Non avevo chiuso occhio per tutta la notte. La richiesta della madre di Louis mi aveva sconvolto.
Diecimila dollari!
Con una somma simile avrei potuto iniziare la mia attività anche tra un mese, ed ero sicuro che presto sarebbe saltata fuori una nuova offerta immobiliare che potesse andarmi bene!
Mio Dio, tutti i miei problemi sarebbero finiti! Basta con viaggi, ricerche di lavoro, richieste di prestito, attese infinite...
Johanna mi aveva appena servito le chiavi della mia futura agenzia su un piatto d'argento! Sarei stato uno stupido a rifiutare!
Un'altra occasione del genere non l'avrei più avuta.
Tuttavia pensai a Louis.
Mi ero davvero innamorato e non sapevo nemmeno come e quando fosse successo di preciso.
Sentii il mio cuore battere forte.
Pensare a lui mi rendeva felice, ma dopo quello che era successo al fast food sentivo di averlo perso.
Johanna aveva detto che l'avevo ferito. Stavo davvero male alla sola idea di farlo soffrire. E soffrivo anch'io perché mi piaceva, adoravo il modo in cui mi faceva ridere, le sue espressioni minacciose che con me non funzionavano, il suo bellissimo sorriso, i suoi occhi cristallini e screziati di azzurro che mi scrutavano e mi accarezzavano facendomi arrossire e mancare il respiro.
Adoravo stare con lui. Mi faceva sentire protetto e capito come nessun altro.
Lui mi ascoltava, aveva anche cercato di aiutarmi, mi spronava a non arrendermi e a credere in me... Ed era proprio questo ciò che mi bloccava: la stima che provava per me, la sicurezza che m'infondevano sempre le sue parole e le sue braccia che mi stringevano forte.
No, non avrei mai potuto tradirlo o fare qualcosa contro di lui. Nemmeno per diecimila dollari.
Mi sentivo già sporco al solo pensiero.
Quella mattina, quando mi alzai, mi ripromisi di parlarne il prima possibile con la signora Johanna.
Insieme a Niall, andai a rifare le stanze.
Ero un po' intimorito all'idea di rivedere Louis, ma mi feci coraggio e bussai. La sua voce oltre la porta ci invito a entrare.
«Buongiorno!» ci salutò serio mentre si arrotolava le maniche della camicia bianca che indossava sopra dei pantaloni piuttosto eleganti.
«Già in piedi?» chiese allegro Niall avvicinandosi al letto.
«Louis!»
L'urlo di Niall attirò la mia attenzione e appena guardai verso la sua direzione, anch'io per poco non ebbi un sussulto, Louis aveva rifatto il letto e quando mi passò accanto notai che si era sbarbato e profumato.
«Gradirei che da oggi in poi non veniste più a svegliarmi e a rifarmi il letto.» ci avvertì serio uscendo dalla stanza.
«Ma è impazzito?» mi sussurrò Niall notando il perfetto ordine della camera, della cabina armadio e del bagno.
Stavamo per passare alla camera seguente, quando Liam mi chiamò per servire la colazione, su richiesta della padrona di casa.
Andai a prendere spremuta di pompelmo, caffè, muffin appena sfornati e uova al bacon, con il carrello portai tutto nella terrazza coperta.
La signora Johanna era in compagnia del figlio.
«Tesoro non ti aspettavo cosi presto.» gli stava dicendo la donna. «Hai qualche impegno oggi?»
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Ogni tuo desiderio è un ordine, bastardo » L.S.
Hayran Kurgu|----COMPLETA!----| Harry è noto per essere determinato e testardo. È deciso a realizzare il suo sogno, diventare un organizzatore di eventi, e a farlo solo con le proprie forze. Non è certo il tipo di r...