Capitolo 24

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Emozioni e pensieri contrastanti.

Un'alternanza continua di sentimenti.

Se in qualche momento mi sentii pronta a partire, in altri non ebbi neanche la voglia di sentirlo.

La sera ci incontrammo, non un granché di serata a dirla tutta. Un po' di imbarazzo ma pensai fosse normale..entusiasta mostrai il mio tatuaggio.
La reazione di Pietro ovviamente fu tutto l'opposto di quella che avrei voluto e sperato.
Ovviamente non lo aveva compreso.
Ovviamente non gli interessò comprenderlo.
Ovviamente non gli piacque.
Troppo grosso.

Arrivata a casa gli mandai una foto chiedendogli conferma e gli spiegai il significato..

"L'avrei fatto più piccolo" mi rispose.

"Ha parlato quello con il tatuaggio piccolo"

"Lo sai che ho manie di grandezza"

"Non è vero"

"Perché sette rondini?"

"Le rondini vanno al cuore, rappresentano il ritorno a casa. Sai che ho solo le persone che amo sulla mia pelle.."

"È tutto molto bello Anna. Ma io sto male per tante cose e non sto guarendo"

"Puoi contare su di me, Pietro, lo sai. Credevo fossimo stati bene l'altro giorno..io lo sono stata".

La conversazione proseguì in questo modo, con il suo vittimismo su quanto tutto gli stesse andando male.
Cambiammo discorso e mi trovai a chiedergli se gli andasse di venire a festeggiare il mio compleanno al mare..

"Non vengo a fare la bella faccia! Poi c'è gente che non voglio vedere! Ci berremo un calice in settimana.."

"Guarda che saresti il benvenuto da tutti"

"Non è vero che lo sarei. Altrimenti non mi avrebbero lasciato tutti in questi sei mesi..pensaci Anna. Dove sono stati?"

"Da me, giustamente"

"Allora sono uno stronzo io. Bella risposta"

"Non mettermi in bocca parole che non ho detto. Mi hai trattata da schifo, come avrebbero dovuto reagire?"

"Oh povero angelo. Avresti avuto bisogno di uno stronzo al posto mio"

"Stai straparlando, ci sentiamo quando avrai le idee più chiare".

Povero angelo?! A me?!
Fui un angelo con lui..ma con un'accezione del tutto diversa da quella che utilizzò quel giorno.
Non eravamo nulla, neppure amici.
Solo conoscenti, forse.
Eravamo cambiati molto, entrambi.

Non gli dovevo proprio nulla.

Con me era calmo e rilassato, si divertiva..la sera della rimpatriata con Martina e Matteo invece non aprì bocca. Disse che era stanco.
Non so, non riuscivo a spiegarmi il perché forse cambiato così tanto.

Cosa lo frenava in compagnia?
Colpa mia o non riusciva a gestire la presenza degli altri?

Il giorno dopo..questo scambio di messaggi. Successe qualcosa e non me ne accorsi? Feci qualcosa che lo infastidì?
Non mi disse nulla..

Abbandonai il telefono decisa a non rispondergli più.
Non più di venti minuti dopo, arrivò la sua risposta..

"Sicuro straparlo, sbaglio sempre e solo io e gli altri mai".

Eccola la famosa goccia che fa traboccare il vaso.
Mi si spense il cervello, basta basta e basta.
Perché mi scrisse?

"Non ho detto questo. Ho detto solo che era palese quanto tu stessi sbagliando e hanno preferito rimanere con me. Non è stata una mia imposizione ma una loro scelta. Vuoi fare la vittima? Va bene. Ma non ti permetto di farmi sentire in colpa ne tanto meno a loro perché hai sbagliato. E prima lo ammetti, prima starai meglio con te stesso.
Parli sempre di come ti sei sentito solo e abbandonato, della gente che fa schifo. Ma io? Tu me l'hai mai chiesto? Di quanto io sia stata male per colpa tua? Eppure hai chiamato e sono corsa. E nonostante tutto ti sto vicino. Non puoi darmi della stronza.
Non più. Sono passati tre giorni da quando ti ho detto che mi sarei riconcilliata con me stessa per poter passare la vita con te. E ancora sta merda."

Colpa mia che credetti in un futuro insieme!
Colpa mia che mi concessi il lusso di una seconda possibilità per noi!

Non essendo amici né conoscenti mi fece sentire arrabbiata, molto arrabbiata!

"Non devo niente a nessuno, do solo merda ed è giusto così" la sua imminente risposta.

"Non credi di dover qualcosa a me?"

Credo che alla fine ci pensò su e dopo un paio d'ore mi rispose di lasciar stare e che doveva solo stare tranquillo.

Certo..dovevo lasciar perdere. Sempre io.
Delle scuse no?

Non volli lasciar perdere, non quella volta.

"Devi imparare a pensare prima di parlare perché offendi le persone".

Non gli scrissi per tutto il weekend, lui neanche.
Domenica pomeriggio mi inviò una foto, un selfie..il suo primo piano con in bella vista dei graffi sulla fronte.

A ok, quindi dobbiamo tornare a messaggiare come se nulla fosse successo?

Si si..

Naivety [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora