Confini

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Simon

-Fino a quella pianta lì, non andare oltre poi invaderesti il territorio nemico-

Sentii quella ridicola di Hella, ridacchiare a quanto pare era andata avanti con la questione rimoderniamo questo posto.

Mi piaceva il vecchio stile, non lo avrei cambiato per nulla al mondo. I
clienti ormai si erano abituati, la sua sarebbe stata una sola perdita di tempo.

-Non sia mai, non ci tengo proprio ad incontrare il vecchio Scar.- disse un'altra voce che mi sembrò familiare.

Mi allungai dalla mia postazione, incuriosito.
Se non altro Hella aveva scelto qualcuna con delle belle gambe.

Le avrei dato tre settimane, per sloggiare dal mio studio.
L'avrei illusa, che facesse pure tutti i suoi preventivi, non avrei lasciato nessuno cambiare questo posto.

Povera illusa la cara cuginetta.

Sei mesi in questo posto e pensa di avere potere.

-Hella! Se hai finito con le tue stronzate io dovrei lavorare.- urlai.

Tre, due, uno. La cuginetta sarebbe corsa dritta nella mia tana a scusarsi.

Guardai la porta.

Niente.

Poi sentii il rumore di tacchi, tornai al mio schermo. Non l'avrei neanche guardata, come ero solito fare.

Non mi ci volle molto a capire che la persona che era ferma davanti alla mia scrivania non era la cuginetta.
Era ferma davanti a me da troppi secondi e non aveva ancora parlato.

Chiunque fosse, non avrebbe parlato fino a quando non si sarebbe assicurata un mio sguardo.
Sollevai lo sguardo.

Cazzo.
Dovevo sospettarlo.

-Leon, che cazzo ci fai nel mio ufficio- dissi a denti stretti.

Quell'essere era una spina nel fianco. La vipera per eccellezza. Una rottura di coglioni colossale.

-Simon, buon giorno anche a te! Sai tua cugina voleva venirsi a scusare. Ma ho insistito per prendere il suo posto. Quale modo migliore per presentarmi, visto che per i prossimi mesi lavorerò al tuo fianco- disse.

Strinsi gli occhi.
Dovevo rilassarmi, indifferenza ecco l'arma vincente contro quelle come Leon.

-Bhè buon lavoro allora. Quando esci chiudi la porta e non ti permettere mai più ad attraversare la pianta.- mi limitai a dire.

Tornai allo schermo davanti a me.
Poco dopo sentii sbattere la porta davanti a me.

Quella stronza, sorrisi al pensiero.

Avrei reso la sua permanenza un'inferno.

****

Leony

-Leony, mi dispiace davvero. Sa è un po' scorbutico. Ma negli affari è il migliore.- tentò di giustificarsi Hella.

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