22. Trust me

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Dalya's  pov

Guardo il foglio con l'orario che tengo saldamente fra le mani, camminando lungo l'atrio in compagnia dei ragazzi. Esatto sono la mia ombra, dove sono io stanno loro. No! Sul serio è davvero così.
Stiamo andando nell'aula di Filosofia e Letteratura. Il professore  è un'uomo molto palloso e noioso, nonché vice preside quindi vi lascio immaginare la noia delle sue lezioni.
Arrivando davanti la porta ci accorgiamo che, fortunatamente Adrian non è ancora arrivato. Entriamo e noto tutti,come sempre, per i fatti loro: chi seduto sopra il banco e chi fuori la finestra a fumare. Mi avvicino nel mio banco posando su lo zaino e solo dopo mi accorgo che in quel momento entrano Zayn e Harry venendoci in contro.

"Com'è andata?" Domanda sorridente Yasmin ai due, avvicinandosi ad Harry e lasciandogli un bacio in fronte.

"Bene dai, annoiati al massimo ma piuttosto bene." Risponde Zayn passando una mano fra i suoi foltissimi capelli.

"Pure a noi." Rispondo, prendendo posto dato che a breve Adrian sarebbe entrato in classe.
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"Buongiorno a tutti." Entra in classe con una borsa e la poggia prontamente sulla cattedra. Sarebbe un'uomo davvero interessante e non è nemmeno inguardabile. Non è molto vecchio super giù potrà avere verso la quarantina d'anni se non meno. Ha dei grandi occhioni blu e dei capelli biondi. Il perfetto partito di uomo attraente, la sua pecca a parer mio  è il suo modo di esprimersi troppo colto e noioso e hai tempi d'oggi le donne non cercano questa tipologia di uomini.

"Allora, l'argomento che tratteremo oggi prende come tema l' amore. "  Interessante  penso fra me e me. Pronta a farmi un bel pisolino nel mio banco. " Vorrei iniziare a spiegarvi ciò partendo da una frase di un grande filosofo: 'L'amore non è un contratto fra due narcisisti; è molto di più. È una costruzione che obbliga i partecipanti ad andare oltre il narcisismo. Affinché una storia d'amore duri, è necessario reinventarsi.'
La gente è convinta che l'amore sia trovare la persona giusta e poi tutto andrà bene." Il discorso si faceva interessante e a quelle parole non potei fare a meno di girarmi dalla parte di Zayn che era intento ad ascoltare e a scrivere qualcosa di tanto in tanto.

"Ma non è così. Richiede molto impegno. In altre parole: l'amore è, per molti aspetti, il contrario del sesso. Secondo Badiou, l'amore è quello che avviene dopo l'irruzione casuale e sconvolgente nella nostra vita. Esprime il concetto in modo filosofico: L'assoluta casualità di un incontro assume l'aspetto del destino. La dichiarazione d'amore segna la transizione tra caso e fato, ed è per questo che è così rischioso e causa una terribile ansia da prestazione. Ed è triste, perché  alcune persone non credo che sappiano cosa sia la gioia dell'amore. Conoscono forse il piacere." Strano dire che ascoltai senza sbuffare ed in questo modo la campana sembró suonare prima del previsto. Le parole del professore mi colpirono.
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"Arrivederci ragazzi, spero abbiate trovato questa lezione interessante." Ci sorride uscendo dalla classe prima di noi.
Era l'una e trenta e quindi ci stavamo avviando come al nostro solito a mensa. Oggi le lezione finivano prima a causa di una riunione fra professori.

"Krystal, vieni tesoro?" Chiedo aspettandola, prima di uscire dalla classe. Alza lo sguardo e mi sorride teneramente annuendo.
I ragazzi e le ragazze  sono già a mensa e noi li raggiungiamo poco dopo.

"Come ti è sembrato questo argomento?" Chiedo incamminandomi dietro di lei.

"Palloso come sempre." Continua facendo la fila per l'ordinazione.

"A me invece è sembrato interessante."
"Stai bene?" Volta lo sguardo preoccupata verso di me.

"Ma sì, stupida." Ridacchio dandole una gomitata riempiendo il mio vassoio e avviandomi verso il nostro solito  tavolo.
"Ragazzi ma Zayn?" Chiedo non vedendolo e facendomi posto vicino ai ragazzi.

"È fuori." Niall mi indica l'uscita della porta  continuando a mangiare. Annuisco addentando il mio hamburger e lanciando di tanto in tanto occhiatine fuori. Lo vedo sbuffare e posare il telefono per poi rientrare e venire verso di noi.

