Capitolo 28

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Alex's POV

«Che vuoi dire?», la voce di Frances risultò troppo ferita, un'altra parola da parte di Amanda e sarebbe crollata da un momento all'altro. Ma conoscevo abbastanza Frances, sapevo benissimo che la sua tristezza si sarebbe presto trasformata in rabbia e la avrebbe sicuramente rovesciata su di me

«Che ci fai qui?», cercai di prendere in mano la situazione. I suoi capelli blu si mossero appena si voltò verso di me: aveva quel solito ghigno insoddisfatto sul viso, gli occhi contornati da del trucco nero molto pesante e le labbra colorate di rosso fuoco. Probabilmente era il suo modo di fare strafottente che mi attirò a lei

«Sono venuta con Chris, per organizzare la serata al Beach. Ma non ho potuto fare a meno di ascoltare il tuo falso discorso da quattro soldi», sbottò, facendomi irritare

«Non sei la benvenuta», ringhiai facendola ridere

«Amanda», Frances disse il suo nome con un filo di voce

Non riuscivo a staccare gli occhi da lei e appena incontrò il mio sguardo la pregai con gli occhi di non continuare il discorso
Ma ovviamente, diede attenzione alle parole di Amanda, facendomi infuriare

«Lo dico per il tuo bene», sghignazzò

«Ma per favore!», alzai la voce «Non fai mai un cazzo per nessuno, figuriamoci per lei!», colpii con un calcio la scrivania dietro Frances, facendola sobbalzare dalla paura che potessi farle del male
Mi guardò con gli occhi lucidi, come se non riuscisse più a riconoscermi

«Fra, aspetta», cercai di prenderle un braccio, però mi scivolò dalla presa
Avanzai seguendola, ma Amanda mise un braccio di lato, impedendomi di passare
Nel frattempo Frances era corsa in cucina, precipitandosi tra le braccia di Chris, l'unico che fosse in cucina
Feci un passo avanti, sentendo la rabbia crescere nel mio corpo appena lo sguardo di Chris si catapultò su di me. Sorrise, facendo scivolare le mani lungo i suoi fianchi

«Razza di bastardo», esclamai sempre più infuriato

«Noi dobbiamo parlare», ridacchiò Amanda, chiudendosi la porta alle spalle

Mi ritrovai seduto sul letto di Frances con le mani tra i capelli, tirandone le ciocche
Non sapevo che diamine voleva Amanda da me, ma di sicuro lo avrei scoperto, facendola cadere anche tra le fiamme della pazzia, se fosse stato necessario

Erano passati solo una manciata di minuti e la ragazza davanti a me non aveva ancora spiaccicato una parola.
Da una parte ringraziai Dio, odiavo la sua voce stridula da poco di buono. Mi maledissi per essere andato a letto con lei decine di volte, ma era solo uno sfogo per colmare quel vuoto dentro di me che ancora adesso non riuscivo a colmare, non con lei accanto, non con Frances nella stanza accanto a questa.
La volevo qui, stringerla tra le mie braccia e chiederle di perdonarmi, sapevo che lo avrebbe fatto.
Ma la paura di essere fatto fuori appena messo un piede fuori dalla camera, mi fece rimanere seduto sul letto, seppur la voglia di spaccare la faccia a Christian superava ogni singola cosa

La voce da gallina di Amanda mi fece alzare il viso bruscamente, volendole strappare ogni capello uno ad uno. Mi trattenni dall'insultarla

«Per quanto tempo vuoi prenderla per il culo?».

«La smetti di fare la finta pacifista del cazzo che si interessa delle persone da un giorno all'altro? Io non me la bevo, che cazzo vuoi?».

«Vuoi proprio la risposta?», sghignazzò facendomi venire il volta stomaco.
Appena vide la mia espressione disgustata, sorrise compiaciuta facendo qualche passo per raggiungermi
Mi alzai, scansandola da me appena appoggiò le sue luride mani sul mio petto
«Lo sai cosa voglio».

«Non vale lo stesso per me», sbottai, notando il suo palese nervosismo dipinto sul volto

«Non puoi scappare da te stesso, Alex», si avvicinò nuovamente «noi due siamo più uguali di quanto tu possa immaginare. Ma io lo ho capito, dobbiamo stare insieme per non fare del male alle altre persone. Noi insieme non ci faremmo mai del male».

«Non hai idea di quanto male voglia farti ora», ringhiai «Io non voglio stare con te, ne ora ne mai. Sei la persona più odiosa sulla faccia della terra e nemmeno se fossi l'unica donna capace di sopportarmi, riuscirei a stare con te. Non ti sopporto, non sopporto la tua voce da bambola rifatta ne tantomeno la tua faccia, il tuo corpo. Eri solo uno sfogo, uno sfogo del cazzo. E se ti sei presa una cotta per me, vedi di fartela passare», dissi facendo alcune pause per farle capire bene le mie parole, poi mi voltai e aprii la porta, lasciandola da sola in camera di Frances con un'espressione a dir poco scioccata e infuriata allo stesso tempo.

Camminai per il corridoio, arrivando pochi secondi dopo in cucina pronto a spaccare la faccia a Ken-faccia-da-cane.

Frances's POV
Ero seduta di fronte a Christian con tra le mani una tazza di tè bollente.
Chris era convinto che avrebbe calmato i miei nervi. Ma con Alex in stanza con Amanda, l'unica cosa che volevo era rompere la testa ad Alex e buttare giù dalla finestra Amanda.
Lurida sgualdrina da quattro soldi disposta subito a rubarti il ragazzo.
Sempre se Alex lo era, giusto?

Sentii la porta di camera mia sbattere e subito mi voltai, pronta a subirmi gli insulti da parte di Amanda, invece mi trovai davanti il viso di Alex in preda alla furia.
Camminò spedito verso Chris, afferrandolo per il colletto della sua maglia

Mi alzai di scatto, facendo cadere a terra la sedia su cui ero seduta
Gli urlai di smetterla, ma l'unica cosa che ricevetti in cambio fu vedere Alex lanciate Chris sulla parete della cucina
Chris stramazzò a terra, ma dopo qualche secondo fu in piedi, pronto a sferrare un pugno sul viso di Alex

«Ehi!», urlò Meghan, apparendo dalla soglia della cucina

Non riuscii a sopportare altro, così mi intromisi, mettendomi tra i corpi dei due ragazzi
Strizzai gli occhi, aspettando quel pugno doloroso che non arrivò mai

«Levati», ringhiò Chris «Il tuo sudicio ragazzo non può difendersi da solo!?».

Sentii i muscoli di Alex dietro di me scattare
Sapevo che voleva sollevarmi, portarmi in sala e poi tornare qui a riempire Chris di pugni, probabilmente per avermi abbracciata

«Vattene», dissi e, in un primo momento, sentii il respiro di Alex spezzarsi «Vattene, Chris. E porta con te Amanda».

Meghan condusse i due alla porta.
Le mani di Alex si stesero lungo ai miei fianchi e appena Chris se ne andò seguito da Amanda, mi voltai, stringendolo a me.
I suoi muscoli si rilassarono e appoggiai le mie labbra sulle sue, scusandomi per aver abbracciato Chris

Mi voltai, incontrando lo sguardo colpevole di Meghan.
Annuii, facendole capire che era tutto a posto. Lei annuì di rimandò, poi mi mimò "Maxwell" e uscì dal mio appartamento, dopo avermi rivolto un sorriso sincero.

«Ero tesa, arrabbiata. Dovevo sfogarmi e la persona che mi trovai davanti era Chris. Non so' perché l'ho abbracciato, ma volevo abbracciare te».

«Dovevi farlo», sussurrò tra i miei capelli.

«Volevo, ma se ti avessi avuto davanti ti avrei sicuramente gettato l'acqua bollente in faccia».

Lo sentii ridere e la sua risata mi riempii il cuore, riempii lo spazio che nessuno colmava da tanto tempo

«Non andartene», la sua affermazione risultò quasi una supplica
Mi allontanai, prendendo il suo viso tra le mie mani
Incastrai i suoi occhi nei miei, rendendomi conto di quanto lui riusciva ad occupare i miei spazi vuoti; ci incastravamo perfettamente. Il suo corpo era stato fatto apposta per il mio

Lo fissai per non so quanto tempo, poi sospirò, fraintendendo il mio silenzio
Scossi la testa più di una volta, notando le sue sopracciglia inarcate, segno di perplessità

«Io resto qui, Alex», sospirai sulle sue labbra, per poi baciarlo ancora, e ancora.

Him. Un Meraviglioso Errore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora