15.

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Tra poco viene a prendermi Alberico per andare a fare questo giro in città.

È il secondo giorno qui a Bari ma ho già fatto parecchie cose. Mi dispiace che tra otto giorni io debba andarmene.

"Ale" sento chiamarmi, mi giro verso la porta e guardo Christian negli occhi e lui fa la stessa cosa.

"Che c'è?" Dico fredda tenendo sempre gli occhi nei suoi.

"Dove vai?" Domanda.

"I cazzi tuoi?" Rispondo.

"Madonna Santa! Quanto cazzo sei antipatica! Ma che ti ho fatto?" Sbuffa.

"Mi da fastidio che sbuffi" inizio.

"Se è per questo non lo fa-" lo interrompo.

"Mi da fastidio che mi fissi dalla testa ai piedi".

"Sei una bella ragazza, non posso non guardarti" si avvicina a me ma io non mi muovo da dove sono.

"Sono anche tua cugina però" gli ricordo.

"Lo so! Sono fortunato ad avere una cugina così bella" dice spostandomi una ciocca di capelli dal viso.

"Non toccarmi" dico allontanandomi da lui.

"Non ti faccio nulla Ale, cazzo" dice sbuffando.

"Apposto. Mo esci fuori che devo prepararmi ed uscire" dico indicando la porta.

"Dove vai? Te lo domando di nuovo" ridacchia. Che cazzo ci ridi? Bah.

"Esco con Alberico" rispondo.

"Alberico? De Giglio?" Domanda stranito.

"Si. Perché? Lo conosci?" Gli domando.

"Si... diciamo" mi sembra nervoso.

"Mh.. come vi conoscete?" Gli domando mentre mi trucco.

"Stavamo nella stessa scuola alle medie" mi risponde vago.

"E...?" Lo sprono a continuare.

"E cosa? Nulla" mi dice nervoso.

"Okay. Ho capito. Non vuoi dirmelo. Non importa. Ora vado, ciao" gli dico per poi correre giù e andare fuori casa.

Vado al parchetto dove avevo incontrato stamattina Alberico e lo aspetto sulla panchina.

Passa circa un quarto d'ora ma ancora non lo vedo arrivare.

D'un tratto sento il cellulare squillare e leggo sullo schermo il nome di Alberico.

"Albe dove cazzo sei?" Dico un po nervosa. Parlare con quel cretino di mio cugino mi rende sempre nervosa.

"Ale scusami sono stato trattenuto da Cristina. Sto arrivando" dice.

"Muoviti dai. Sono al parco" dico con tono più calmo di quello di prima.

"Okay sono quasi arrivato ciao" dice per poi staccare.
Sbuffo ed aspetto che viene quel cretino.

"Ale" sento chiamarmi. Mi giro e vedo Alberico. Avrà corso per venire in tempo perché ha il respiro affannato.

"Finalmente- dico per poi dargli un bacio sulla guancia. - Odio aspettare".

"Scusami ma quella cretina di Cristina faceva di tutto per farmi ritornare con lei. E quando dico di tutto, è di tutto!" Dice.

"Non voglio sapere niente" dico ridendo e lui mi segue.

"Andiamo dai" dice lui. Mi mette un braccio attorno al collo e iniziamo a camminare e visitare la città.

"Allora? Con Nicola" mi domanda. Mi giro e lo guardo stranita.

"Con Nicola cosa?" Gli domando.

"Quando uscirete?"

"Dopodomani. Andiamo in qualche bar credo" gli rispondo guardando a terra.

"Lui ti piace?" Mi domanda all'improvviso. Cosa?!

"Ma no Albe. Non lo conosco nemmeno. Usciamo appunto per questo. Ma a me non interessa una storiella d'amore. Voglio conoscerlo per diventarci amica" gli spiego.

Non mi piace Nicola. Cioè è un ragazzo bellissimo e se tipo fossi una che cerca l'amore, magari, ci avrei anche provato. Ma a me, ora come ora, non mi interessa proprio innamorarmi.

"Capisco" ride e guarda a terra.

Continuiamo a camminare e visitiamo varie cose di questa città. Parliamo del più e del meno e ci conosciamo ancora di più.

"Si sono fatte le otto. Vogliamo andare a mangiare qualcosa?" Mi domanda.

"Vorrei ma non ho portato soldi con me" gli rispondo.

"Anche se tu li avresti portati, non ti avrei fatto pagare nulla" mi dice per poi prendermi per mano e portarmi in una pizzeria lì vicino.

"Che pizza ti prendi?" Mi domanda mentre legge le cose sul menù.

"Una margherita tu?"

"Anch'io" mi risponde.

"Apposto" gli dico.

Dopo un po viene il cameriere a prendere le nostre ordinazioni.

"Albe ma tu conosci Christian Frezza?" Gli domando. Lui si irrigidisce.

"Come fai a conoscerlo?" Mi domanda nervoso. Ma questo fa innervosire tutti?!

"È mio cugino. Mi ha detto che ti conosce" gli rispondo calma.

"È tuo cugino?!" Mi domanda perplesso.

"Si ma perché questa reazione? Come vi conoscete?" Avrei molte domande da fargli ma mi limito a queste.

"Stavamo nella stessa scuola alle medie. Solo che non c'è mai stata amicizia tra noi. Solo odio. Da quando son finite le medie per fortuna non l'ho più rivisto" mi dice un po arrabbiato.

Nel frattempo arrivano le pizze e iniziamo a mangiare.

"Perché che ti faceva?" Lo so faccio troppe domande ma come ho già detto prima, c'è molto da domandargli.

"Nulla, mi insultava, mi prendeva in giro. Il solito bulletto della scuola" mi risponde. Annuisco e lo guardo.

"Non lo sopporto proprio" confido.

"Per ciò che ti ho detto? Non devi odiare tuo cugino per questo" mi dice.

"Non per quello, solo che non mi piace. Mi rende nervosa la sua presenza e ora che mi hai detto tutto questo..." lascio la frase in sospeso, sicuramente ha capito cosa voglio dire.

"Ti ha fatto qualcosa?" Mi domanda preoccupato.

"No no nulla. Ma, ripeto, non mi piace come persona" gli rispondo e lui si tranquillizza. Annuisce e continuiamo a mangiare.

Quando finiamo, Alberico paga e poi usciamo.

Lui prende un pacchetto di sigarette dalla tasca e me ne offre una, accetto e iniziamo a fumare, seduti su un muretto.

"Sono felice di averti qui" mi dice ad un tratto, senza guardarmi. Gli sorrido ma non lo rispondo.

Essere lì, con lui, è forse la cosa più bella che mi sia capitata. Ma questo lui non lo saprà, per ora.

Hug ||Alberico De Giglio||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora