Sarai davvero al mio fianco?

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Alec era a letto ormai da un pezzo ma non riusciva a dormire, continuava a scivolare tra sonno e veglia e il posto vuoto accanto a lui, quello di Magnus, sembrava più freddo del solito. Erano rimasti ad Alicante, in vista del processo di Liliane, ma non avrebbero partecipato, Alec ne aveva avuto abbastanza di processi e Magnus avrebbe impiegato un po' prima di entrare ancora in un'aula di tribunale. Il Warlock, però, voleva rimanere tutto il tempo accanto al ragazzino che avevano trovato, era spaventato, solo e Magnus sapeva perfettamente come ci si sentisse a non avere nessuno accanto a quell'età. Alec lo ammirava per quella sua dedizione, amava come si occupava delle persone che ne avevano bisogno.

La porta si aprì leggermente e una figura si infilò furtiva nella stanza ma Alec non si spaventò, poteva riconoscere anche a occhi chiusi la sagoma di Magnus. Un sorriso gli comparve sul volto.

«Non serve che fai piano, sono sveglio» la sua voce risultò gracchiante.

«Alexander» la voce di Magnus, nonostante fosse un sussurro, sembrò tuonare nella stanza da quanto era autoritaria. «Dovresti riposare un po', non rimanere in piedi ad aspettarmi» aggiunse con un tono che era più dolce.

Il Warlock si infilò sotto le coperte e Alec sentì che era senza maglietta, indossava solo un paio di boxer.

«Dovresti farlo anche tu, non puoi continuare con questi ritmi, quel ragazzo non può andare da nessuna parte, non scappa anche se non rimani con lui giorno e notte» cercò di farlo ragionare.

Da quando si era scoperto chi fosse la spia, Alec aveva l'impressione che Magnus si sentisse in dovere di fare qualcosa per il ragazzo.

«Ne parliamo domani mattina, adesso vieni qui e baciami» gli disse il Warlock infilando le mani sotto la maglietta e scivolando sopra di lui.

Alec percepì l'erezione attraverso la leggera stoffa e non resistette all'idea di approfondire il bacio infilando la lingua nella sua bocca e assaporando ogni parte di lui. Nel frattempo Magnus riuscì a sfilargli la maglietta con un po' di fatica e l'aiuto da parte sua.

«Non dovevamo riposare?» Ridacchiò mentre il Warlock gli sfilava anche i pantaloni del pigiama.

«Se vuoi mi fermo» sussurrò Magnus a qualche centimetro dalla sua erezione.

L'alito caldo sulla sua pelle sensibile lo fece quasi impazzire. Come poteva pensare di fermarsi in quel momento?

«No, ti prego» sussurrò, afferrando con le mani il lenzuolo e tirando con tutta la sua forza mentre Magnus assaporava ogni parte di lui.



Magnus aprì gli occhi e trovò quelli di Alec pronti ad accoglierlo.

«Buongiorno» sussurrò il ragazzo.

«Buongiorno» rispose il Warlock in un tono altrettanto leggero. «Che ore sono? Devo andare dal ragazzo, gli avevo promesso che sarei andato lì di prima mattina» si agitò.

Alec gli afferrò un polso e con delicatezza lo attirò a sé prima che scappasse dal letto. Lo avvolse in un abbraccio e l'ansia di Magnus improvvisamente si affievolì.

«Sono quasi le dieci. Avevi bisogno di dormire, non puoi pensare di essere invincibile» lo coccolò baciandolo dolcemente.

«Alexander, sono immortale» lo prese un po' in giro, ma sapeva che aveva ragione, nell'ultimo periodo faticava a recuperare per via dell'uso eccessivo dei suoi poteri.

«Certo, almeno finché non mi farai arrabbiare a tal punto che ti lancerò da una finestra» lo minacciò ridacchiando.

«Tu non lo faresti mai» disse convinto.

Malec da morire (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora