capitolo 9

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"You're gonna hear my voice
When I shout it out loud"
It's my life-Bon Jovi

-Niente- rispondo cercando forse di convincere più me stessa che Connor.

Lui sembra sorridere amareggiato e scuote la testa.

Non riesco a capire dove sarebbe voluto arrivare con quella domanda..

Inizio a non provare più quel calore che avvolgeva il mio corpo e il freddo si fa sentire.Porto le gambe al petto incurante del fatto che abbia un vestito e le braccia incrociate alla stessa altezza in modo da crearmi un'po di calore.

Connor sembra accorgersene,prende la sua giacca di pelle,che era buttata a malomodo accanto a lui,e me la butta addosso nello stesso modo.

Poteva anche risparmiarsi di gettermela addosso in questo modo.

Idiota.

-Non ne ho bisogno-Prendo la giacca e gliela ributto.

Non è vero,ne ho assolutamente bisogno, sto morendo dal freddo ma non voglio la sua giacca.

Con la coda dell'occhio noto che mi sta guardando e questo mi fa sentire imbarazzo in un certo modo.Non in imbarazzo,in un modo strano.Un modo che non so descrivere,so solo che mi da fastidio questa sensazione.

-Mettila.-sembra più un'ordine.

-Sto bene così-mi limito a dire alzando spallucce.

Voglio che se ne vada.
Averlo qui non fa altro che peggiorare il mio stato attuale.È inevitabile non ricordare l'episodio di quella sera.
Tutt'ora non riesco a capire cosa mi possa essere saltato in mente.

Ho baciato Connor.

La cosa più assurda è non mi è dispiaciuto per niente farlo.

Non accadrà mai più e quello sarà solo un'episodio isolato,privo di importanza.

L'ennesimo brivido percorre il mio corpo.

Connor si alza bruscamente e se ne va camminando verso l'ingresso del locale.Lo seguo con lo sguardo fino a quando la sua figura sparisce dopo aver varcato la porta.

Tiro un piccolo sospiro di sollievo e porto lo sguardo verso l'asfalto della strada.

Non posso fare altro che chiedermi cosa avesse spinto Connor ad aiutarmi e a farmi quella domanda.

Non mi deve importare.

Continuo a fissare un punto indefinito sull'asfalto della strada e la mia testa sembra non voler smettere di pulsare.

Forse è meglio che me ne torni al campus.Mi farò una bella camminata e nel frattempo cercherò di riprendermi..in qualche modo.

Non voglio più rimanere qui,quindi mi alzo lentamente cercando di sopportare il forte mal di testa.

Inizio ad incamminarmi e nel frattempo mi guardo intorno in cerca di cartelli o altro per caprire se sto andando dalla parte giusta.

Una mano si posa sul mio braccio e mi stringe forte,eliminando ogni possibilità di fare altri passi.
Mi giro lentamente,per la paura di sapere di chi possa essere questa mano.

-Dove pensavi di andare?-

Il tono che ha usato non mi piace per niente,era duro e deciso,come se volesse rimproverarmi.
Tiro mentalmente un sospiro di sollievo sapendo che è solo Connor,ma dall'altra parte mi da noia il fatto che mi stia così addosso.

-Dove voglio io-rispondo seccata,cercando di liberarmi dalla ferrea stretta.

Solo ora noto che nell'altra mano ha la mia giacca dove,dal taschino destro,fuoriescono in parte le chiavi e il mio telefono.

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