Capitolo 33

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Il viaggio con Marco andò bene, le nostre solite trasferte in macchina..musica ad alto volume e balletti improvvisati.
Tre ore e mezza di autostrada con un paio di soste..
La prima tappa servì a me per tamponare il mal di stomaco dato dall'alcol della sera prima ingurgitando patatine e un litro d'acqua, la seconda avvenne ormai quasi a destinazione.
L'ora di pranzo era giunta..
La combinazione fame e trattoria con cucina locale è sempre perfetta.
Entrammo, chi prese carne e chi pesce..divorammo anche due cestini di pane e un paio di caraffe di vino della casa.

Il weekend cominciò culinarmente alla perfezione..pace e relax tra noi contribuirono a rendere il tutto ancora migliore.
Lo spirito della vacanza fu chiaro a tutti quando Marco uscì dal bar adiacente il ristorante con cinque soldatini, Campari Soda con ghiaccio e fettina di arancia.
Per tutti noi erano trascorsi diversi mesi dall'ultima vacanza..per manu addirittura due anni.
Parola d'ordine: divertimento.

Nonostante il navigatore riuscimmo a perderci cercando l'hotel in cui avremmo dovuto fare il check in.
Consegnati i documenti e ritirate le chiavi Adelina, la receptionist, fece la domanda più stupida potesse fare.."volete qualcosa da bere?"
Quattro Spritz, due con Aperol e due con Campari e un drink. Dieci euro.

Partimmo alla grandissima.

Il weekend proseguì così, con un tasso alcolico ondeggiante tra lo 0.5 e l'1.5..fortunatamente non usammo mai la macchina e una sera, per andare a ballare, chiamammo addirittura un taxi. Tutti saremmo stati in grado di guidare, ma perché rischiare inutilmente la patente?
Andata e ritorno 9€ a testa. Tutti d'accordo che la patente valesse più di quella cifra.

Mangiammo ottimo cibo, ottimi drink, ci innamorammo della vodka Beluga, scoprimmo un'ottima hamburgeria e ci ritrovammo a far serata in un locale juventino tifando Milan. Marco ad un certo punto sospettò che il suo ordine sbagliato non fosse del tutto casuale. Attaccammo bottone con un paio di ragazze del posto e la missione fu quella di far concludere Mattia, uno dei ragazzi più timidi della compagnia. Almeno lui rimase al tavolo, Manu evitò il problema con un "io vado a fumare"..va beh.

Risi davvero tanto nel vedere l'imbarazzo di Mattia. Una delle due aveva un occhio un po' strabico e lui non riusciva neanche a guardarla..poverina! A me non dette così fastidio, anzi..non me ne fregò praticamente nulla.
Secondo me, l'occhio, fu tutta una scusa..come Marco offrì loro un drink, il mio sguardo cadde di proposito su Mattia.
Era entrato in modalità autismo.
Panico. Che ridere.

Un cucciolo perso nel suo mondo.

La prima domanda che fece fu: "Quanti anni avete?"
Da quando si chiede l'età alle donne..non mi aspettai nulla di più creativo da lui dato che tra noi ragazze le reputammo o asessuato o gay.
Lui era il classico ragazzo che faceva il figo con le amiche ma poi al momento di concludere si rivelava un incapace.
In compenso da alticcio fece finta di montarsi tutti i pali.

Le ragazze ci invitarono ad una serata..dj set con ingresso gratuito al Marina Club e come apertura Jerry Calà avrebbe cantato le sue canzoni con un intermezzo comico tra una e l'altra..le prospettive erano ottime. Figata.

Peccato la pioggia.

La serata fu davvero splendida, il locale fantastico con bella musica e i bei camerieri furono un bel contorno.
Un sacco di gente, troppa..normale per un locale con un ampio spazio all'aperto costretto a far l'evento al chiuso.

Io e Eleonora, le uniche a voler ballare, avevamo bisogno di spazio e la troppa gente ci impediva di muoverci come avremmo voluto.
Problema risolto.
"Andiamo a ballare sul cubo, tanto non ci conosce nessuno" proposi.
Detto, fatto.

Solita quantità di testosterone appostato sotto..ad un certo punto l'occhio ci cascò su Manu che, facendosi largo tra la folla, si piantò davanti a noi..per proteggerci.

Cosa mai ci sarebbe potuto capitare? Va be', fu carino tutto sommato.
Schiena rivolta a noi in modalità body guard, super professionale.
Di fatto, però, ci impedì di provarci con qualcuno.
Problema numero uno "non si respira" era stato risolto..problema numero due "vogliamo un ragazzo con cui ballare stasera" no.

Poco importò in realtà perché a me in quel periodo non interessò un granché il mondo maschile, anche se un ballo con un bel ragazzo non si nega mai a nessuno..mentre per lei, tutt'altra storia.

Giuseppe. Peppe.
Questo l'impedimento.
Tornò ad avere gli occhi a cuoricino.
Non per un ragazzo qualsiasi, una vecchia fiamma, di dieci anni fa.

I momenti per parlare di lui non mancarono durante il weekend, e li sfruttammo tutti..del resto, ci ritrovammo in un appartamento da quattro solo io e lei..e se i maschietti andarono a letto presto, per questo chiamati con amore Cenerelle, noi rimanemmo sempre a parlare fino a tarda notte per poi svegliarci in modalità zombie e con il trucco colato.

La curiosità e le mille domande partirono in seguito a certe rivelazioni che fece in merito ad un eventuale trasferimento a Matera a casa di lui..ci avrebbe prima o poi lasciata? Si sarebbe allontanata per inseguire un amore "telefonico "?
Un ragazzo con il quale nulla condivise se non conversazioni telefoniche e messaggi su Whatsapp?

Come riesce la gente a innamorarsi con questa facilità mentre con me un ragazzo deve combattere contro ogni mio muro erto in difesa della fragilità del mio animo?
Ogni rivelazione è una conquista.

Esisterà al mondo qualcuno disposto ad aspettare per conoscermi davvero?

Un weekend cominciato come puro divertimento e relax, finito con l'ennesimo momento di riflessione interiore.

Mi trovai a chiedermi se mai avrei saputo vivere di nuovo un momento di relax senza i consueti dilemmi nella testa..

Naivety [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora