capitolo 25

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Wherever I go-One Republic

Time is running out-Muse

C

ercai di farmi spazio tra la calca di ragazzi,spintonai più corpi a destra e a sinistra per cercare di crearmi un piccolo varco per passare.Di Connor nemmeno l'ombra,eppure il locale non era così grande.
Chiamai Nolan in lontananza attirando la sua attenzione e una volta giratosi,notando la mia preoccupazione,mi venne in contro.

-Dov'è?-

-Non ne ho idea,ho visto che se ne andava verso l'uscita..-

Non lo lasciai finire e mi ritrovai ad allontanarmi a gran passo.Poco dopo venni affiancata da Nolan,probabilmente mi stava rincorrendo ma ero troppo presa dalla preoccupazione per occuparmi di ciò che mi stava attorno.

-Summer fermati un attimo-mi implorò.

Non lo ascoltai e continuai a tenere d'occhio l'uscita del locale che si faceva sempre più vicina.Ma tutt'ad un tratto quella distanza si paralizzò,Nolan mi stava trattenendo da un braccio.Mi girai irritata verso di lui.

-che c'è?-

-Ti consiglio di startene qui,quando gli girano non risponde delle sue azioni..ma penso che tu lo sappia-

-Lasciami Nolan-mi dimenai dalla presa e finalmente varcai l'uscita con facilità,tralasciando i due uomini di mezza età che avevano dei cocomeri al posto della pancia che per sorpassarli ci è voluta un'eternità.

Un soffio di vento gelido mi punse il viso.Le temperature,negli ultimi giorni,erano calate molto.C'era una gran differenza rispetto ai miei primi giorni di permanenza qui a Dublino.
Le poche persone che vi erano di fronte al locale,erano disposte in piccoli gruppetti sparpagliati.Chi si fumava qualche sigaretta,chi si limitava a finire il proprio drink,chi flirtava.
Girai l'angolo della strada e le poche auto che la attraversavano sfrecciavano sulle pozzanghere che la costellavano.Sui marciapiedi non vi era nessuno.
Sbuffai sommessamente.Quell'idiota di Luke stava facendo a credere a tutti cose che tra noi due non ci sono mai state.Inventarsi stronzate per rovinare i rapporti altrui è stata una mossa meschina da parte sua.
Ritornai sui miei passi,sentendo le prime gocce provenire dal cielo,sul viso.Iniziai a sentire un peso,farsi sempre più grande,al petto.Ansia.
Non poteva essere lontano,così corsi verso la sua auto,nella speranza di trovarla ancora lì.Tra le gocce che iniziavano ad aumentare secondo dopo secondo e soffi di freddo vento, arrivai al parcheggio.Il posto che occupava l'auto di Connor era completamente libero.A questo punto,poteva essere ovunque.
Tornai al locale formulando nella mente ipotesi possibili su dove potesse essere finito.
Rientrai e fui travolta da una ventata di piacevole calore.Individuai Jenn,Bella e Nolan all'angolo della stanza e li raggiunsi.

-Cavolo Summer!Ma cosa ti salta in mente?-

-Sei completamente fradicia-Jenn mi guardò i capelli da cui,piccole gocce d'acqua piovana,cadevano sulla camicia.

-Dai vieni a darti una ripulita o qualsiasi cosa per migliorare questo disastro-mi portarono nel bagno passando per un piccolo corridoio dai muri grigi come l'asfalto.

Entrammo spingendo una vecchia porta di legno su cui vi era un cartello che raffigurava una figura stilizzata seduta della tavoletta del cesso.
Il bagno non era molto grande ed era messo anche abbastanza male per essere uno dei pub del centro città.
I muri erano ricoperti da piastrelle bianche,alcune scheggiate,altre completamente ricoperte da scritte fatte con dei pennarelli indelebili probabilmente.Sembrava più un bagno di liceo che altro.
Al di là della stanza,l'unico apparecchio che risaltava su tutta la sporcizia,era un'asciuga mani grigio metallizzato dai quale le ragazze mi spinsero.Alla mia destra vi erano quattro cabine con ognuna la propria porta ancora intatta,stranamente.

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