Capitolo 12

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[...]

«Quindi cosa facciamo?» chiese Madelene, appena scesa dalla macchina

Maxwell aveva parcheggiato proprio davanti al Martin Restaurant, il ristorante per eccellenza del nostro paese, Seattle

Ci guardammo tutti in giro, pensando ad un posto dove andare, per poi decidere di andare al parco poco distante da noi

Restai un po' più indietro di loro, persa nei miei pensieri

Ad un certo punto, vidi un ragazzo correre verso di noi, aveva i capelli biondi, ma non riuscii a vedere i suoi occhi

«Chris?» chiese Alex, avvicinandosi al ragazzo che si fermò a qualche metro da noi, con le mani sulle ginocchia, nel tentativo disperato di prendere un po' d'aria «Dannazione, Bro! Dovresti smettere di fumare come una ciminiera!» esclamò Alex, facendo ridere il ragazzo

Si alzò e salutò Alex, poi tossì e mi rivolse le sue attenzioni
Sorrise e ricambiai, timidamente
«Piacere, Christian» disse, porgendomi la mano «Ma puoi tranquillamente chiamarmi Chris»

«Piacere, Frances» dissi, stringendogli la mano

Sentii Alex tossire, come se volesse attirare l'attenzione, e appunto ci riuscì
Mi girai e lo vidi con le braccia lungo ai fianchi, la mascella contratta e gli occhi fissi su Chris

Deglutii sonoramente e feci qualche passo indietro, non sapendo cosa volesse fare Alex
Partire in quarta e tirare un pugno ad Alex? La faccia faceva capire proprio quello

«Gli altri sono più avanti» disse, nel palese disperato tentativo di mantenere la calma

Chris annuì e dopo averci salutato con nonchalance, corse verso gli altri

Noi iniziammo a camminare, ma nessuno dei due parlò per un po' di tempo

«I tuoi capelli mi avevano bagnato la maglietta» si decise a parlare, anche se disse la cosa sbagliata

Mi presi il labbro tra i denti, stringendolo prima di prendere parola

«Vedo che si è asciugata» risposi acidamente, senza farlo apposta

«Smettila di comportarti come se quel bacio non ti fosse piaciuto» borbottò, mettendo le braccia conserte

«Non volevo baciarti» obiettai, respirando profondamente

«Ti ho baciata io» specificò «Ma anche tu hai le tue "colpe"» sottolineò 'colpe' facendo le virgolette con le dita «Hai acconsentito»

«Non dovevo farlo, okay?» sbottai, gesticolando con le mani

Notai che la distanza con gli altri si era fatta ancora più estesa

«Però ti è piaciuto, il bacio. Non dire di no, so che mentiresti»

«Smettila di parlare di quello stupido bacio!» esclamai, fermandomi

Si fermò anche lui e si girò, fissandomi negli occhi

«Stupido?» disse sorpreso «È stato stupido?» rise nervosamente «Non pensavo baciassi le persone così, tanto per. E non pensavo fossi quel tipo di ragazza»

«Non sono una puttana!» lo colpii al petto «Mi conosci a malapena, come diavolo ti sei permesso di darmi della puttana?» lo spinsi ancora «Sei solo un'idiota! Ecco cosa sei!»

Him. Un Meraviglioso Errore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora