Capitolo 8

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Continuava a guardarmi, probabilmente aveva capito, ma non del tutto

I suoi occhi erano stanchi, si capiva lontano un miglio, ma era abbastanza sveglio per poter dire qualcosa, qualsiasi cosa

Ma ciò che mi voleva dire, venne interrotto dal suono di una risata dolce, spontanea e felice

Mi guardai in giro, notando in lontananza una coppia di ragazzi, forse ubriachi, forse con la voglia di non far fuggire l'uno dall'altra
Risero e si incontrarono, abbracciandosi così forte che potevo sentire il respiro irregolare della ragazza

Sentivo le loro voci, come sussurri, anche se probabilmente stavano urlando solo perché non sentivano la loro voce sovrastata dal volume della musica

«Strano come riescano a essere così felici» disse ad un certo punto Alexander, sedendosi sull'erba davanti a me «mi chiedo come non si siano guardati in faccia senza capire. Lei non lo ha ancora guardato con occhi diversi, tanto da rendersi conto che prima ha baciato una ragazza, quando era andato in bagno»
Abbassai lo sguardo su di lui e lo guardai, cercando di capire dove volesse arrivare
Non mi guardava in faccia, aveva lo sguardo fisso sulla sua mano appoggiata sull'erba, poi mi guardò e mi chiese di sedermi accanto a lui

Titubante, mi alzai e mi abbassai, sedendomi accanto a lui
Sentivo il tessuto della sua maglietta che toccava il mio fianco leggermente scoperto

«Quando non bevo non è divertente» disse, strappando dei fili d'erba «forse dovrei andare dentro per bere fino a non capire più un cazzo» sbottò, girando il viso verso di me.
Mi guardò dritto negli occhi e sospirò, per poi tornare a guardare il prato.
Si toccò il viso con la mano destra e la scosse la testa
«O forse no»

«Stai facendo dei discorsi assurdi» riuscii a dire, facendolo girare verso di me «Cosa intendi dire?»

«Che potrei tornare dentro, lasciarti qui da sola e scoparmi qualche ragazza nella stanza di Maxwell» disse tranquillamente
Lo guardai alzando le sopracciglia «Potrei benissimo lasciarti qui con mille domande senza una risposta, perché so' che te ne stai ponendo tante» strizzai le labbra tra i denti cercando di capire «Potrei lasciarti qui senza spiegarti perché ho reagito abbracciandoti davanti al tuo ex ragazzo e potrei spiegarti perché siamo qui soli, e non ho nessuna intenzione di mollarti su un prato bagnato, come una demente» mi scappò un piccolo sorriso «Ricorda che potrei sempre andar dentro» mi disse nuovamente «ma non voglio»

Cercai di dire qualcosa, ma quando sentii il suo profumo inondarmi le radici, lasciai stare
Mi fece appoggiare il viso sul suo petto e mi strinse, senza una minima motivazione

Avevo mille domande da porgli, tipo "perché ho mille e più brividi quando mi sfiori" oppure "perché ho paura di fidarmi" ma in quel momento non riuscii a spiaccicare mezza parola
Eravamo solo io e lui, forse anche i due ragazzi di prima

Ma era scomparso tutto: la festa, la musica, i ragazzi ubriachi, le litigate tra ragazze, Meghan, Maxwell e soprattutto Natalian

Era volato via ogni minimo pensiero riguardante le parole di Natalian

Avevo solo il viso tra il suo petto e le sue braccia che mi circondavano, forte, senza farmi compiere un movimento che avrebbe rovinato tutto

Stavo ferma, e lui anche
Sentivo il suo respiro normale, e il mio irregolare

**

Quanto avrò dormito?
Forse tre, quattro ore. Non di più

Continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto, cercando una posizione adatta, ma non riuscivo
Non riuscivo neanche ad aprire gli occhi, talmente erano stanchi

Him. Un Meraviglioso Errore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora