Take a lie

Cicatrici

Estate 2003

Leony

-Leony va a casa. Sono ore che aspettiamo e credimi che sei l'ultima persona che vorrebbe vederti.- continuó Matt.

Non mi importava. Volevo vederlo chiedergli scusa offrirgli un pezzo della mia faccia se fosse stato necessario.

-Max portala a casa resto io qui- continuó rivolgendosi all'autista.

Mi voltai.
-Ti ricordo che abbiamo la stessa età. Non puoi darmi ordini- urlai.

Mi alzai e afferrai la felpa ancora macchiata di sangue.
E sgattaiolai via alla ricerca di un distributore.

Odiavo io rumore che la suola di gomma emetteva sul pavimento liscio dell'ospedale.

Con la coda dell'occhio vidi il padre di Simon distante e decisi di seguirlo.

Aveva appena voltato l'angolo.

-Mi dica dottore- disse.

-Vorremmo fare una T.A.C  di controllo. Giusto per escludere danni eventuali danni.- disse un'altra voce.

-Capisco ma mio figlio ha una placca di metallo nella spalla, una protesi che gli è stata impiantata in seguito ad un incidente.- contiuò.

Non ne sapevo nulla di questo incidente.

Le voci si attutirono. Sentii altre voci provenire in mia direzione cosí mi nascosi.

Era mio fratello insieme a Max.

-Ha visto Leony?- lo sentii chiedere.

-No mi dispiace stavo parlando con il dottore-

-Cosa dice come sta Simon?- lagnò Matt.

-Starà bene, avrà un bel segno di battaglia ma se la caverà. Potete vederlo se volete è nella 202.- aggiunse.

-Si cerco mia sorella e andiamo-
Si come no,mi avrebbe spedito a casa.

Lavorai di ingegno.

-Ho preso un taxi sto andando a casa- digitai e inviai il messaggio.

Perfetto.

-A quanto pare sta tornando a casa chi la capisce.- commentò.

Restai nascosta. Mi assicurai che non potessero vedermi prima di uscire allo scoperto.

Simon.

Questa maledetta fasciatura era troppo stretta la odiavo. Come odiavo stare in ospedale.

Avrei avuto un brutto sfregio sul mio volto. Che mi avrebbe parlato per sempre di Leony.

-Ti faranno una T.A.C, se tutto va bene domani mattina vai a casa.- disse mio padre.

Quella era una buona notizia.

-Qui ci sono i tuoi amici, ho visto anche la ragazza. Quando ti ho detto di provarci non intendevo di farti ammazzare.- aggiunse serio.

Come al solito non era minimamente preoccupato della mia salute.

Doveva mettersi in testa che non l'avrei usata per i suoi scopi.

-Piantala.- digrignai.

-Non mi piace- dissi duro.

Lui rise.
-Infatti non deve piacerti sei tu che devi piacere a lei. Ti vedono di buon occhio sarebbe un ottimo modo per avvicinarti. Poi sai che non sono io che lo dico. Viene dall'alto.-

Mi avevano detto di non affezionarmi a nessuno, e ora che l'avevo fatto volevano che sfruttassi la situazione.
Non l'avrei fatto.

-Hai tutto da guadagnarci, un fidanzamento in vista, qualche scopata e ti ritroverai fidanzato. Il padre non vede l'ora che qualcuno la sistemi.-

Evitai di rispondere avevo un mal di testa e non avrebbe smesso di parlare.

Restai in silenzio per un po'.

-Amico sei sveglio?- sentii la voce di Matt.

-Ei si,entra pure.- dissi.

-Caspita sei conciato maluccio!- esclamò.

Sospirai.
-Già dillo a tua sorella-

Calò il silenzio.
-Se non altro hai smosso qualcosa, sembrava quasi umana quando stava qui fuori ad aspettare notizie- la prese in giro.

Era stata qui.
Mi faceva piacere nonostante fossi ancora incazzato col lei.

Diamine io che la stavo solo salvando.

-È ancora qui?- chiesi con tono burbero.
-No tranquillo è tornata a casa-

Un po' mi dispiaceva.

-Comunque ora ti lascio riposare. Torno domani, per qualsiasi cosa chiama.-

Ci salutammo con il nostro solito saluto e sprofondai nel materasso.

Leony

Aspettai qualche minuto forse mezz'ora prima da quando mio fratello era andato via prima di entrare in camera di Simon.
Misi il telefono sul silenzioso. I miei continuavano a chiedersi dove fossi.

Non volevo farmi vedere.

Entrai in punta di piedi.
E lui era lí in quel letto. Sembrava una mummia.
Volevo dirgli quanto mi dispiacesse.

-Simon- sussurrai

Ma lui non si mosse.
-Sono Leony, volevo ringraziarti per quello che hai fatto e dirti che mi dispiace. Non volevo colpirti. O almeno non volevo colpire te. Perdonami se puoi.-

Presi la sua mano ma lui non diede alcun segno di vita.