Il viaggio in macchina durò più del previsto a causa del mio piede sempre pronto a frenare e mai ad accelerare, come se si rifiutasse di aggiungere altre miglia tra me e Louis.
Quando arrivai a casa dei miei genitori era già molto tardi, ma erano rimasti in piedi ad aspettarmi, felici del mio ritorno e affamati di notizie su Gemma e sul mio soggiorno più lungo del normale negli Hamptons.
Mia madre mi aveva anche tenuto in caldo una porzione di polpettone con carote ma io non avevo fame e dopo aver sbocconcellato pigramente la carne, mi alzai per andarmene a letto.
«Guarda che il polpettone l'ha preparato tuo padre, non io», mi avvisò subito mia madre preoccupata dalla mia mancanza di appetito.
«Scusa, mamma, ma non ho molta fame». «Allora stai male!», si allarmò.
«Sto benissimo. È solo che non ho molta fame. Tutto qui».
«Signorino, tu hai sempre mangiato come un lupo. Anche con quaranta di febbre! Alan! Di' qualcosa a tua figlio!», chiamò in suo soccorso il marito, che aveva sempre avuto una maggiore attenzione nei miei confronti rispetto a lei che prediligeva Gemma.
«Sei depresso perché hai terminato il tuo incarico e adesso sei di nuovo disoccupato?»
«Non sono disoccupato. Domani comincio da Cleaner Shop».
«Mi sembra una bellissima notizia, no?»
«Nel frattempo però ho deciso di mettermi seriamente a cercare una sede e aprire la mia attività».
«Ancora con questa storia? Harry, cerca piuttosto di farti assumere a tempo indeterminato dal negozio».
«Tesoro, tuo padre ha ragione. Sai, la crisi..», si accodò mia madre.
«Me l'avete già detto mille volte», sbottai esasperato avviandomi in camera mia. WhatsApp mi aveva mandato la conferma di avvenuta lettura del messaggio che avevo spedito a Louis arrivando, ma non avevo ricevuto risposta.
Ancora più depresso, mi abbandonai sul cuscino cercando di controllare quella sofferenza a cui non ero abituato.
Non avevo mai sofferto per amore e dopo quella nottata mi resi conto che quel sentimento così speciale poteva fare anche molto male.
Come una rosa con le spine, bellissimo da vedere e annusare, ma doloroso se si tentava di stringerlo a sé per paura di perderlo.
Dopo una notte passata in bianco e con l'angoscia addosso, dopo il messaggio di mia sorella alle tre del mattino in cui m'informava che Louis era tornato a casa ubriaco, mi alzai e sistemai la mia roba nell'armadio, poi aprii il mio portatile alla disperata ricerca di un appartamento.
Dopo un paio d'ore avevo due appuntamenti per vedere due case.
Entro una settimana avrei fatto una scelta. Sollevata, provai a chiamare Louis per dargli la notizia, ma nemmeno questa volta rispose. Spaventato da quel silenzio, chiesi spiegazioni a Gemma. Louis si era alzato alle due del pomeriggio e, dopo aver parlato a lungo con sua madre, era uscito per saldare i fornitori. Era molto impegnato anche se la sua faccia sembrava quella di un cane bastonato e le faceva una pena incredibile.
Ma allora perché non mi rispondeva?***
Vi informo che dopo questo capitolo ci sarà il 33, il 34 e dopodiché l'Epilogo che segnerà la fine di tutto ciò!
Cosa ne pensate?Liz xx
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Ogni tuo desiderio è un ordine, bastardo » L.S.
Fanfiction|----COMPLETA!----| Harry è noto per essere determinato e testardo. È deciso a realizzare il suo sogno, diventare un organizzatore di eventi, e a farlo solo con le proprie forze. Non è certo il tipo di r...