Blindfolded

capitolo 17

L'ennesima onda che si infrange sulla roccia.Sì assapora il ruggito del mare,il silenzio che si insinua fra le rocce,il grido dei gabbiani e il soffio del vento.

Si riprende da quella specie di stato di catalessi in cui era caduto.

-Quindi?-chiede riprendendo ad armeggiare con lo strumento.

-Niente-dico mentre gioco con i fili d'erba sottostante.

Inziai a chiedermi il perché di quella reazione.C'era qualcosa,un qualcosa che lo tormentava,giorno e notte che sia,lo inseguiva ovunque ne ero certa.
Dovrei imparare a contare fino a tre prima di parlare oppure cercare di zittire i miei pensieri.Non posso esordire con certe cose,o meglio,non in modo così esplicito.
Mi chiedo del perché mi abbia portato in questo posto,si insomma guardiamoci intorno,è un'angolo di spiaggia completamente desolato ma sinceramente non mi dispiace affatto.Ho sempre amato posti di questo genere,soprattutto quando questi si presentano mal ridotti,abbandonati e desolati.Perché? Semplicemente penso che certi luoghi mi assomiglino molto.
Giro lievemente la testa verso il faro che si innalza poco distante da noi e ne scruto i dettagli.
Adagiato sulla roccia,colorato di un bianco ormai invecchiatosi e diventato di un grigio cenere alternato ad un rosso scuro.
La lanterna che segna la punta del faro spenta,poiché è giorno,i vetri che la racchiudono presentano visibili crepe.

Vengo risvegliata dal vibrare delle corde di una chitarra che provocano un suono dolce e gradevole che si fonde con tutto ciò che ci circonda in questo momento.
Mi volto verso di lui e seguo con lo sguardo prima la mano destra che pizzica le corde, in corrispondenza della buca,facendole vibrare,poi la sinistra che preme le corde sul manico.Lo seguì con lo sguardo in ogni movimento come incantata.Dopo un'po,sfilò un quadernino con la prima metà dei fogli già usata,mentre la seconda ancora intatta,dal taschino della custodia e subito dopo anche una penna.Sfilò il tappo di essa con la bocca,mentre le mani scelsero una pagina bianca di quel quaderno.
Scarabocchiò qualcosa e ritornò con le dita sulle corde dello strumento.
Questa volta sembrò non volesse fermarsi,continuai a guardarlo, beandomi di quel suono che tanto mi inebriava.Senza accorgermene mi ritrovai a sorridere quando spostai lo sguardo sul ciuffo di capelli che gli ricadevano davanti e la sua espressione concentrata.

-Smettila-Disse tutt'ad un tratto.

-Di fare cosa?-chiesi confusa.

-Di guardarmi in quel modo- sorrise lievemente.

Avampai dall'imbarazzo e abbassai la testa in modo da crearmi uno scudo con i miei capelli.Sarebbe ancora più imbarazzante se si accorgesse delle mie condizioni attuali.

-Vieni qui-

Alzai lo sguardo non capendo dove intendesse.

-Dai su-mi incitò poco dopo.

Mi alzai,scostò la chitarra e inaspettatamente mi tirò a sè facendomi sedere sulle sue gambe.
Mi racchiuse tra il suo petto e la chitarra che poco dopo posò di fronte a me.Oltre al lieve profumo di salsedine,ne sentì un'altro,il suo.
Il contatto che si creò mi fece quasi sussultare,il corpo reagì allo stesso modo,sembrò che il sangue che scorreva nel corpo tranquillamemte prendesse la velocità di un torrente in piena,il cuore prese a battere a ritmo incalzante e una sorta di scarica lo attraversò.Riprese a suonare e iniziai a sentire le corde vibrare dalla cassa della chitarra direttamente sulla pancia e io non seppi più distinguere le note dalle farfalle.
Sentì il suo petto alzarsi ed abbassarsi dietro la mia schiena,ogni tanto cacciava un lieve sospiro mentre mi dava un'occhiata veloce.
Lo stomaco si ritorceva più e più volte,il petto sembrava mi stesse andando in fiamme.
Guardai il quaderno e lessi qualche parola.

Maybe I'm just numb
This is how it feels now
Numbness
Sometimes it just feels like..

La mia lettura fu interrotta da un movimento brusco di Connor che fece gettando la chitarra sul suolo.
Questa scena mi riportò subito alla mente la sera nella sala comune,quando tornai a riprendere il telefono e rimasi a guardarlo dietro la porta.Mi scosto di poco e mi giro verso di lui.L'espressione che ha stampata in viso è identica a quella che aveva quella sera.