Capitolo 13;

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«Alleluia!» esclamai sollevato, togliendomi quelle scarpe strette e scomode, infilando i piedi nella sabbia fina.

Ci avvicinammo alle onde, ma senza farci bagnare e ci sedemmo vicini, sulla spiaggia.

«Non fa caldo stasera.»

«La pioggia ha rinfrescato l'aria, ma a me non dispiace.» risposi chiudendo gli occhi, rilassato dal suono delle onde.

«Cosa c'è che non va?» mi domandò Louis riportandomi alla realtà.

«Niente.» sospirai imbarazzato.

Anche se era già successo una volta... In realtà non ero una persona abituata a confidarsi o a tediare gli altri con i propri problemi.

«Pensavo che tra amici si potesse dire tutto ed essere sinceri.»

Lo guardai a lungo e alla fine il suo sguardo intenso e preoccupato mi convinse.

«Ormai ho quasi finito il mio lavoro per la tua famiglia e così oggi mi sono messo a cercare altro, ma non ho trovato niente di interessante. Se non salta fuori qualcosa nelle prossime due settimane, temo che andrò a fare l'allevatore di lumache.»

«L'allevatore di lumache?! E che lavoro è?»

«Non ne ho la più pallida idea!» scoppiai a ridere.

«Ed il tuo progetto?»

«Penso che l'accantonerò... Per il momento.» risposi subito mogio.

«Harry, non puoi farlo! È troppo importante per te. Sono sicuro che una soluzione si trova!»

Lo guardai incredulo. Non potevo credere alle mie orecchie.

Tutte le volte che parlavo ai miei di un nuovo lavoro, mi rispondevano che era una notizia favolosa, che speravano che finalmente potessi mettere radici e guadagnare un po' di stabilità.

Ma nessuno aveva dato peso al mio progetto di organizzare eventi. Mai.

Quelle parole d'incoraggiamento mi sembrarono il più bel regalo mai ricevuto.

E l'avevo appena ricevuto dal ragazzo davanti a me, di cui sentivo che mi stavo innamorando.

«Quanto avrei voluto conoscerti prima.» gli confessai commosso, accarezzandogli il viso delicatamente.

Non ero un ragazzo dalle decisioni avventate, ma in quel momento c'era solo una cosa che desideravo e che mi ero sempre ostinato a non fare. Così la feci... Lo baciai.

Un piccolo e lieve bacio sulle sue labbra schiuse dalla sorpresa e calde, per la ferita ancora fresca sul labbro inferiore.

«Harry.» sussurrò appena sulla mia bocca ancora pericolosamente vicina. Lo sentì stringermi a sé e cercare impetuoso ancora le mie labbra.

«Louis, sei ferito.» gli ricordai scostandomi.

«Non importa.»

«No! Non possiamo.»

«Perché no?».

«Be', in realtà tu saresti ancora il mio capo ed io il tuo cameriere ubbidiente.»

«Tu ubbidiente? Ma quando mai? Sei la persona più ribelle e incurante del mio ruolo che io conosca. Sei...» rise Louis facendosi riaprire la ferita.

«Louis! Il labbro ti sanguina di nuovo! A dire cattiverie, vedi poi cosa succede?» lo ammonì severo e divertito.

«E comunque, ci sarebbe anche la storia "sei l'uomo dei sogni di mia sorella" e quindi sei out per me.»

Ogni tuo desiderio è un ordine, bastardo » L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora