Attimi, sguardi..abbracci e quelle attenzioni che non ti aspettavi di ricevere..e quel sorriso che mi facevano spuntare.
Partenze, soddisfazioni..in ambito amoroso e lavorativo. Quella ricerca risultata proficua e una nuova avventura pronta per cominciare, sei giorni per fare le valigie e trasferirsi. Soddisfazioni, tante soddisfazioni. Perché non gioire anche di quelle degli altri? È un traguardo che tutti prima o poi si pongono e l'invidia è un concetto che dovrebbe stare molto lontano da quello di amicizia.
Ognuno ha i propri, chi preferisce buttarsi nel lavoro e chi nella vita. Ho sempre pensato che nessuno dei due fosse sbagliato, si tratta solamente di stabilire degli obiettivi e fare il possibile per raggiungerli.
Da sempre fui una ragazza ambiziosa e competitiva ma esiste davvero chi ama perdere?
Qualunque cosa, qualunque sfida..c'è davvero qualcuno che crede nell'importanza del "partecipare"?Non io.
Nonostante la mia più grande paura fosse quella di esprimere la mia visione del mondo a chi avesse voglia di ascoltare il fiume in piena di miei pensieri, dovetti affrontarlo. Far fronte alle mie capacità di analizzare ciò che mi circonda, fu una prova dura da superare. Non potei / potrei mentire a me stessa..nonostante l'opera di autoconvincimento.
La realtà è solo il frutto delle nostre scelte.
Il modo in cui decidiamo di predisporci alla vita è una nostra scelta.
Come riuscii a regalare questo privilegio a Pietro?
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Marzo 2012
Armata di tutta la determinazione e buona volontà, mi avvicinai al mio amore e gli esposi un progetto.
Roma.
Con una laurea triennale in mano e neanche uno straccio di opportunità lavorativa, mi balenò in testa l'idea della magistrale. Ovviamente la mia sede non dava questa opportunità, ovviamente doveva risultare difficile e complicato.
Ovviamente questo andò in fumo.
Sede scelta, indirizzo scelto. Conoscevo le agevolazioni e gli aiuti, in termini economici, concessi sia dal comune che dall'università.
Avevo già studiacchiato la mappa dei mezzi pubblici per scegliere un buon appartamento.Chiesi a Pietro se volessi venire con me, non molto entusiasta all'inizio ma sempre di più con l'andare del tempo..creammo un progetto: utilizzare i nostri risparmi e la sua liquidazione un po' come cuscinetto per le emergenze e un po' per "avviare" il tutto.
Venne licenziato l'ottobre dello stesso anno, facendolo così cadere in un vortice di autocommiserazione che sembrava avere qualche proprietà magnetica in quanto attirava tutto e tutti. Da me, alla sua famiglia, ai nostri amici.
Una situazione che, di fatto, mi impedì di partire per inseguire il mio sogno.-------------------------------------------------------------
I sogni cambiano, mutano e si evolvono..
Un nuovo sogno e una nuova carriera furono lì davanti a me, con le maniche tirate su volli conquistarlo.
Un periodo di prova, due elaborati da preparare. Un lavoro svolto con il supporto degli amici ai quali mi ritrovai a chiedere consiglio.
Una ormai costante irrinunciabile della mia vita.Fu quando mi resi conto di essere a mia volta uscita dal mio personale vortice di autocommiserazione che cominciai a volere sempre di più, dal lavoro fino ai suoi occhi.
Il desiderio di andare avanti, prendere anche ad esempio quelle persone che mi avevano tanto aiutato e contemporaneamente aiutare chi si sentiva scoraggiato..far mio il meglio delle persone.
Vedere la vita con una nuova consapevolezza e un nuovo obiettivo.Accettare un aiuto, un consiglio.
Accettare che il mio pensiero poteva essere ascoltato e apprezzato, comprendere che ero circondata da persone che non facevano del giudicare gli altri il proprio credo di vita.
Uscite al solito bar, il solito drink, i soliti discorsi solo per ritrovarsi e condividere le proprie giornate.
Ridere e scherzare delle figuracce degli altri.Una vita semplice che dava pace alla mia confusione mentale.
La serenità di poter affrontare le 3 settimane in cui Danika sarebbe partita senza i drammi che avrei fatto in passato, la tranquillità che mi dava il nostro rapporto..la certezza che le persone al mio fianco fossero quelle giuste.
L'unico problema? La totale assenza di privacy. Ogni piccolo segretuccio finiva per essere svelato..se da una parte ci faceva avere rapporti sinceri tra noi, dall'altra era frustrante..
..a parte l'identità dei miei occhi. 😄
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Naivety [IN REVISIONE]
Cerita Pendek"Anna puoi venire un attimo?" "Agli ordini". "Giulia mi ha raccontato tutto; Tommaso, Luca, Stefano, Simone..siamo insieme da 7 anni, come hai potuto?" mi disse Pietro in un misto di rabbia e paura. La vita fa schifo, gli amici fanno schifo, i rappo...