Celle, gatti e biblioteche

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Clary e Jace facevano da palo lungo il corridoio mentre Alec e Izzy cercavano le chiavi nelle tasche delle guardie che erano addormentate sul pavimento.

«Avete circa venti minuti, vi bastano?» Chiese Jace in un sussurro.

Alec annuì e sorrise leggermente mentre sulla faccia di Izzy si allargava un ghigno quasi beffardo.

«Alec» lo richiamò Jace col sorriso. «Non farti beccare con le braghe calate» Lo prese in giro.

Un mezzo sorriso comparve sulla bocca di Alec, era il primo dopo una lunga giornata senza Magnus. Il Parabatai sapeva sempre come farlo sentire un po' meglio, anche con una battuta pessima come era accaduto in quel caso.

Alec si avviò verso la cella di Magnus e fece girare la chiave dentro la serratura, quando spalancò la porta trovò il Warlock che fissava la porta con uno sguardo sorpreso. Probabilmente non si aspettava che qualcuno entrasse in cella in piena notte.

«Alexander!» Tuonò. «Vuoi per caso farti arrestare?» Gli chiese con la voce piena di rimprovero.

Alec sorrise e si richiuse la porta alle spalle.

«Se mi mettono nella stessa tua cella, ben volentieri» rispose avvicinandosi a Magnus e accarezzandogli la guancia.

Magnus chiuse leggermente gli occhi e Alec notò che quel gesto lo stava rilassando. Non l'aveva mai visto così teso come in quei giorni, probabilmente aveva capito che la situazione era brutta per lui.

«Mi dispiace» sussurrò il ragazzo. «È colpa mia se sei ancora rinchiuso qui» aggiunse abbassando lo sguardo.

Magnus alzò le mani e con un gesto dolce ma fermo gli sollevò la testa.

«Non è colpa tua Alec, niente di quello hai detto ha influito sulla loro decisione» lo rassicurò.

«Non è vero, ho dovuto parlare di Kieran» cercò di spiegare ma Magnus gli pose un dito sulle labbra facendolo tacere.

«Ti hanno fatto le domande che a loro servivano per condannarmi, non è colpa tua» gli spiegò.

Alec lo guardò dritto negli occhi e capì che il Warlock era convinto di quello che gli stava dicendo. Si avvicinò a lui e lo baciò dolcemente sulle labbra.

«Non abbiamo molto tempo, anche se vorrei restare qui tutta la notte» sussurrò il ragazzo. «Prometto che ti tireremo fuori al più presto, abbiamo già qualche sospetto»

Magnus lo osservò con apprensione.

«Mi prometti che non farai nulla di avventato?» Gli chiese.

Alec arrossì e un mezzo sorriso comparve sul suo volto. Si sentì fortunato che la stanza fosse abbastanza buia da coprire il suo imbarazzo.

«Posso solo prometterti che ti tirerò fuori di qui» non volle mentire e promettere qualcosa che non sapeva se avrebbe potuto mantenere.

Magnus sospirò ma non disse nulla. Alec sapeva che era preoccupato per lui ma, in quel momento, l'unica cosa che aveva a cuore era l'incolumità della persona che amava.

«Non voglio neanche sapere di chi stiate sospettando» sussurrò Magnus. «Se siete arrivati alla mia stessa conclusione, c'è solo da avere paura» aggiunse.

Alec lo guardò, sapeva che Magnus probabilmente aveva capito ma non voleva dirlo ad alta voce, non lì in quelle prigioni col rischio che qualcuno potesse sentirli, buttando al vento quell'unico vantaggio che avevano. Fece l'unica cosa che in quel momento lo faceva stare meglio: baciò di nuovo il Warlock ma questa volta lo attirò a sé e lo strinse in un abbraccio. Magnus afferrò i lembi della giacca che indossava e quasi lo soffocò ricambiando il bacio. Non c'era il tempo per nulla di più e Alec sapeva che quel bacio non gli sarebbe mai bastato.

Malec da morire (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora