Capitolo 18

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Atterrarono a Parigi dopo un volo di sette ore e mezza. Frank avrebbe preferito prendere un aereo diretto per l'Italia, ma Damastair le fece giustamente notare che né lui né suo figlio avrebbero mai potuto passare i controlli della dogana. Così, avevano dovuto ripiegare su una soluzione alternativa: Frank aveva telefonato ad un licantropo amico di Jack, Albert - il quale si occupava di contrabbando di sangue umano per conto di un paio di clan di vampiri - e questi li aveva caricati sul suo primo aereo in partenza per l'Europa. Si trattava di un apparecchio scomodo e rumoroso, studiato per il trasporto e non per il turismo, ma servì allo scopo. Toccarono terra in una piccola pista ufficialmente abbandonata dove li attendevano cinque lupi vestiti da paramedici che scortavano un carico di A negativo di prima scelta.

« Gli americani adorano il sangue francese. Ha un retrogusto migliore, dicono », spiegò il pilota, un lupo di nome Dave, vecchio compagno d'affari di Albert, « In realtà sono tutte stronzate: il sangue francese ha lo stesso identico sapore di quello americano e di quello keniota, se è per questo, ma ai vampiri piacciono queste stronzate. Li fa sentire eleganti, très chic! Stronzate! ». In quelle sette ore e mezzo, Dave aveva ripetuto almeno un migliaio di volte "stronzate": sembrava fosse la sua parola preferita.

Frank decise di ignorarlo ed aiutò Summer a scendere dall'aereo. Leònidas aveva insistito per lasciare lei ed il suo gemello nel Connecticut, ma siccome non avevano nessuno cui affidarli - e abbandonarli a sé stessi era parsa persino a lui una vera e propria crudeltà - non avevano avuto altra scelta che portarli con loro in Europa. Del resto, Kate e Cassandra sembravano averli presi in simpatia e se n'erano occupate per tutto il viaggio. All'inizio Tristan era rimasto un po' sconvolto dai modi scoppiettanti di Cassy e dalla natura di Kate, ma ora dell'atterraggio sembrava averci fatto l'abitudine. Adesso stringeva la mano di Kate come se temesse che lasciandola andare potesse essere spinto alla deriva da un'onda gigantesca.

Elathan non era particolarmente geloso delle attenzioni che la madre riservava ai due gemelli, anche perché non si staccava un solo istante da Damastair, se non per stare con Leònidas. L'idea di aver trovato un padre ed assieme un amico sembrava averlo mandato in visibilio. Frank ridacchiava quando Leònidas borbottava che quel piccolo mostriciattolo gli stava sempre fra i piedi, perché in realtà era chiaro come il sole che si stava sinceramente affezionando al piccolo mezzo-demone.

« E ora che facciamo, creature mie belle? », domandò Cassy non appena lasciarono la pista d'atterraggio.

« Dave ha detto di chiamare questo numero », disse Frank, mostrando un fogliettino, « È di un suo amico a Parigi, il proprietario di un albergo. Stanotte dormiremo lì e domani affitterò un'auto: da qui a Canossa ci sono circa mille chilometri... sarà un lungo viaggio ».

« Lascia, faccio io », disse Damastair, prendendo il foglio col numero di telefono e il cellulare di Frank. Il belfagor parlava un francese impeccabile - com'era ovvio aspettarsi da un demone della conoscenza - e meno di mezzora dopo una grossa auto nera monovolume venne a prenderli. Ne scese un uomo di mezza età con un paio di baffi alla Charles de Gaulle ed una coppola grigio fumo, che sembrava uscito dritto dritto da un film sui partigiani francesi della Seconda Guerra Mondiale.

« Gli americani, giusto? Mon Dieu, che compagnia! », esclamò nel vederli. Allungò una mano verso Cassandra, che indossava una camicetta scollata ed un paio di jeans aderenti infilati in morbidi stivali col pelo, « Io sono Robert, mademoiselle, incantato ».

Cassandra gli sorrise, ma senza il solito entusiasmo. Era ancora piccata dal rifiuto di Kainus di venire con loro: l'arioch aveva preferito rimanere nel Maine a tenere sott'occhio la villa di Serafim, nella speranza di scoprire prima o poi qual'era l'essere che l'aveva posseduto. Cassandra aveva cercato di metterlo in guardia sui rischi che correva, ma con Frank che la incalzava affinché si sbrigasse a raggiungerli da Albert non aveva potuto fare granché, a parte passare al demone il numero di telefono del suo amico Donald.

NIGHTERS - La GuardianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora