Capitolo 31

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La pioggia cadeva insistente sulla finestra del mio salotto, dandomi l'impressione che sarebbe ceduta da un momento all'altro, inondandomi l'appartamento

Mi intrufolai nella coperta, attorcigliandomela attorno al mio corpo

Era una di quelle giornate in cui la voglia di stare a casa a vedere la pioggia cadere sull'asfalto della strada davanti a casa tua- bevendo un'enorme quantità di tisana senza stancarti mai- batteva ovviamente la voglia di uscire per divertirti
Era noioso stare in casa tutto il giorno senza far niente, lo ammetto, ma ero troppo stanca e abbattuta per fare qualsiasi cosa degna di un po' di tempo

Ero scossa, forse così tanto da chiudermi in casa per ore, giorni; ma la visione di quel ragazzo a terra, impregnato di sangue non voleva dar pace alla mia mente
Era come se quando chiudevo gli occhi tornavo a quel momento, al momento in cui avevo paura di lui
Della sua forza
Dell'espressione arrabbiata, potrei dire terribile che il suo volto aveva assunto in quell'istante
I suoi occhi erano diventati neri e avrebbe fatto paura anche all'uomo più temibile sulla faccia della terra, seppur fosse durato pochi istanti

Nel mio salotto si sentiva solo il mio respiro pesante, la pioggia incessante e il pentolino che bolliva l'acqua per una bella tisana
Nell'attesa, mi alzai per poi percorrere il corto corridoio che mi separava dalla mia stanza, ma prima di entrare girai a destra, entrando nel grande bagno munito di una porta-finestra che dava sul piccolo balconcino
Spostai l'anta della doccia, aprendo il getto dell'acqua che iniziava ad occupare la maggior parte dello spazio dell vasca

Andai a passo svelto in cucina per spegnere il gas, presi una tazza di ceramica e la bustina della tisana
Versai l'acqua calda nella tazza e mescolai finché il trasparente dell'acqua si tinse di giallo-arancio per via degli aromi
Mentre tornavo in bagno, agguantai una bomba-bagno da mettere nella vasca per tingere l'acqua di azzurro

***

Bevevo la mia tisana, mentre il mio corpo era immerso d'acqua
Appoggiai un'asciugamano sul retro del collo, creando una postura più comoda per il mio corpo

Lasciai la tazza sul mobiletto accanto alla vasca, per bagnare anche la mia testa
Trattenni il respiro per quei pochi secondi trascorsi sott'acqua poi, appena tornai alla superficie sentii il mio cellulare suonare
Mi girai in avanti, afferrando il mio iPhone dopo aver asciugato la mano
Lessi il suo nome, facendo saltare dei battiti al mio cuore
Deglutii, appoggiando il telefono sulla vasca aspettando che finisse la suoneria

Sospirai, toccandomi una fronte con la mano bagnata
Mi sentivo la testa pesante, che straripava di pensieri e domande senza una risposta
Un'altra domanda in più e il mio cervello sarebbe scoppiato

Il telefono suonò per altre tre volte e alla quarta, esasperata dalla suoneria diventata assordante per le mie orecchie, trasportai il mio dito sullo schermo, accettando la chiamata

Lentamente portai io telefono all'orecchio, il respiro pesante.

"Frances?", la sua voce suonò come in un sussurro a malapena udibile "ci sei?".

Deglutii, prima di annuire. Mi sentii una completa idiota per aver scordato di rispondere, ma annuii soltanto, convinta che potesse vedermi "si", risposi.
La mia voce tremava

"Cazzo", sbuffò. Sentii lo shock attraverso la sua voce, come se ne sentisse la mancanza dopo diversi giorni senza vedermi o sentirmi.
Lo sentii deglutire, ma non parlò.
Invece, lasciò spazio solo al mio respiro tremante, accompagnato dal mio corpo "So' che hai paura di me", affermò, la sua voce leggermente traballante

Him. Un Meraviglioso Errore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora