Quello che conta

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Leony.

Non chiusi occhio tutta la notte.

Riguardai lo schermo luminoso del mio telefono. Causa del mio stress. Ero ad un passo da scoprire tutta la verità.

Dovevo fare qualcosa, proteggere tutti loro e capire il motivo per il quale mio padre stava facendo tutto quello.

Simon era crollato al mio fianco, mi aveva detto cose dolci tutta la sera, ma ero troppo turbata per ascoltarlo.

Cercai di non fare rumori, mi alzai, infilai le mie scarpe e sgattaiolai via.

Non mi voltai indietro neanche per un attimo.

Presi le chiavi della moto di Alex e fuggii via.
Quella almeno sapevo guidarla, grazie al mio gemellino.

Guidai per qualche ora, giusto per essere sicura di essermi allontanata parecchio dal luogo in cui era la mia famiglia.
E lo chiamai.
-Ho qualcosa per te, è ora di mettere fine a tutto questo- dissi.

Lo sentii respirare.

Era ancora notte, solo le creature oscure come lui potevano essere ancora sveglie.

-Incontriamoci al suo cimitero alle undici in punto. Non fare scherzi figliola- disse.

Sentii degli strani rumori in sottofondo.
Poi la linea cadde.

Gettai il telefono lontano.
Prima di dirigermi in quel cimitero.

Molte le volanti della polizia che stavano circolando quella sera.
Non avevo la più pallida idea di cosa potesse essere successo, ma per mia fortuna erano tutti troppo impegnati per chiedere i miei documenti o la mia patente.


*****

Simon.
8:13

Primi gli occhi, un raggio di sole illuminava il mio volto. Mi passai una mano sul viso e nel farlo mi resi conto che la parte di letto affianco a me era vuota. Mi voltai immediatamente. Leony non c'era.

Infilai i pantaloni che avevo lasciato sulla sedia e uscii dalla stanza.

Il mio telefono vibrò. Era mio padre.

Dovevo tornare alla base, questo significava una sola cosa.
Era tutto finito.
Erano anni che aspettavo questo momento eppure non riuscivo a esserne sollevato.

Infila la mano nella tasca dei pantaloni.
La chiavetta USB non era più al suo posto.
-Cazzo Leony- alzai gli occhi al cielo.

Non poteva averlo fatto non ora. Quella chiavetta non doveva finire in mani sbagliate. Sentivo che Leony avrebbe fatto qualche cazzata, l'ennesima.

Mi vestii in fretta, dovevo trovarla prima che fosse troppo tardi.
Non avevo la più pallida idea di dove potesse essere.

Tracciai il gps del suo telefono, l'ultima posizione risaliva a qualche ora prima.

-dannazione-

Presi le chiavi della macchina.
Dormivano ancora tutti.

Mi accorsi subito che in giardino la moto di Alex non era più al suo posto.
Non avrebbe mai messo in pericolo la vita di Claudia. Non ora.
Era stata lei.

Take a lieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora