OK, non è andata come previsto

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ATTENZIONE!!! questo capitolo introduce personaggi presenti in Lady Midnight. Non descrivo niente dei fatti accaduti nel libro ma se non lo avete ancora letto e non volete conoscerli allora è meglio non continuare con la lettura.

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Alec rimase stordito quando salì sulla terrazza più alta dell'istituto di Città del Messico. Aveva sempre sentito dire che la città fosse estremamente popolata e che la cappa di smog che l'avvolgeva era densa come un cielo coperto dalle nuvole ma di certo non si aspettava una cosa del genere; anche la sua vista da Nephilim non gli permetteva di vedere una fine in quell'intricato disegno di case e strade.

«Grandioso» sussurrò tra sé e sé.

«Ti ci abituerai, non è così male alla fine» disse una voce alle sue spalle.

Alec si girò e si trovò di fronte una ragazzina di circa quindici anni, con addosso l'abbigliamento leggero che usavano durante gli allenamenti, i capelli neri raccolti in una treccia e gli occhi curiosi.

Alec le sorrise.

«Piacere, sono Alec» le disse.

«Cristina» si presentò la ragazza.

Il ragazzo notò un leggero rossore sulle sue guance e si chiese se fosse stato lui a farle quell'effetto.

«Dici che prima o poi riuscirò a vederci qualcosa lì in fondo?» Chiese il ragazzo.

«No, ma non ti darà più fastidio il fatto che tu non ci riesca» constatò lei.

Fu sorpreso dalla risposta onesta della ragazza e si ritrovò a constatare che Cristina le piaceva. Forse la sua permanenza all'istituto non sarebbe stata così male come se l'era prospettata appena arrivato. L'unica pecca di quel momento era che non era riuscito ancora a contattare Magnus e la cosa lo faceva innervosire.

«Come mai sei venuto qui sopra?» Gli chiese Cristina.

Alex le mostrò il telefono che aveva in mano.

«Stavo cercando di chiamare ma non c'è campo neanche qui» disse esasperato dopo che aveva provato a cercare una stanza dove potesse chiamare Magnus senza essere disturbato.

«Quello non funziona dentro all'istituto e anche in città non è che sia un granché la ricezione» spiegò la ragazza storcendo il naso.

Alec sentì la sua ansia crescere. Non aveva un telefono da molto, era stato troppo legato alle tradizioni dei Nephilim per comprarne uno di nascosto da sua madre, come aveva fatto Izzy, ma da quando stava con Magnus e la madre aveva cominciato a mandarlo un po' ovunque, aveva constatato che un cellulare era più pratico di un portale per tenersi in contatto con lui.

«Hai bisogno di chiamare Magnus?» Gli chiese poi Cristina con un po' di imbarazzo, come se si fosse resa conto di aver fatto una domanda indiscreta.

Alec si meravigliò della domanda, per quanto fossero stati discreti nei loro incontri, la notizia era talmente fuori dalle loro tradizioni che raggiunse in fretta tutti. Per quanto poteva notare anche l'istituto di Città del Messico ne era al corrente.

«Sì, sono partito di corsa senza dirgli niente e volevo solo avvisarlo che ero qui» confessò candidamente; sentiva che poteva fidarsi di lei.

«Quando mia madre lascia l'ufficio puoi chiamarlo da lì se vuoi. Abbiamo una linea fissa per le volte che ci capita di dover comunicare con i mondani» mi spiegò.

Alec le sorrise e la ringraziò.

«Come mai tu sei salita qui?» Le chiese poi, curioso di vederla in un posto che non sembrava particolarmente frequentato.

Malec da morire (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora