Capitolo 1

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Giulia era una brava ragazza ma, purtroppo per lei, incasinata. Tre sorelle, lei era la minore con 8 anni di  meno rispetto alla mezzana, genitori non più così giovani che a lei hanno sempre preferito la sorella, Elena, un'imbecille clamorosa.
La sorella maggiore, Alice, chi mai avrebbe potuto trovare se non un uomo con gravi disturbi mentali che preferisce stare a casa piuttosto che lavorare o prendersi cura della sua bimba di 2 anni?

Giulia dovette sopportare tante pressioni che la portarono all'anoressia per 4 lunghi anni fino al ricovero in ospedale..
Poi fortunatamente risolta.

In fatto di fidanzati avremmo potuto stendere un velo pietoso, il concetto di monogamia fu qualcosa di astratto e quando puntualmente venne scaricata cercò falsamente quei vecchi valori di ragazza pudica casa e chiesa..il suo fidanzato dell'epoca, Michele, rispose perfettamente ai suoi, leggermente opinabili, canoni di bellezza ossia l'essere una testa di vitello servita con contorno di sfacciataggine e maleducazione.

Il povero Michele, rendendosi pian piano conto di che tipo di ragazza fosse la sua fidanzata, cominciò ad esasperarla con domande ai limiti dello stalking riguardanti la sua vita sessuale, ad esempio "con chi hai fatto cosa e quando", a ripetizione e se la versione non coincideva con quella data in precedenza erano guai seri.

La sua situazione fu a dir poco penosa e pesante ma si poté davvero dar contro a Michele? No.
Lui non fu di certo la persona più magnanima della Brianza, ma lei, nel suo passato ne combinò davvero troppe!

L'unica domanda alla quale non riuscì a dar risposta fu "perché? ".

Il nostro non fu mai il più roseo dei rapporti, ma perché mi pugnalasti alle spalle? Cosa ti feci per meritarmi tutto ciò? Non riuscì mai a spiegarmelo.
Cosa diavolo ti spinse a raccontare tali falsità nei miei confronti? Raccontasti dei particolari della mia, molto ridotta, vita sessuale al mio fidanzato, rapporti clandestini, servizietti offerti a persone..una serie di menzogne inutili.
Mi presi oltretutto in giro dicendomi che Pietro fosse l'unico in grado di darti un consiglio spassionato su Michele e che avresti voluto bere un caffè con lui..che motivo avrei dovuto avere per dubitare di voi?

Quella sera finalmente ti rivelasti anche a me per quella poco di buono che tutto il mondo mi ha sempre detto, ma forse per la mia ingenuità o per il mio amore nei tuoi confronti, ne ho sempre dubitato..credevo che gli altri avrebbero dovuto farsi un po' di più i fattacci propri e giudicare meno la mia migliore amica.
Non so, sta di fatto che il risultato non cambia..fui una grandissima stupida perché se avessi raccontato una storia vera a Pietro, se io fossi realmente stata con tutti ragazzi di cui mi accusasti..avrei dovuto prendere da sola una vanga per scavare una buca e seppellirmi e invece fosti solo una persona orribile.

Mi diedi una pugnalata tra le scapole, perché?

Il mio rapporto con Pietro era già piuttosto instabile da qualche mese a causa di un ragazzo con il quale avevo instaurato una meravigliosa amicizia; non riuscì mai a sopportare il fatto che volessi trascorrere un po' del mio tempo con un altro ragazzo, mi accusava di sottrarre del tempo che avrei potuto impiegare con lui invece che dedicarmi a Marco e alla nostra "malsana amicizia"..diceva che prima o poi mi avrebbe tradita e abbandonata anche lui.
Le cose non sono andate esattamente così.

Nonostante tutto ero convinta della mia relazione con Pietro per cui dopo un numero incredibile di insulti mi permise di spiegare e raccontare la mia versione dei fatti, io chiaramente negai tutta la faccenda e sclerai con lei per telefono.
Ammisi che a 18 anni baciai uno dei ragazzi di cui mi accusò..nient'altro era vero ma probabilmente il dubbio nella sua testa era già arrivato troppo in profondità per credermi.
Se una cosa era vera probabilmente lo erano tutte.

Perché dubitasti della nostra relazione?
Ok i problemi, ma quale relazione non ne ha?
Tutto ciò che invece fu magico non contò più, passai da fidanzata fantastica a schifosa in un lampo.

Ogni volta che ripenso a come lui si fidò ciecamente di lei invece che credere a me, mi spunta un ghigno in viso.
Entrambi avevano davvero poche parole piacevoli riguardanti l'altro: lui sosteneva fosse una ragazza frivola e superficiale mentre lei lo riteneva un ragazzo senza palle, un po' succube della mia volontà e mai abbastanza spigliato per essere l'anima della festa. Eppure, in quel momento, uno strano congiungimento astrale permise che entrambi si rincoglionissero.

Mai presa una sbronza come quella sera li. Due amari e quattro drink dopo, il mio "malsano" amico Marco cercò di rimettere insieme qualche coccio della mia testa/anima in frantumi perché avrei anche dovuto guidare fino a casa..mancava solo che mi ritirassero la patente.
L'alcol chiaramente non fece che peggiorare tutto..così la mattina seguente oltre al cuore ebbi anche lo stomaco a pezzi.

Trascorse una settimana da quel litigio quando mi presentai sotto casa sua e decisi di aspettarlo..lo chiamai tutti i giorni e gli scrissi un paio di messaggi al giorno senza ricevere una risposta.

Probabilmente aveva finito gli appellativi da affibbiarmi.

Non potevo permettere che Giulia rovinasse la mia vita, ero decisa a recuperare ciò che mi aveva rubato.

Lo aspettai 4 ore, ma alla fine arrivò.

Naivety [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora