15. Fabio

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Sgommai ridendo finché il motore non si fermò, mi girai ad osservare la faccia scioccata di Gabriele e mi venne da ridere, di certo non mi sarei immaginato che avesse paura della velocità.

-"Qualunque cosa accada la prossima volta sarò io a guidare."

Risi ancora più forte scendendo e posteggiando alla meno peggio il mezzo. Nonostante tutto aveva ancora voglia di scherzare il ragazzino.

-"Ma se neanche lo sai guidare un motore!!"

-"Parli tu! Ho rischiato di più la vita con te che con quei mostri!"

Lui mi guardò storto e cominciò a camminare sorpassandomi, il pullman era a poca distanza da noi e a quanto pareva non ero l'unico a non saper parcheggiare.

Gli altri stavano cominciando a venirci incontro sorridendo, dovevano essersi accorti della nostra presenza a causa del rumore delle gomme contro l'asfalto.

Decisi di godermi il momento di gloria dato che tutte quelle voci stupite e contente non facevano altro che farmi sentire un eroe così andai incontro ai miei amici allargando le braccia a mó di campione del mondo.

-"State bene!"

Carlotta mi venne incontro con mia enorme sorpresa mentre Roberta correva ad abbracciare il suo amico d'infanzia.

-"Da quello che pare si... Ma perché non sei da Gabriele? È lui che dovresti abbracciare."

La ragazza dagli occhi verdi si rabbuió di colpo e sciolse l'abbraccio facendo spazio ad una Dalila euforica. La guardai allontanarsi lentamente e con le mani mi fece segno che ne avremmo parlato dopo ed anche se non ero poi così interessato alla faccenda annuii facendole capire che l'avrei ascoltata.

-"Un motore!? Scommetto che lo hai rubato, sarebbe proprio da te."

Sorrisi alla marocchina e mi lasciai abbracciare, ero sicuro che non ci avessero dato per spacciati ma sicuramente non si erano creati illusioni quindi  potevo capire le loro reazioni dato che eravamo riusciti a raggiungerli con solo qualche ora di ritardo. 

-"Si effettivamente mi complimento con me stesso, non credevo di riuscire a fare una cosa del genere."

Dalila rise dandomi una sonora pacca sulla spalla destra, che più di un gesto affettuoso sembrava una sberla.

-"Vedo che sei rimasto modesto come al solito"

-"Ammetto che per il tempo che sono rimasto da solo con Gabriele mi sono cacato addosso quindi fammi riprendere un po di autorità."

Raggiungemmo gli altri e mi impossessai di una sigaretta beandomi di un momento di pace e del sapore del tabacco in bocca. Non mi ero fatto aspettative ma a guardare le reazioni dei miei amici quel posto sembrava davvero sicuro e intorno a noi regnava una meravigliosa tranquillità.

Guardai i ragazzi fare avanti e indietro dal pullman e mi accorsi della mancanza di alcuni di loro, cercai di non pensare al peggio, mi concentrai sulle espressioni di Dalila e Roberta e dato che sembravano stare bene decisi che non c'era molto di cui preoccuparsi. 

-"Sbaglio o mancano i vostri fratelli? Dove sono?"

-"Dentro. Quando siamo arrivati abbiamo trovato un uomo ma a quanto pare non è pericoloso, così noi siamo qui a preparare i borsoni e mio fratello ed Ale si stanno organizzando con quel Paolo."

-"Capisco..."

Ritornammo a fare quello che stavamo facendo e finimmo di scaricare tutto quello che ci eravamo portati dietro. Nonostante non conoscessi la situazione mi sembrava molto strano che quei due non si facessero vivi e i miei dubbi aumentarono quando dall'interno giunse il grido soffocato di una donna.

Infection #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora