Capitolo 18;

846 54 12
                                    

Ci avevo pensato tutta la notte e alla fine ero giunto alla conclusione che il mio piano si poteva attuare.

Insomma, a cosa era servito vedere tutti quei film di James Bond se poi non ero in grado di trarne ispirazione?

Accompagnando Gemma alla visita ortopedica, continuai a riformulare e a mettere a punto il mio piano.

«Direi che tra una settimana possiamo togliere il gesso. Magari sarà necessario evitare gli sforzi maggiori i primi tempi fino al termine della riabilitazione, ma ormai la guarigione è prossima», ci avvisò il medico facendo saltare di gioia mia sorella.

Anch'io ero felice perchè questo significava che presto avrei lasciato il mio lavoro.
Rimaneva ancora l'interrogativo di quella sera.

"Perchè non sono poi così dispiaciuto per quello che accadrà stasera?", mi chiesi confuso.

«Gem, sai mica se Louis ha mai usato un sonnifero o roba simile?», chiesi tastando il terreno cercando di evitare di uccidere Louis con una qualche medicina a cui era allergico. «So che qualche anno fa aveva avuto problemi d'insonnia e prendeva il Valium di sua madre, ma poi smesso perche diceva che gli causava mal di testa. Perche?»

«Sto pensando di drogarlo».

«Ma sei impazzito? E adesso sono anche tua complice dopo quello che ti ho detto! Oh, Dio! Haz, sei da internare o da arrestare», esplose lei subito agitata.

«Dove posso trovare il Valium?», domandai incurante delle preoccupazioni di mia sorella.

«Dove tieni tu la pillola e le medicine che usi di più?».

«Nel mobiletto del bagno».

«Appunto, ma io non ti ho detto niente, ok?».

Quella sera, quando tornai alla villa, avevo già pensato a tutto.
Durante la cena, ero andata di nascosto a prendere una compressa di Valium dal bagno della signora Johanna e dopo cena, quando i miei colleghi erano nei loro letti, avrei preso il pestacarne e tritato la compressa per poi metterla dentro una coppetta con un po di panna:

Per assicurarmi che Louis non potesse accorgersi di even tuali pezzetti, avevo aggiunto anche delle fragole, in modo che con i loro semini avrebbero distratto l'attenzione da eventuali residui o retrogusti della medicina.

A quel punto mi avviai con la mia coppetta in camera di Louis.

Mi fece entrare e chiuse subito la porta a chiave.

«Pensavo non venissi più. Tra un minuto saremmo già stati a mercoledì e tu non avresti mantenuto la tua promessa», mi disse dando un'occhiata all'orologio che segnava la mezzanotte.

Con una sicurezza che in realtà non avevo, mi voltai verso di lui e gli buttai le braccia al collo.

«E io pensavo di trovarti già nudo», soffiai appena con un sorriso seducente.

«Ero convinto che non venissi», si giustificò.

«Mantengo sempre le mie promesse e poi non ho mai detto di non averne voglia», risposi ammiccante, staccandomi da lui e andando verso il letto.

Posai la mia coppa sul comodino, mi tolsi lo spolverino lentamente, davanti ai suoi occhi sgranati e meravigliati, e infine mi accomodai sul letto, seduta contro lo schienale.

Ogni tuo desiderio è un ordine, bastardo » L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora