Capitolo 11

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Fu strano ricominciare a curare un minimo il mio aspetto fisico. Con Pietro detti per scontate troppe cose..asciugare i capelli dandogli una piega decente era diventato fuori discussione..a cosa sarebbe servito? Tanto, il più delle volte, aveva da lamentarsi o per il colore o il taglio..in una serata qualsiasi, il fatto che portassi la coda..non andava bene. Amava i miei capelli lunghi..

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Ogni donna ha un rapporto complicato con i propri capelli, ogni problema degno di essere chiamato tale viene risolto con un cambio di pettinatura..l'anno in cui presi la maturità, il nostro rapporto fu particolarmente teso..sommato allo stress degli esami, ebbi i nervi a fior di pelle per un paio di mesi.
Soluzione?
Tagliai i capelli! Passai da averli lunghi fino al seno, lisci e biondi chiari a una cresta biondo cenere, il mio colore naturale.
Fui piena di idee geniali in quel periodo, decisi di sorprenderlo passando da casa sua terminato il turno di lavoro..
Fortunatamente l'anatomia umana lo impedì, altrimenti credetti di dover cercare la sua mascella per il giardino tanto gli cascò. Un misto di incredulità e delusione..gli ci volle una settimana per assimilare il colpo.
Non ero neanche padrona della scelta della mia acconciatura.
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Cominciai quindi ad amare il rituale della doccia, YouTube con playlist aggiornata con le ultime hit, shampoo, balsamo, maschera all'olio di Argan..un leggero massaggio per togliere la maggior parte dell'acqua..e tocco finale di semi di lino. Scandire i miei ritmi mi aiutò a scandire i miei pensieri. Prendersi tutto il tempo diventò un'abitudine irrinunciabile.
Senza contare l'acqua di rose e la cera di cupra per togliere le fastidiose occhiaie delle notti trascorse insonni.
Dedicare del tempo a me stessa fu sempre un'utopia..ogni momento libero della giornata lo dedicai sempre a Pietro, nell'ultimo periodo lo divisi anche con Marco..del resto, diventò una presenza sempre più importante nelle mie giornate.
Ritrovare, o meglio trovare, dei momenti per me fu la gioia più grande della mia nuova condizione di single..
Cominciai ogni giorno a trovare dei nuovi piaceri, ogni progetto futuro saltò e fui così costretta a vivere giorno per giorno. Non sarebbe però stato possibile tutto questo se non avessi avuto accanto delle persone meravigliose. Persone che non mi fecero mai mancare il loro sostegno, persone che sarebbero poi diventate i miei fratelli diversi, persone che all'epoca conoscevo da soli 3 mesi ma che non gli impedì di sostenermi nelle mie scelte, a supportarmi, a sopportarmi ma soprattutto a guidarmi nel prendere le decisioni migliori. Prima tra tutte: Danika.
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Mai stata settimana peggiore al mondo, la prima di settembre. Io mi lasciai con Pietro, Danika con Gioele. Un tristissimo sabato pomeriggio trascorso in una valle di lacrime, avemmo l'idea del secondo, fare yoga. Nessuna delle due non seppe neanche da che parte cominciare, ci affidammo quindi ad una app..
L'agilità non stava di casa da noi..neanche nella stessa regione, credo. Fu un pomeriggio memorabile, reso speciale dalle nostre risate. Fu una lieta ricomparsa il mio sorriso.
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Come si fa a farsi notare da un ragazzo quando non si è alte, magre e bionde? Ma, soprattutto, quando si ha un diavolo dentro di sé pronto a scattare?

Non ero di certo longilinea io, anzi. Non ero particolarmente bella né l'anima della festa..

La mia anima gemella? Deve ancora oltrepassare le porte.

Naivety [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora