capitolo 16

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"You got something to say?
Why don't you speak it out loud, instead of living in your head?"
The 1975-Heart out


Inizio a percepire la vibrazione del telefono provienente dalla tasca.
Lascio che suoni ancora per un'po,il tempo di riuscire ad aprire gli occhi e mi muovo per recuperarlo.
Ma questo mi viene impedito da due braccia che mi avvolgono il corpo,tenendomi con il viso premuto contro il suo petto.
In poco tempo realizzo il tutto.
Ho dormito con Connor.

E sei letteralmente avvinghiata a lui,Summer.

Alzo leggermente la testa per vederlo meglio.
I capelli spettinati e le labbra incurvate in un leggero sorriso suscitano subito in me un senso di serenità.

Ripenso alle ultime parole che ci siamo detti prima di addormentarci.

Per questo sei qui.

Non sono riuscita a capire cosa potessi centrare io con la domando che gli avevo posto e tutt'ora non lo capisco.

Appoggio la mano sul suo petto inziando a percepirne il respiro regolare.Involontariamente mi ritrovo a pensare a quando mi ritrovai con lui nella situazione opposta di questa:sotto la pioggia,appoggiati ad un tronco d'albero e lui che non accennava a calmarsi con il petto che si alzava e si abbassava a ritmo incalzante.
Lui è come un libro.Un libro che si lascia mostrare solo per le prime pagine per poi richiudersi,ingannando le persone comuni che non ci sia nient'altro dietro a quelle,dietro al suo modo di fare.Lui è qualcosa di più,lui è fatto di cento,mille pagine che non vuole dare a leggere.

Cerco di allontanarmi ma inutilmente dato che il moro non sembra voler lasciare la presa.Provo a recuperare il telefono dalla tasca e dopo esserci riuscita lo sblocco,trovando cinque chiamate perse da Bella.

Connor mugula qualcosa di incomprensibile e inizia a muoversi,segno che si sta risvegliando.

Ieri sera aveva bevuto,perciò in questo momento non dovrebbe ricordare nulla,quindi mi affretto a liberarmi dalla sua presa e andarmene da qui,prima che si creino malintesi,anche perché non penso che Connor crederebbe mai ad una mia sola parola,soprattutto se gli dicessi che è stato lui a costringermi a dormire con lui.Troppo orgoglioso per compiere un gesto del genere,tranne in questo caso,ma è colpa dell'acool.

Il moro apre gli occhi e quando incontra i miei,automaticamente le sue labbra si allargano in un sorriso.

Ma che diamine..?

-Di solito dopo una sbronza non mi sveglio così se è questo che ti stai chiedendo-

Sorrido per ciò che ha detto.

-A quale piacere si deve questo raro evento?-chiedo con finta altezzosità.

Fa spallucce e continua a scrutare i miei occhi sorridendo.

Non mi dispiacerebbe svegliarmi tutte le mattine così.

Chetati.

Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra un grazie e torna a guardarmi negli occhi come per leggermi dentro,come per capire a cosa possa pensare in questo momento,come se..volesse chiedermi,con il suo solito silenzio,il permesso di fare qualcosa.

Stringe la presa,portando il mio corpo ad unirsi con il suo in un movimento delicato.Porta una ciocca di capelli che mi ricadeva sulla guancia,dietro l'orecchio senza distogliere lo sguardo da me.
Riporta la mano sulla mia guancia e con il pollice inizia a disegnare cerchi immaginari,suscitando in me un senso di tranquillità interiore che non provavo da chissà quando,forse mai.
Avvicina il viso e senza accorgermene mi ritrovo a fare la stessa cosa.

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