Capitolo 34

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Quella mattina Ester esce di casa in quarta diretta a scuola. Questo giorno, è il grande giorno. Non solo io e lei saremmo diventate diciottenni ma lei sarebbe andata a parlare con quel ragazzo.
Io esco di casa seguendola a ruota e arrivando a scuola con un gran fiatone per la corsa che abbiamo praticamente fatto da casa fino a scuola. Entra in classe e nonostante lei è mezzora che sta dicendo e sta ripetendo, più per lei che per me, che sta bene ed è tranquilla ma glielo vedo nei suoi occhi verdi che non è così. Glielo si legge chiaramente in volto.
Entra il prof e si cominciano le lezioni. Stamane sembra che il tempo è volato via e che la campanella, quasi non vedeva l'ora di suonare l'inizio dell'intervallo.
Ester esce dalla classe diretta verso di lui. La vedo parlare con lui che sorride nel guardarla... be sembra che non gli sta andando poi male.
Decido di ritornare in classe e attenderla là.
Guardo l'ora e tra qualche minuto sarebbe suonata la campanella e di lei ancora nessuna traccia. Proprio mentre mi stavo alzando per andare a vedere se era ancora lì dove l'avevo lasciata,la vedo arrivare con un sorriso a trentadue dente ed ovviamente con un'aria mista tra il sognante e l'innamorata. Che bella immagine di mia sorella che avevo avanti. Sono contenta che finalmente è così felice. Se lo merita dopotutto.
Marica: Ester allora? Che è successo?
Ester: Mari sono felicissima e non puoi capire quanto!!
Marica: Be dimmi però.
Ester: Eh niente, in sostanza gli ho detto tutto e gli ho spiattellato in faccia la verità. Era inutile non dirgli nulla ora che ne ho avuto la possibilità.
Marica: giusto, hai fatto bene.. ma lui, voglio sapere, che ha detto?
Ester: Ha detto che da quando gli ho scritto aveva capito che ero io e che comunque era felice perché mi avrebbe voluto scrivere lui ma è uno più timido di me e quindi non ne ha avuto il coraggio, a suo dire.
Marica: Ok, quindi ora come siete rimasti?
Ester: Be nulla.. mi ha solo chiesto di uscire.. - Le si illuminano gli occhi. Faccio un sorriso enorme anche io e poi la abbraccio.
Sentiamo il suono della campanella e poi ci sediamo perché il prof entra immediatamente in classe.

Quella sera avremmo festeggiato il nostro diciottesimo compleanno.
Inutile dire che i diciottesimi sono sempre fantastici, soprattutto quando poi è il tuo e realizzi che non sei più una bambina ma una ragazza.
Quella sera tutto è stato fantastico per entrambe. Ester non mi aveva detto che sarebbe venuto anche Filippo e che compieva 19 anni il nostro stesso giorno. E be.. io non sapevo che quella notta sarebbe stata la più bella della mia vita. Si, be, avevo fatto l'amore con Stephan. La mia prima volta con il ragazzo per cui avevo perso la testa. Lo amavo. Si forse dopo 5 mesi era presto però io lo amavo e ne ero sicuro. Forse, credo che l'ho sempre amato, o comunque mi ha sempre attratto. Già da quando gli davo del galletto montato, credo che già l'odio sia amore.
Quel giorno è stato un giorno fantastico.

..Due mesi dopo..

Quella mattina non ero andata a scuola. Ero stanca. Non so il perché ma da qualche settimana mi sento stanca. Qualsiasi cosa faccio, sono più nervosa del solito e ancora mi chiedo come fa Stephan a sopportarmi.
Era ora di pranzo e Ester torna a casa dubbiosa e guardandomi abbastanza male..
Ester: Mari.. non per farmi i fatti tuoi, ma che hai combinato la sera del nostro compleanno?
Marica: Ho festeggiato con te - ironizzo..
Ester: Devo ridere?! Intendo, con Stephan, dopo che hai combinato? - Ah.. questo vuole sapere.. Divento rossa in un attimo e sono abbastanza imbarazzata. Ok che è Ester ma sono pur sempre cose intime e private..
Ester: Ook ho capito.. non dire altro. Be ecco.. da quanto tempo non hai il ciclo? - Oh no. Non sono incinta non posso essere incinta. Però, faccio due conti e be l'ultima volta che ce l'ho avuto è stato prima di quella sera.. questo mese, ne quello scorso l'ho avuto.
Marica: Matta ma non penserai mica...
Ester: Si Marica! Credo che tu sia incinta. Tutta questa stanchezza improvvisa più i giramenti di testa improvvisi, più il ciclo che non ti viene da 2 mesi.. non credi..?!
Marica:  Ester aiuto. Spero di no! - Sono visibilmente spaventata. Molto spaventata!
Ester: Io direi di fare un test.. - so che potrebbe aver ragione.. ma ho paura, tanta paura.
Marica: Si credo tu abbia ragione.
Ritorna a casa qualche minuto dopo con una scatoletta tra le mani. Mi trascina di peso, quasi, in bagno e c chiudiamo li dentro. Faccio il test e aspetto il verdetto.
E se fosse positivo, Stephan come lo prenderebbe?! Mi lascerebbe sola con un bambino da accudire? Ed io?! Che farò?
Sto per guardare il test che finalmente mi dirà la verità, ma il mio cellulare squilla ed il mittente della chiamata è proprio Stephan. Rispondo.
Marica: Ste..  - Ho la voce abbastanza tremante.
Stephan: Tesoro che hai?
Marica: Ehm Ste.. potresti venire qui a casa?
Stephan: Si certo.. arrivo.
Nel tempo che Stephan impiega per arrivare non ho il coraggio di guardare quello strumentino ne di dire nulla.
Sento suonare il campanello dopo pochi minuti ed Ester esce per andare ad aprire. Lo sento salutare Ester ed il mio cuore manca un battito. Sento dei passi fuori dalla porta del bagno e dopo una frazione di secondo vedo entrare Stephan che inizialmente sorride, ma poi vedendomi così smette subito venendo verso di me.
Stephan: Tesoro che ti è successo?
Gli porgo il test tappandomi le orecchie con le mani e abbassando il capo. Non rialzo la testa finché non sento Stephan parlare.
Stephan:.... 

Continua

Ciao a tutti, scusate l'enormissimo ritardo di questo capitolo ma mi sta restando abbastanza difficile continuare a scrivere. Tra scuola, sport e impegni vari non riesco a dedicarmi totalmente alla scrittura di questa storia. Perciò dato anche l'intreccio che ho creato nella storia  dal quale non so strecciarmi, ho deciso di iniziare a tirare le somme. Ed infatti questo è il terzultimo /penultimo capitolo della storia.
Poi ho notato che nello scorso capitolo ho fatto un errore riguardo l'età delle ragazze, in quanto loro compiono 18 anni e non 17 come avevo scritto nel precedente.
Scuate ancora per il ritardo!
Al prossimo..

Il mio principe azzurro è un faraone rossoneroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora