19. Fabio

27 4 0
                                    

Stanchezza. Era quello l'unico pensiero che mi riempiva la mente mentre mi trascinavo a malavoglia all'interno della casa che era avvolta in uno stranissimo silenzio, non avevo neanche la voglia di buttarmi sotto il getto dell'acqua calda come stavano facendo gli altri, desideravo solo riposare i muscoli gonfi per lo sforzo. 

Mi avevano lasciato fare l'ultimo turno insieme a Giorgia, Carlotta, Toni e Vittorio e ormai il sole era alto e caldo del cielo, all'apparenza era una giornata magnifica. 

Mi venne quasi da ridere, quante volte mi era capitato di rincasare solo al mattino? Così tante che credevo di averci fatto l'abitudine ma le condizioni erano diverse a quei tempi, quando non dovevamo pensare a salvarci la vita. Adesso se stiamo svegli la notte e per saltare da una parte all'altra cercando di evitare le braccia di quei mostri che puzzano di cadavere mentre prima stavamo spaparanzati su qualche divano o su qualche panchina parlando del più e del meno accompagnati da bottiglie di birra e un paio di sigarette. 

Mi buttai sul divano lasciando cadere sul pavimento la mia fidata ascia, non mi importava della sporcizia che mi ero lasciato dietro, il pavimento di marmo prima lucido era pieno di impronte insanguinate che continuavano fino ai piani di sopra. Avevamo passato un'intera nottata a fare avanti ed indietro dai nostri letti per aiutare quelli in difficoltà o per prendere direttamente il loro posto.

Sbadigliai e guardai gli altri che dormivano in quella stanza, pensandoci bene il mio turno era stato quello più facile. Durante le tre ore in cui era stata sveglia Dalila aveva architettato un modo per diminuire drasticamente il flusso di morti viventi: appena aveva avuto la possibilità era saltata sul pullman e, assicurandosi di investire la maggior parte di quei mostri, lo aveva posteggiato orizzontalmente sulla strada in modo da lasciare solo un piccolo spazio, così quei cosi adesso arrivano a due a due e non in orde gigantesche ed insostenibili.

L'unica cosa brutta in quell'idea geniale era stato lo scoprire che il pullman era senza benzina. Quando ci era stato comunicato pochi di noi erano riusciti a contenere la rabbia. Come avremmo fatto a lasciare questo posto, soprattutto adesso che non possiamo permetterci di aspettare i soccorsi?

Mi rigirai sul divano finchè non trovai una posizione comoda. Da quando mi faccio tutti questi complessi? Sono sempre stato uno in grado di prendere le cose così come stanno, perchè proprio adesso che ho una grandissima voglia di dormire devono venirmi in testa idee strane?

Svuotai la mente come ero solito a fare, chiusi gli occhi e lentamente la stanchezza prese il sopravvento, finchè il mondo intorno a me non diventò confuso.

-''Daiii! Cinque ora di dormita ti bastano!!''

Aprì gli occhi e con un gesto del braccio allontanai chiunque mi stesse muovendo, quanto avrei voluto dargli un pugno in pieno viso, ma quella voce la conoscevo benissimo e di certo era un pò complicato ignorarla. Peccato che farle del male non era tra i miei piani. 

Carlotta e il suo tono stridulo non lasciano scampo neanche all'uomo con il sonno più pesante del mondo.

Mi alzai appoggiando la schiena ai morbidi cuscini del divano e cercai di capire cosa stesse succedendo. Mi stropicciai gli occhi e riuscii a mettere a fuoco la chioma castano chiaro e gli occhi verdi della ragazza di fronte a me.

-''Cosa vuoi adesso?! Mi sembrava abbastanza chiaro che non volevo essere disturbato!''

La ragazza sorrise e mi porse un po' d'acqua, la mia voce impastata dal sonno sembrava tutt'altro che autoritaria ma la mia espressione sicuramente bastava per farle intendere che ero abbastanza incazzato. Mai svegliare il Fabio che dorme, lo sanno tutti, soprattutto dopo una notte movimentata!

-''Ho bisogno di te. Non ho fatto molto ultimamente e vorrei riscattarmi.''

Mi stiracchiai e cercai di capire dove volesse arrivare senza però riuscirci. Potevo capire quello che voleva dire, durane il periodo al centro commerciale non aveva fatto molto e magari voleva essere d'aiuto ma io non ero di certo la persona adatta per allenarla, pensavo mi conoscesse, possibile che le fosse passata di mente la mia scarsissima pazienza? 

Infection #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora