Dublino,Irlanda.Avevano detto che il volo era di circa un'ora e mezza ma invece ci abbiamo messo un'po di più,circa due ore o qualcosa del genere.
Di certo non ho passato tutto il tempo a guardare l'orologio sennò mi prendeva l'ansia.Ma tralasciando questa cosa,ora sono qui,a Dublino.
Sono le cinque e mezza del mattino e l'aeroporto inizia a movimentarsi un'po.
Recupero la mia gigantesca valigia che con fatica sollevo per poi riappoggiarla sul pavimento e inizio a camminare verso l'uscita.Ma ora che ci penso potrei fare una bella colazione prima di andare alla Griffith,tanto è ancora presto.
Mi dirigo verso il primo bar che trovo qui dentro e ordino un cappuccino.
Pochi minuti dopo mi viene servito in un bicchiere di carta sigillato con un coperchio di plastica bianca.Mentre sorseggio in silenzio,non riesco a non origliare un'po le conversazioni altrui.
C'è una piccola famiglia composta dai genitori e una piccola bambina con i capelli castano chiaro.
Hanno uno strano accento,probabilmente l'accento americano.
Stanno litigando con la piccola perché si rifiuta di fare colazione.Questa scena mi ricorda molto me quando,per quel poco che mi ricordo,mi rifiutavo di fare le cose che mi dicevano mamma e papà.
Sono sempre stata una persona testarda,una che fa sempre a modo suo.Una che non si fa comandare a bacchetta ecco.
Prendo il telefono e inizio un'po a scorrere la home di qualche social.
Quando ormai sono le sette e mezza mi dirigo fuori dall'uscita con la mia adoratissima valigiona e cerco un taxi.
Questo college non è proprio al centro di Dublino,è fuori dal centro città,ma solo di qualche minuto.
Salgo sul primo taxi che si ferma e dopo avergli indicato l'indirizzo esatto mette in moto il veicolo.
Dopo circa mezz'ora arriviamo davanti al college,lo strano vecchietto che era alla guida del taxi mi aiuta con la valigia e se ne va subito dopo.
Per tutto il viaggio ha cercato di avere una conversazione con me chiedendomi da dove venissi,il perché di questa scelta e le solite domande che si fanno in questi casi.Gli rispondevo a monosillabi perché ero troppo concentrata nel guardare il paesaggio che scorreva sotto i miei occhi.
Guardo un'ultima volta il grande edificio e la grande zona verde che ho di fronte per poi incamminarmi verso quelli che dovrebbero essere i dormitori.
Il mio senso dell'orientamento ha sempre fatto desiderare quindi non mi meraviglierei se mi ritrovassi da tutt'altra parte che nel posto in cui dovrei essere.
Ci sono altri ragazzi che salutano i propri genitori e..si insomma le solite scenette che si vedono nei film:
'Tesoro mi raccomando studia e non andare a quelle strane feste'
Baci di qua,baci di là,abbraccio e altre mille raccomandazioni,genitori che versano qualche lacrima per poi andarsene.
Si vede che non sono l'unica ad aver pensato di dover arrivare in anticipo,c'è già molta gente e sono solo le otto e mezza.
Vedo altre ragazze che camminano nella mia stessa direzione e questo mi tranquillizza molto,vuol dire che non sto sbagliando strada.
Poco dopo arrivo di fronte ad un portone con su scritto 'dormitori'.
Mi ci appoggio in modo che si apra e mi trascino dentro con il coso peso come se ci fossero sassi al posto dei vestiti.
Prendo il telefono e ricontrollo il numero della stanza per essere sicura che non sbagli.
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Blindfolded
FanfictionTanti cambiamenti la aspettano,tante verità nascoste verranno a galla al momento sbagliato.