Capitolo 5;

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"Solo ventinove giorni." mi ripetei, dopo aver notato che dire "È passato solo un giorno!" era troppo deprimente da sopportare.

Non avevo dormito tutta la notte per la rabbia e l'umiliazione che ancora bruciavano, ma mi resi conto che non avevo scelta, se non volevo danneggiare mia sorella.

Come la mattina precedente, io e Niall ci preparammo a pulire le camere.

Louis era ancora a letto, ma appena bussammo ci invitò ad entrare.

«Se vuoi ripassiamo più tardi.» esclamò il mio collega mentre io cercavo di nascondermi dietro di lui.

«Tranquillo, Niall. Sono sveglio, ma oggi non mi va di scendere a fare colazione. Harry, portami una spremuta di pompelmo.»

Senza farmelo ripetere, mi tuffai giù per le scale e corsi verso la cucina, dove Liam stava preparando una macedonia.

«C'è della spremuta di pompelmo per Louis?»

«Si.» mi rispose Liam, indicandomi una caraffa piena.

Senza perdere tempo, riempì un bicchiere e ritornai nella sua stanza.
Niall stava alzando le tapparelle, mentre Louis continuava a poltrire tra i cuscini.

«Ecco la spremuta!».

Posai il bicchiere sul comodino di Louis che aprì gli occhi e mi guardò accigliato.

«Niall, va' pure.» lo congedò Louis mentre si metteva comodamente seduto sul letto, scoprendosi il petto nudo.

Senza farmi notare gli lanciai un'occhiata.

Era davvero molto bello e muscoloso, ma non in modo esagerato.

«Ti avevo chiesto una spremuta.» iniziò lui severo.

«Eccola!».

«"Eccola"...?»

«Eccola, padrone.» sospirai cercando di contenere la rabbia.

Alla fine di quel mese ero sicuro che avrei dovuto frequentare un corso per gestire la rabbia.

Con calma lo vidi prendere il bicchiere e sorseggiare la bevanda.

«Ma è amara! Hai messo lo zucchero?»

«Non saprei... Era già nella caraffa.» balbettai in imbarazzo.

«Va' a zuccherarla, Harry!» mi ordinò porgendomi il bicchiere.

Senza farmelo ripetere due volte, lo presi e corsi in cucina.

«Ma che fai?» mi domandò Liam, infastidito dalla mia agitazione, mentre rovistavo ovunque in cerca dello zucchero.

«Louis mi ha chiesto di zuccherargli la spremuta perché è troppo amara.»

«Louis?! Lui odia le cose troppo dolci!»

"Quello stronzo..." m'infuriai capendo il suo giochino.
Stavo per infilare cinque cucchiaini abbondanti di zucchero nella spremuta, quando capì.

Era il suo gioco: farmi correre su e giù fino a sfinirmi... Lo zucchero non c'entrava niente!

Furioso, presi la zuccheriera la portai con me. Poi tornai alla sua camera.

«Allora, quanti cucchiaini hai messo?»

«Nessuno. Lascio a te decidere quanti ne vuoi... padrone.» risposi con voce melliflua, porgendogli la bevanda e lo zucchero.

«Uhm... Ho cambiato idea. Oggi niente zucchero, però... Dov'è la mia colazione? Mica penserai che mi basti una misera spremuta? Ho fame!»

«C'è qualcosa che desideri in particolare?» domandai con una voce carica di nervosismo.

Ogni tuo desiderio è un ordine, bastardo » L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora