Ananas regge

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Quella mattina mi svegliai da sola. Nessuna sveglia, e soprattutto niente Meeko.

-Che bello!- mi stropicciai.
Era davvero presto.

Mi sarei preparata, sarei andata a fare la spesa e quel giorno sarei arrivata in ufficio davvero presto.

Forse Scar, quando non si sentiva minacciato usciva tranquillamente dalla sua tana.

Uscii dalla mia camera imbattendomi in mio fratello intento a fare colazione.

-Wow, già sveglia? Hai avuto un incubo?- scherzò.

-Wow, mi sto per commuovere. Ti è tornata la voglia di scherzare- risposi.

Mi regalò un sorriso a quarantotto denti.

-Ann torna!-

Mi dovetti tenere al tavolo per non cadere, mi grattai la testa.

- É una notizia grandiosa. -

Lui Annuí.
-Non sopporta più di stare in campagna in mezzo al nulla e poi alla nocciolina manca il suo papà-

Mi si strinse il cuore. Quella ragazza ne aveva davvero passate tante.

-Alla nocciolina Eh? Per il matrimonio invece decisa la data?.- scherzai.

Lui annuii.

-Ann, é indecisa tra giugno e settembre. Fortunatamente l'organizzazione del matrimonio l'ha tenuta impegnata un bel po'. Ogni volta che penso a quello...- poggiai una mano sul suo braccio, non volevo neanche sentire quello che aveva da dire.

Era cambiato un sacco, in quegli ultimi anni, sempre bello, ma una bellezza più matura.
Soprattutto era cambiato in quegli ultimi mesi, l'unica cosa positiva di quella merda che aveva coinvolto lui ed Ann era che finalmente dopo anni riavevo mio fratello.

-Giá che ci siamo. Per caso hai sentito Simon?- chiesi.

Volevo sapere se gli avesse detto qualcosa su di me.

Lui scoppiò a ridere.

-Che c'è ti preoccupi per lui?- chiese.

Risi.
-Ricordavo fosse strano. Ma non così tanto.-

Lui alzò le spalle mentre caricava la lavastoviglie.

-È così, sono anni ormai che è quel che è.- continuò.

-Però tranquilla, si è lamentato molto di te e visti i vostri precedenti, credo che fino a quando si lamenta è tutto normale!-

Sarà.
Mi fidai di lui.

Quella mattina comprai una grande quantità di Ananas. Mi mettevano allegria.

Entrai in punta di piedi in ufficio.

Avevo evitato perfino i tacchi, per avere l'effetto sorpresa.

La porta del suo ufficio era aperta.
Indecisa se entrare o meno, decisi di lasciare perdere.
Lasciai una busta con un ananas sulla maniglia e mi avviai verso la mia postazione.

Ero felice che Ann finalmente tornasse a Londra, alla fin fine il motivo principale per cui avevo deciso di restare era proprio lei.

Take a lieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora