Capitolo 19

98 6 3
                                    


« Le terre di Matilde ».

C'era un qualcosa di grandioso, in quel nome. Qualcosa che faceva tornare alla mente i giorni in cui maestosi cavalieri vestiti d'acciaio percorrevano quelle colline in sella a poderosi destrieri, la spada al fianco, la croce dipinta sullo scudo, lunghi vessilli di seta che garrivano al vento, ondeggiando al ritmo delle falcate del galoppo. Chiudendo gli occhi, Frank riusciva quasi ad immaginarsi enormi eserciti in movimento, lancia contro lancia, attraversare ruscelli come quello che scorreva alla loro sinistra, inerpicarsi su per una stradina come quella che avevano incrociato poco prima e poi lanciarsi contro il nemico, furiosi e carichi di gloria, al grido di "Per San Pietro e per Matilde! ". Santissimo Cielo, che epoca grandiosa era stata!

« Chi l'ha detto... », intervenne Damastair, « ... chi l'ha detto che l'epoca dei cavalieri è finita? », le mise una mano sulla spalla e la fissò negli occhi attraverso lo specchietto retrovisore, « Non sei molto diversa da quegli uomini, te lo garantisco ».

Frank sorrise, poco convinta, e tornò a concentrarsi sulla sua mappa. Erano quasi arrivati, ormai: ancora una decina di chilometri ed avrebbero incontrato Lorenzo del Ponte, l'uomo che forse poteva aiutarli a capire dove fosse nascosta la Spada di San Michele.

Si voltò verso Cassy, che era alla guida. « Ormai ci siamo », e le mostrò un punto sulla mappa, segnandolo col dito.

L'Evocatrice annuì e continuò a fissare la strada, concentrata sui tornanti che modellavano il fianco della collina. Frank si accorse ch'era pensierosa.

« A cosa stai pensando? », le domandò.

Cassandra fece una smorfia. « Niente. Un dubbio mio ».

« Un dubbio? Che genere di dubbio? ».

Cassy scosse il capo. « Una cosa che non riesco a capire... ci stavo pensando, ma proprio... non riesco a decidermi ». Parlava a bassa voce, per non disturbare Leònidas e Kate che dormivano. Elathan guardava fuori dal finestrino e tirava un piccolo pugno a suo padre ogni volta che vedeva per primo una macchina gialla, due se si trattava di un camion e tre se era un maggiolino. Damastair, che avrebbe dovuto fare altrettanto, continuava a far finta di non notarle se non all'ultimo secondo.

« Non riesci a deciderti? », domandò Frank: iniziava ad essere un po' allarmata: Cassandra sembrava sinceramente tormentata, « Di cosa stai parlando? ».

L'Evocatrice scosse il capo. « No, lascia perdere ».

« Lasciar perdere? No! Cassy, avanti, dimmi: cosa c'è che non va? ».

« Te l'ho detto, ho un dubbio che mi assilla, ma è... », scosse il capo e non proseguì.

« Cassandra! Accidenti, dimmelo! Se c'è qualcosa che non va, devo saperlo! », poi proseguì, con voce più dolce, « Voglio solo aiutarti... ».

Cassy si girò lievemente verso di lei e le sorrise. « Sei un'amica, Frank ».

La ragazza rispose al suo sorriso. « Avanti, dimmi ».

« E va bene... secondo te, Leònidas ha o non ha il culo più sexy di quello di Kainus? ».

Frank rimase per un lungo istante immobile e silenziosa a fissarla. Cassandra, seria, aspettava una risposta.

« Cassy... ».

« Sì? ».

« Vaffanculo ».

« Io dicevo sul serio! », strillò l'Evocatrice, « È tutto il giorno che ci penso e non sono riuscita a... ».

« Ferma la macchina ».

NIGHTERS - La GuardianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora