Capitolo 39

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"È da due giorni ormai che è là dentro"sento la voce ovattata di Bella."e se non vuoi sfondarla tu,la sfondo io questa maledettissima porta"

"Bella ora calmati,vedrai che uscirà di li prima o poi"

"Hai lezione,dovresti andare"le dice Jenn.

"Ma che si fottano le lezioni"sento dei passi decisi contro il parque,una porta che sbatte,dei sussurri confusi e poi il silenzio.

Cosa ho fatto?

Respira Summer,respira.

Cosa ho fatto?

Ricorda di respirare.

Mezzo respiro e ritrattengo il fiato serrando le labbra in una stretta linea dove poi afferro quello inferiore e i denti premono su di esse come se si aggrappassero ad un ancora di salvezza.

Respira dannazione.

Cosa ho fatto? Cosa devo fare?

Punte dei capelli arricciati all'insù,ciocche trasandate che vanno per il loro verso,capelli segnati da una mancanza di cura.

Cosa ho fatto? Cosa devo fare? Vorrei scappare.

Ginocchia segnate da cicatrici di cadute compaiono dagli strappi dei pantaloni che avvolgono le mie gambe.La suola delle converse che continua a battere contro il pavimento come se avesse una specie di tic.

Tac,tac,tac..tac..ma un tac silenzioso,un tac che potevo sentire solo io nella mia testa,un tac che conta il tempo ad una mia imminente azione.

Bussano alla porta,bussano pur sapendo che io non gli aprirò.Bussano ripetutamente ad intervalli di "Summer per favore","Facci entrare" o "esci di lì".

Alzo il cappuccio della felpa e mi alzo,vado verso la finestra e creato una sottospecie di percorso mentale scendo giù aggrappandomi a qualunque cosa assomigli ad un appoggio sicuro:un ramo robusto,il cornicione di una finestra e così via.Un salto e i miei piedi toccano terra.

Corri via.

Le mie gambe si muovono veloci contro il vento.Si muovono decise e taglienti.Il freddo che si imbatte contro la pelle del mio viso quasi non la sento.Sento gli occhi gonfi e ardere contro il gelo che gli viene offerto. Il petto arde insieme ad essi,stremato da quella incapacità di un respiro adeguato.

Corri.

Un senso di nausea mi invade e nemmeno il tempo di percepirlo che mi ritrovo china dietro uno dei tanti alberi del parco a rigettare quel poco che avevo dentro lo stomaco.

Con il forno della mano mi pulisco la bocca e mi getto a terra.Chiudo gli occhi e le palpebre fredde contro gli occhi ardenti bruciano.
Faccio scivolare la mia mano sulla mia tasca e prendo il pacchetto di sigarette che ho trovato nel bagno di casa,ne estraggo una e la accendo.
Non ho mai fumato sino ad oggi.Quando vidi questo pacchetto in uno dei scaffali del mobiletto,li ho presi e basta,senza pensarci e in questo momento sto fumando questa sigaretta allo stesso modo,senza pensarci.

Un tiro,inalo e getto fuori.
Tossisco un paio di volte e ricomincio.

Dall'altra tasca tiro una delle tante lettere..

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