Prologo

1K 68 16
                                    


High Barnet,London 2015.

-Summeeeeer-

Eccola qui,zia Nath.
Lei e il suo continuo urlare.
Faccio finta di non averla sentita,non ho voglia di rispondere ne di muovere soltanto un muscolo da qui.

-Summmeeeeeeer scendi giù-

Questa volta il suo tono di voce è più deciso e ferreo,credo proprio che sia arrivata l'ora di alzarmi, sennò rischio di fare una brutta fine come l'ultima volta..
Al solo pensiero rabbrividisco.

Era appena tornata dal supermercato,aveva preso una quantità smisurata di cose,'erano in offerta e certe occasioni vanno prese al volo',parole pronunciate dalla risparmiatrice per eccellenza,ovvero zia Nath.

Economicamente parlando,è una persona che sta bene e potrebbe permettersi di comprarsi altre cinque case volendo,ma lei preferisce vivere nell'essenziale.

Ritornando al buffo episodio..lei iniziò a chiamarmi per aiutarla,ma io non potevo sentirla dato che ero in camera mia al piano superiore, intenta ad ascoltare musica a tutta volume con le cuffie.
Improvvisamente la porta di camera mia si spalancò e spuntò la figura minuta di mia zia con un'espressione poco rilassata.Mi tolsi le cuffie e chiesi il perché di questa visita in camera mia e prima che finissi la mia domanda iniziò ad avanzare e a dire 'Tu.." e capì immediatamente quando notai nella sua mano una ciabatta.
Diciamo che zia Nath a volte è un'po manesca,una alla vecchia maniera se si può dire così.

Se non obbedisci,ti ritrovi una delle sue ciabatte multicolor in faccia o in altri posti.

Inutile dire che dopo quindici minuti passati a correre per tutta la casa,con lei alle calcagna che urlava cose che non sto mai ad ascoltare,mi ritrovai a massaggiare con la mano la parte destra del viso, perché quella ciabatta mi aveva preso in pieno.
Mi specchiai e avevo un segno preciso,stampato di un rosso incandescente sul viso.
Si,tutto questo per non avergli risposto.

In tutti questi anni è sempre stata una donna scontrosa che vive nella totale indifferenza.Non ha mai manifestato un minimo di affetto per nessuno,me compresa ovviamente.

Ma sotto sotto..veramente sotto,so che ci tiene a me,anche perché non mi avrebbe cresciuto come se fosse mia madre.

Scendo la piccola scalinata di legno e,strascicando ogni passo, entro in cucina.

Prima che apra bocca,la precedo dicendo -Sisi scusa lo so che dovevo risponderti prima-

-Oggi devo stare tutto il giorno fuori,vedi di mettere apposto la tua camera e di avvantaggiarti con lo studio,ricordati..-

-..che frequentare quel tipo di college non è semplice,me lo ripeti tutti i giorni-

-E te lo ripeterò all'infinito,mi raccomando- dice puntandomi un dito in mia direzione.

Roteo gli occhi al cielo e annuisco.
Prende le sue borse stracolme di fatture e roba del genere e esce di casa.

Sono ancora le 8 del mattino e non capisco perché io sia sveglia a quest'ora durante le vacanze estive,di solito rimango a vegetare su quel letto fino alle undici come minimo.

Ma ormai che sono in piedi è inutile che ritorni a letto,tanto non riuscirò a riprendere sonno,ma che sia chiaro,non per questo mi metterò a studiare come mi ha ordinato mia zia.

Inizio a fare colazione con le cose preparate per me da Nath.
Il solito,latte e caffè nella mia tazza blu e due biscotti,che la maggior parte delle vole non mangio.
Porto la tazza sulle labbra e inizio a sorseggiare mentre vago con lo sguardo,osservando quello che mi circonda.

BlindfoldedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora