capitolo 14

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"Dancin' past the point
of no return
Let go, we can free ourselves
of all we've learned
I love this secret language
that we're speaking
Say it to me, let's embrace the point of no return."
Disclosure-Magnets ft. Lorde


Summer's pov

Una settimana.
Ormai è passata una settimana da quella sera a Iveagh Gardens.

L'Ho incontrato il giorno dopo,in corridoio.Stavo camminando verso l'uscita mentre lui stava entrando e subito mi fermai,indecisa sul da farsi.Non sapevo se salutarlo,se cambiare corridoio per poi uscire una volta che lui fosse passato,se passare senza fare finta di nulla,non sapevo cosa fare.Mentre stavo cercando una soluzione,mi passò accanto a passo felpato senza dire niente.Mi girai e lo vidi sparire dietro l'angolo.I giorni seguenti passarono nel totale silenzio. Le uniche volte in cui siamo rimasti nella stessa stanza,sono state le ore di pranzo nella mensa.Quando si presentava,non salutava nemmeno,si limitava a fare un cenno con la testa ai ragazzi e prendeva posto nell'angolo del tavolo in modo da stare in disparte ma allo stesso tempo avere una vista completa del tavolo.Ogni tanto sentivo il suo sguardo su di me e i primi due giorni non potei resistere nell'alzare anche io gli occhi nella sua direzione e tutte le volte lui abbassava immediatamente lo sguardo sul suo vassoio facendo finta di nulla.I giorni successivi mi sforzai di non alzare lo sguardo e cercai di fingere nella mia mente che lui non ci fosse.Le uniche volte in cui facevo ricadere gli occhi su di lui era quando sapevo che era distratto e così,coglievo il momento per guardarlo di sfuggita in modo,forse,da ricordare tutti i dettagli della sua figura che mi piacciono tanto.I capelli castani spettinati gli facevano assumere un'aspetto trasandato che aveva poco a che fare con lui,quegli occhi verdi che di verde c'era ben poco,un colore indefinito tra il blu di un mare in burrasca e un verde spento di una foresta innebbiata.Questi erano sempre circondati da visibili occhiaie violacee che ogni giorno tendevano ad inscurirsi e a farsi sempre più profonde segno che,probabilmente,il sonno stava diventando un vocabolo sconosciuto per lui.
Memorizzavo tutto e involontariamente,mi ritrovavo la sera a studiare il suo modo di fare per capire cosa possa aver sbagliato quella sera ma mi risvegliavo la mattina con la consapevolezza di non aver ancora trovato il motivo di questo silenzio.

In questi giorni non ho fatto altro che seguire rigorosamente la solita scaletta:sveglia,lezione,pranzo con il 'gruppo' se così si può definire,studio in biblioteca,camera,cena e infine dormire,o forse dovrei dire farsi castelli mentali fino ad addormentarsi che di solito succede tra le tre e le quattro del mattino,quindi a dirla tutta Connor e io facciamo a gara per chi ha l'aspetto più assonnato e trasandato.

Tra un paio di settimane dovrei dare un'esame e Nolan si è offerto di darmi una mano con lo studio.Ho accettato o meglio,mi ha convinta ad accettare dato che se avessi rifiutato l'offerta si sarebbe offeso nel profondo,sue testuali parole.

-Sum mi ascolti?-

-Ehm?-

Bella si lascia ricadere sullo schienale della sedia sbuffando e incrociando le braccia sotto il seno.

-non mi ascolti mai-si lamenta mettendo un finto broncio.

-Beh è difficile restarti dietro quando inizi a parlare con tanta euforia e per così a lungo-ridacchia il suo,ormai,fidanzato guadagnandosi una gomitata da Bella.

Ieri sera mi ha raccontato un'po la situazione tra loro due e sembra che stia andando tutto a gonfie vele.Lui la rende felice ed è questo l'importante.
Mi ha detto anche che Jennifer è più o meno nella stessa situazione e sono davvero felice per tutte e due.

-Sum allora per oggi pomeriggio va bene?-chiede Nolan grattandosi la nuca in segno di un lieve imbarazzo.

-hmm si-rispondo distrattamente mentre rigiro la bottiglietta d'acqua sul mio vassoio.

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