Superarono il Congo, compiendo lunghi giri per evitare zone presidiate da guerriglieri e foreste troppo fitte per essere attraversate, e seguendo il corso del fiume passarono in Zambia, dove Lulù ottenne per la prima volta una risposta che non fosse il sud: iniziarono a vagare lungo immense praterie popolate da animali d'ogni tipo, che spesso fuggivano terrorizzati al solo avvicinarsi dei rumorosi autocarri. Di tanto in tanto, però, qualche esemplare particolarmente curioso si avvicinava e Frank riuscì addirittura ad accarezzare il manto pezzato di una bellissima giraffa che venne a brucare quasi in mano a Cassy.
Proseguendo in direzione est, il gruppetto lasciò il Congo, arrivando sulle sponde del lago Tanganica. L'immenso specchio d'acqua sembrava quasi un mare, circondato da montagne lussureggianti e da paesaggi che sembravano usciti direttamente da un sogno. Era come trovarsi nel paradiso terrestre e per un attimo Frank rimase senza fiato.
« E questo adesso come lo passiamo? », borbottò la nonna.
« Ci penso io », disse padre Marcus.
Meno di due ore dopo erano a bordo di una vecchia chiatta a gasolio che trasportò agevolmente gli autocarri sull'altra sponda del lago. Era un mezzo normalmente utilizzato dai bracconieri, ma servì allo scopo: erano in Tanzania.
Lulù chiamò ancora a raccolta i suoi poteri ed uno stormo di uccelli rosa apparve ad indicare l'est. Ripresero il viaggio, immersi in uno degli ambienti più splendidi che natura abbia mai creato. Persino padre Marcus di tanto in tanto si fermava affascinato ad osservare il panorama.
Presto deviarono verso nord, e fu allora che Jack iniziò a dubitare delle indicazioni di Lulù. Ormai erano in viaggio da giorni e sembrava che le sue risposte li mandassero a spasso per l'Africa senza una meta precisa, proseguendo ora verso il meridione ora verso settentrione, e senza nessuna indicazione di quanto mancasse ancora alla meta.
« Forse ti sei arrugginito, vecchio mio ».
« Non essere ridicola! », sbraitò Lulù, offeso.
« Forse si sposta », disse Damastair.
Tutti si voltarono verso di lui.
« Come? », fece Frank.
« Forse si sposta. Forse stiamo seguendo qualcosa che si sposta. Un uomo in viaggio, per esempio ».
Frank rifletté un momento, prima di essere colpita da un idea. « Un uomo? Vuoi dire che staremmo seguendo un uomo? Ma allora questo tizio sarebbe... ».
« Il custode della Spada, certo. Cosa credevi? Che l'avessero piantata dentro una roccia e che se la fossero dimenticata? », sbottò la nonna.
« Nessuno ha mai parlato di un custode », obiettò Leònidas, « Questo quanto complica la nostra situazione? ».
« Che vuoi dire? », fece Jack.
« Esto custode... è nostro alleato o nostro nemico? ».
Jack scrollò le spalle. « Quando lo vedo te lo dico ».
« Oh, fantastico! », sbuffò Frank, alzando le braccia al cielo.
« Sentite, evitiamo di preoccuparci per niente prima del tempo, va bene? », intervenne Cassandra, « Dobbiamo ancora trovarlo, questo nostro bel custode ».
Gli altri borbottarono qualcosa che poteva anche passare per un assenso e risalirono sugli autocarri. Padre Marcus, che aveva atteso guardandoli dal finestrino che finissero di discutere, fece un fischio e la colonna si mise in moto. I potenti 4x4 non avevano particolari difficoltà a proseguire sul terreno accidentato, ma proprio quel mattino il prete aveva informato Jack che le loro riserve di carburante si stavano esaurendo. Ed un autocarro senza benzina non serviva a granché, nel bel mezzo della savana africana.
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NIGHTERS - La Guardiana
ParanormalFrank non è una ragazza come tante. E' una Guardiana, uno sceriffo del soprannaturale, come sua nonna prima di lei. E quando si ritrova tra le mani una misteriosa reliquia che tutti sembrano volere, dovrà improvvisamente imparare di chi fidarsi. Tra...