Zayn's pov

Avevo deciso, oggi avrei chiamato mia madre per sistemare questa cazzo di faccenda una volta per tutte.

'Mamma, pronto posso parl...oh piccola' Ammicco un sorriso sentendo Safaa dall'altra parte del telefono.
'Come stai, tutto apposto?' Chiedo sentendola ridacchiare.
'Si,tu?' Sorrido. 'Pure piccola, sai non vedo l'ora di vederti.' Aggiungo voltando lo sguardo verso Dalya che ride con i ragazzi e le ragazze. 'Devo farti conoscere una persona.'
'Non vedo l'ora allora.'
'Mi passi la mamma?" Chiedo gentilmente.
'Si.' Corre chiamandola. 'Grazie piccola.'
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'Mamma.'
'Zayn caro, come stai? Non ci sentiamo da tanto.' Dice con un filo di amarezza nella voce.
'Bene mamma però sono arrivato al limite,dobbiamo sistemare questa situazione.' Aggiungo stringendo i pugni.
'Caro, su avanti. Non sono cose che si possono discutere al telefono.' Sospira.
'Potresti venire in questi  giorni, non saprei il fine settimana? Senza impegno però e ne parliamo.'
Beh Londra da Bradford dista un bel po' ma voglio mettere fine a questa storia. Una volta per tutte.
'D'accordo, adesso devo andare ciao mamma.'
'Ciao tesoro, ti voglio bene.' Riattacco il telefono sospirando.
'Anche io mamma, anche io.'
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Rientro in mensa e mi siedo nel tavolo iniziando a mangiare silenziosamente.

" Che bello! Per domani non abbiamo nulla da fare, che ne dite se al pomeriggio facciamo un giro." Propone Cassandra sorridendoci. È una ragazza molto organizzata.
Porto lo sguardo verso Dalya intenta a smanettare il suo cellulare, mi sembra senza parole oggi. La maggior parte dei ragazzi annuisce e lei volta lo sguardo verso di noi.

"E voi che fate?"

"Si si." Risponde dandomi un'occhiata e accennando un piccolo sorriso che ricambio.
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Dalya's pov

"Ci sentiamo ragazzi." Amicco un sorriso salutandoli ed entrando in macchina accanto a Zayn.

"Hey" Mi volto verso il suo lato guardandolo guidare con la sua solita sigaretta fra le labbra.

"Piccola." Poggia una mano sulla mia coscia massaggiandola.

"Posso chiederti una cosa?" Chiedo accocolandomi al sedile mentre lui volta lo sguardo nuovamente verso di me, stando attento al contempo alla strada.
"Certo."

"Con chi parlavi? Intendo prima.. Ti osservavo e mi sembravi parecchio... come dire, nervoso e triste." Lo guardo farsi sempre più ansioso e levare la mano dalla mia gamba.

"Hey." Poso  la mano sopra la sua che adesso è posata sopra il freno a mano e lo guardo profondamente negli occhi.
"A me puoi dire tutto."

"Lo so piccola e... che" fa una riflessione. "Ne parliamo a casa." Continua. Faccio un sospiro e mi volto dandogli le spalle e guardando fuori dal finestrino.
Perché non si fida di me? Forse ha paura che lo possa giudicare? O magari, impedirgli qualcosa? Perché se è così è l'ultima cosa che voglio. Non mi permetterei mai di giudicare una persona proprio perché non sono la persona più indicata, dato che ho passato una vita ad essere giudicata e disprezzata ed è l'ultima cosa che mi sentirei di fare a chiunque.
Accosta la macchina e scendo seguendolo. Mi stringo nel mio giubbotto e aspetto che apra la porta di casa.Entrati, si leva il giubbotto e lo appende all'ingresso sedendosi nel divano e torturandosi nervosamente le mani. Faccio lo stesso e mi avvicino nella poltrona a lui.

"Ti va, adesso?" Chiedo portando lo sguardo verso le sue mani.

"Devo partire." Dice tutto d'un fiato.
"Eh?" Chiedo quasi stranita.

"Devo andare a Bradford a risolvere questa maledetta storia.Piccola, è diventata insostenibile." Fa una piccola pausa sospirando pesantemente e passando una mano fra i capelli. " Non ti chiedo neppure di accompagnarmi perché so gli impegni che hai e, non mi sembrerebbe giusto che li annullassi per me." Sospira ed infine dopo avergli fatto una smorfia come risposta mi alzo lasciandolo solo.

Kiss me, you fool  Z.M  #Wattys2016 (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora