Confessioni, bugie e mezze verità

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Perdonate le due settimane di assenza, sono tornata in Italia per qualche giorno. Speravo di riuscire a scrivere qualcosa invece sono stata risucchiata nel vortice delle commissioni che mi hanno letteralmente impedito di avvicinarmi ad un computer. Adesso sono qui però con un nuovo capitolo e spero che vi piaccia e che mi faccia perdonare per la mia assenza.



Cristina bussò leggermente alla porta. Lo fece con il cuore che le schizzava dal petto, quando aveva deciso di andare a parlare con Diego le sembrava una buona idea ma in quel momento non ne era più così sicura. Avrebbe voluto andarsene ma il ragazzo aveva appena risposto da dietro lo spesso strato di legno e non era il caso di farsi inseguire per i corridoi dell'istituto perché improvvisamente le era mancato il coraggio di affrontarlo.

Aprì lentamente la porta ed entrò. L'immagine che le si parò davanti le fece letteralmente mancare il fiato. Diego era in piedi, di fronte alla finestra a torso nudo con addosso solo i pantaloni della tuta che scendevano bassi sulla sua vita lasciando intravvedere quella V che obbligava l'occhio a cadere verso il basso ventre, ben definita come il resto del fisico del ragazzo. Si rese conto di essere rimasta imbambolata a fissarlo quando Diego cercò una camicia per coprirsi ridacchiando.

«Non coprirti a causa mia» Gli sussurrò lei rendendosi conto solo troppo tardi che la cosa poteva essere interpretata in maniera assolutamente sbagliata.

Lei intendeva di non sentirsi in imbarazzo di fronte a lei per quello che era successo quella mattina ma la cosa non era uscita dalla sua bocca nella maniera in cui aveva sperato.

«Ok» disse il ragazzo lasciando cadere la maglietta sulla sedia e avvicinandosi di qualche passo.

Diego si fermò solo quando la vide indietreggiare di mezzo passo. Cristina non lo fece di proposito, solo che era talmente nervosa per essere entrata in quella stanza che per lei fu naturale farlo.

«Quello che è successo stamattina sul terrazzo...» cominciò sentendosi però morire le parole in gola.

«Il fatto che ti ho baciata?» Le chiese il ragazzo vedendo la sua esitazione. «Che CI siamo baciati...» precisò poi.

Aveva ragione lui, Cristina sapeva di aver ricambiato quel bacio, per quel motivo era nervosa da morire.

«Sì, ecco...» non sapeva come continuare. «Ti sei pentito?» Riuscì solo a dire.

La ragazza voleva chiedergli se era davvero convinto di quello che aveva fatto perché lei era innamorata di lui da sempre e aveva paura che per lui non fosse la stessa cosa. Era terrorizzata dal fatto di poter soffrire.

Diego le si avvicinò e le posò le mani sulle spalle. Cristina alzò gli occhi e incontrò lo sguardo intenso di lui.

«Non farei mai una cosa del genere. Non a te, Cristina» le disse con sincerità.

«Quindi è una cosa che volevi?» Cercò ulteriore conferma.

Diego le sorrise e si avvicinò ancora di più. La ragazza poteva percepire il calore emanato da quel corpo perfetto. Appoggiò le mani al suo torace e si abbandonò al suo abbraccio. Il modo in cui lui la teneva stretta in quel momento aveva dissolto ogni dubbio. Il ragazzo si avvicinò e le posò un leggero bacio sulle labbra, si allontanò e la guardò negli occhi. Cristina alzò la mano e toccò con la punta delle dita il profilo di quel viso perfetto, di quelle labbra che sembravano disegnate. Lo sentì trattenere il respiro e in quel momento capì quanto lui desiderasse il suo tocco.

La ragazza si alzò in punta di piedi e posò le labbra su quelle di lui. Quando percepì le mani forti di Diego stringerla ancora di più, portò le braccia dietro al suo collo e si aggrappò con tutta la sua forza approfondendo il bacio. Sentiva la lingua di lui cercare avidamente la sua, assaporare il suo gusto dolce che contrastava con il sapore di menta che il ragazzo le lasciava in bocca. Le mancava il respiro ma non le importava, in quel momento non voleva staccarsi da lui neppure quando la sollevò facilmente da terra e la portò accanto al suo letto. Solo in quel momento il ragazzo si staccò da lei, la guardò negli occhi come per chiederle il permesso di quello che stava per fare. Quando Cristina annuì il ragazzo la adagiò delicatamente sul letto e si distese sopra di lei. Non la schiacciò con il suo peso ma si sollevò sui gomiti, poi si abbassò e la baciò di nuovo. Lei rispose con più foga di prima, si aggrappò alle sue spalle e inarcò la schiena per aderire al suo corpo. Voleva assaporare quel bacio fino a non riuscire più a respirare.

Malec da morire (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora