25. Alessandro

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Fui svegliato bruscamente dalla voce di Dalila che rimbombava per tutto il pullman dicendo agli altri di stare in silenzio.

Aprii lentamente gli occhi e cercai di capire cosa diamine stava succedendo: tutti erano raccolti in cerchio intorno alla marocchina e tentavano di stare in un religioso silenzio per capire cosa dicesse la voce che usciva dal telefono che Dalila reggeva tra le mani.

Non capii cosa la voce che venne fuori dall'apparecchio avesse detto ma tutti cominciarono ad urlare e a muoversi facendo anche cadere il telefono che, sotto le proteste della sorella di Omar, venne raccolto da Fabio che veloce come un fulmine se lo portò alla bocca.

-''Sapevo che una botta di culo doveva arrivarci prima o poi! Arriviamo subito!''

Dalila più incazzata che mai prese il telefono e salutò in fretta l'interlocutore per poi rivolgersi a Fabio con uno sguardo assassino.

Le parole del ragazzo basso e le reazioni di tutti i miei amici mossero la mia curiosità così decisi di avvicinarmi e chiedere spiegazioni al primo che entrò nel mio campo visivo che, per mia sfortuna, era Carlotta con la sua capacità di sintesi praticamente nulla e il vizio di farsi tirare fuori le parole con le pinze invece di fare un discorso unico.

-''Ma cosa sta succedendo?''

Indicai con il dito la confusione generale: tutti avevano cominciato a raccogliere le proprie cose posizionandole all'interno dei borsoni e anche Gabriele, nonostante la spalla ferita e dolorante, sembrava di ottimo umore e cercava di sistemare i viveri senza gravare sul braccio sinistro.

Il sorriso di Carlotta riportò la mia attenzione su di lei, considerando quello che stava succedendo e le poche parole che ero riuscito a distinguere della conversazione avvenuta mentre io ero ancora del tutto rincoglionito dovevano essere arrivate delle belle notizie.

-''Sai che Giorgia e Omar sono andati a cercare la benzina sta mattina, no?''

Sbuffai, ero sicuro che avrebbe cominciato a straparlare o a rigirare il discorso anche se la domanda era stata precisa, ero quasi tentato nel farle presente che doveva andare dritta al nocciolo della questione senza girarci troppo intorno, ma non volevo essere scortese, così mi limitai a mettermi comodo cercando di prestare attenzione alle sue parole senza annoiarmi.

-''Si Carlotta, lo so''

-''Bhe, non l'hanno trovata!''

Mi sentii preso per il culo, la benzina era qualcosa di fondamentale per poter andare avanti e loro erano felici nonostante essa mancasse? Gli zombie avevano mangiato i cervelli a tutti rendendoli dei coglioni oppure mentre dormivo si erano drogati pesantemente?

-''E quindi? Chi era al telefono?''

Decisi spontaneamente di non nascondere il mio fastidio nel tono di voce, quel gioco di tira e molla mi stava stancando e quando il suo ghigno divertito si fece ancora più ampio nonostante la mia evidente rabbia quasi mi lasciai scappare un urlo disperato. Mi ero appena svegliato Dio Santo, e neanche nel migliore dei modi! Come potevano pretendere che sopportassi stupidi scherzi o isteria di massa?

-''Era Giorgia! E' con alcuni soldati, hanno detto che ci portano loro al rifugio, quindi non dobbiamo più preoccuparci di nulla! Per questo gli altri stanno raccogliendo le proprie cose, raggiungiamo Giorgia e Omar e ci salviamo, semplice!''

Nonostante tutto quello provato in precedenza, mi venne spontaneo saltare addosso alla ragazza e abbracciarla, finalmente avrei potuto riabbracciare mia sorella e la mia famiglia!

Cominciai anch'io ad aiutare i ragazzi a sistemare e appena tutto fu pronto cominciammo a muoverci, era Toni in testa al gruppo ma non mi interessava sapere come lui sapesse dove andare, il mio unico interesse era quello di camminare, di ascoltare le chiacchere felici dei miei amici e di parlare a mia volta anche io, soprattutto perché adesso qualsiasi azione sapeva di serenità e salvezza.

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