Capitolo 35

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Restai in silenzio
Avevo così tante cose da dire, ma in questo momento non me ne passava per la testa neanche una

«Non ci sei» sospirai «Non ci sei mai stato»

«Che vuoi dire»

«Non puoi attivarti dopo così tanto tempo, fare il finto geloso, cercare di riacquistare quello che volevo io prima. Perché forse, ora, io non lo voglio più. O per lo meno, non con te» mi torturai le dita, vedendo la sua espressione mutare in un mezzo secondo

«Mi stai lasciando?» mi chiese, sedendosi sul letto
Appoggiò i gomiti sulle ginocchia e la testa sulle mani
«Non puoi farlo»

«Perché, per te lo siamo stati realmente? Tutte le volte che mi mentivi e andavi dalle tue amiche, fingendoti da Christian!» esclamai, gesticolando come una matta

«Certo che lo siamo! Non puoi lasciami, non puoi!» urlò, tirandosi i capelli

Non lo guardai, non riuscivo

Ero lì, fissa davanti alla porta con una sua felpa addosso e cercavo disperatamente di abbracciarmi da sola, come forma di conforto

«È l'unica soluzione» singhiozzai, notando le lacrime sulle mie guance e sulla sua felpa «Merito anche io un po' di felicità. Anche poca, ma penso di meritarmela»

Restò in silenzio, senza emettere nessun suono, niente di niente
Sentivo solo il suo respiro profondo, spezzato a volte da qualche singhiozzo insignificante

Respirai più profondamente che potevo, poi, andai al suo armadio e mi allungai, agguantando la mia borsa

Misi tutti i miei vestiti all'interno della borsa, le scarpe, tutto quanto

Mi tolsi la sua felpa e infilai velocemente i jeans e il maglione

«Non te ne andare» sussurrò alle mie spalle, è quasi mi venne un colpo «Non ora..mi dispiace Frances, ti prego» singhiozzò «Resta»

Non lo ascoltai e mi abbassai per infilare gli stivaletti neri

«Come faccio a restare?!», urlai, voltandomi verso di lui «Mi hai tradita, cazzo! Mi hai tradita quando io ero nella stanza accanto! Credevi che non lo avrei saputo!? Pensavi che dopo averlo fatto, nessuno me lo avrebbe mai detto!? Con che cazzo di coraggio lo hai fatto!?», urlai ancora «Sei un bastardo senza cuore! Era tutto perfetto e tu, come il tuo solito hai deciso di mandare tutto a puttane! Pensi sempre che dopo aver combinato una delle tue, io ritorni da te! Ma questa volta non sarà così, io con te ho chiuso!».

Misi in spalla la borsa e mi avviai alla porta, venendo però prima fermata da lui, che mi tratteneva dal polso

«Alexander» singhiozzai «Lasciami, ti prego»

«Come diavolo fai ad abbandonare ogni persona che ami!» urlò, lasciando il mio polso, per farmi girare verso di lui. Appena incontrai i suoi occhi arrossati, scoppiai a piangere «Mi chiedo se tu dento quel petto, hai un cuore!
Mi stai realmente lasciando, lo stai facendo, nonostante tutte le volte che ti ho chiesto di restare..nonostante tutte le volte che mi hai chiesto di non andarmene mai. Volevi me, vuoi me! Ti ho fatto sentire mia, ti ho fatto capire che sei mia! Cosa vuoi di più!»

Lo spintonai, premendo più che potevo sul suo petto «Non è mai stato abbastanza!» urlai, facendolo barcollare indietro «E cosa voglio di più?!», esclamai «Mi hai fottutamente tradito, coglione! Che cazzo posso volere di più?!»

Aprii la porta e mi fiondai giù per le scale più velocemente che potevo, sentendo i passi di Alex
Le urla probabilmente fecero spaventare Savanna, perché aveva già gli occhi spalancati dritti verso le scale

«Mi dispiace tanto Savanna» singhiozzai, prendendo le chiavi della mia macchina dal mobile di fianco alla televisione «Ma io non ce la faccio proprio più»

Mi guardò spaventata e perplessa, poi, posò la rivista che stava leggendo e si alzò nell'esatto momento in cui Alexander scese le scale, mettendosi dietro di me

«Ti prego, Frances!» disse, tirandosi i capelli «non andartene»

«Alexander» disse sua zia, intromettendosi nella discussione
La cosa fece irritare Alex, che si girò come un cane verso sua zia

«Non ti devi intromettere!» urlò, facendomi sobbalzare all'indietro

L'espressione di Savanna diventò ancora più dura, era impassibile davanti il tono di voce del nipote
Io, mi sarei spaventata a morte se solo fossi stata nei suoi panni

«Lasciala andare» disse duramente, poggiando una mano sul petto del nipote, che si scansò maleducatamente

Nel frattempo, mi girai e aprii la porta

«Se te ne vai, non disturbarti a tornare»

Le sue parole furono come una lama nel petto ma, non riuscivo a restare
Non riuscivo a guardarlo in faccia senza scoppiare in lacrime
Giurai su dio che sarei tornata da lui piangendo perché si, sarei tornata da lui
Sarei sempre tornata da lui
Lui mi appartiene, ma, non potevo restare
Anche io mi meritavo un po' di felicità, anche il minimo

Non mi fermai e non mi girai, mi chiusi solamente la porta alle spalle e corsi verso la macchina, fiondandomi dentro, in lacrime
****

Tutto mi sembrava un sogno, o meglio, un incubo

Vedevo la strada appannata per via delle lacrime e il rumore della pioggia sui vetri rendeva l'atmosfera ancora più devastante
Cercavo di non pensare alla litigata, di non pensare più a lui

Sapevo che lasciarmi Alexander alle spalle sarebbe stato un'inferno ma dovevo farlo, per me..ma anche per lui
Ammisi che stando con lui niente era rose e fiori, ma avrei comunque passato tutto il mio tempo con lui
Avrei.
Non più
Non riuscivo a guardarlo in faccia senza rivedere il corpo di Amanda sulle sue gambe, con le braccia di Alex attorno alla vita e le loro labbra che si univano in un tutt'uno
Sapevo che io non avrei mai avuto un bacio come quello, pieno di desiderio, pieno di rabbia repressa

Amo chi mi sfida, chi è in grado di tenermi testa, chi non cede, chi mi colpisce nei primi cinque minuti di conversazione e se così non fosse non ci riuscirebbe per il resto del tempo
Non mi piacciono le cose facili, le persone facili e le parole facili
Non c'è nulla di più attraente di una situazione complicata, di una persona contorta e di un discorso intrigante
E lui scappava, scappava da ogni situazione difficile, da ogni litigata che poteva benissimo arrivare ad un bacio di perdono
Scappava da tutto, da me
Cercava di non parlare di cose serie, ma parlava solamente delle serate folli prima di incontrarmi o meglio, che io credevo fossero successe prima di incontrarmi, ma evidentemente non finirono mai
Non dico fosse una persona facile, per niente
Le parole che pronunciava non erano facili, mi ferivano nel profondo oppure mi rendevano felici nello stesso istante in cui uscivano dalla sua bocca
Lui mi sfidava, non cedeva, mi teneva testa
Ma non era abbastanza
Non era abbastanza per me

Stando con Natalian era tutto perfetto
Era facile innamorarsi di un ragazzo perfetto, bravo e buono.
Era facile stare con quello senza problemi, senza senza sfoghi e senza paranoie
Ma dovevo innamorarmi di un ragazzo che ha casini, di un ragazzo che in testa ha una guerra, di quel ragazzo che i sentimenti non riesce a dimostrarli
E Alex era tutto questo

Se avesse detto di amarmi non me ne sarei andata
Perché lui non si innamora sempre, e non me lo avrebbe detto sempre
Se lo avesse detto, non me lo sarei lasciata scappare.
Perché solo se gli avessi messo pace nella testa, solo avessi fatto cessare la guerra che aveva dentro, lui si sarebbe innamorato
Ma non ci sono riuscita, e lui, non si è innamorato di me come io mi sono innamorata di lui

Him. Un Meraviglioso Errore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora