5. Dalila

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Dire di essere incazzata non sfiorava minimamente il mio reale stato d'animo, ero imbestialita! Aspettavo con ansia quei tre solo per poterli uccidere con le mie stesse mani.

Mi ero svegliata a mezzogiorno e mi ero ritrovata accanto Giuliana e non Giorgia, dopo essermi alzata confusa e disorientata notai anche la mancanza del nerd e di mio fratello ed in compenso la presenza di quel fastidioso bigliettino che avevo trovato sul pavimento. ''ANDIAMO A FARE UN GIRO, TORNIAMO PIU' TARDI <3''

Un giro. Un giro! Adesso rischiare la vita era diventata una tranquilla passeggiata al parco!

Piano piano anche gli altri si svegliano e ebbero il mio stesso sgomento nel vedere la mancanza dei tre ragazzi, dopo che ebbi spiegato loro la situazione però invece di arrabbiarsi cominciarono a preoccuparsi, potevo concederglielo ma non era di certo un bene farmi ribollire nel mio stesso brodo, prima o poi sarei scoppiata.

Erano le dodici e mezza quando i tre moschettieri fecero ritorno. Sembrava quasi una barzelletta. Erano appena tornati da un luogo probabilmente pieno di quei mostri in decomposizione date le loro condizioni ed invece di rientrare di meno erano di più, non che mi dispiacesse il fatto che stessero bene, anzi ero più che contenta ma quella nuova presenza mi spiazzava.

Mentre tutti gli altri si presentavano e facevano domande io rimasi in disparte e quando la massa si dissolse mi avvicinai al nuovo arrivato, che era indubbiamente un bellissimo ragazzo.

Barba folta e curata, capelli scuri e spettinati, labbra carnose e dei profondi e penetranti occhi neri. Sembrava essere uscito dai miei sogni e non stavo esagerando, non che fosse un dio ma rappresentava l'esatto tipo di ragazzo che io adoravo, maturo e apparentemente sicuro di se.

Lui alzò la mano e mi salutò sorridendo ed io ricambiai, c'era imbarazzo e non capivo il motivo dato che con gli altri era stato parecchio sciolto. Dovetti distogliere un secondo lo sguardo e posai la mia attenzione su Omar che abbracciava Giorgia, mio fratello mi doveva delle spiegazione e di certo non mi dimenticavo della bella strigliata che avevo messo in serbo per lui.

-''Io sono Salvatore, ma puoi chiamarmi Salvo se ti va.''

-''Io sono Dalila...Ti va di mangiare qualcosa?''

Lui annuì e appoggiò un grosso fucile ridosso al muro. Lo guardai con diffidenza, ero sicura che non facesse parte dell'equipaggiamento da guardia del centro commerciale e mi sembrava anche strano che i poliziotti girassero in giro con un arma del genere.

-''Dove l'hai preso?''

Lui osservò prima il grosso fucile e poi rivolse a me uno sguardo dolce. Gli feci cenno di sedersi e accomodandoci sui cuscini presi un pacco di biscotti, ne addentai uno e lui fu ben contento di favorire.

-''Quello è un fucile d'assalto, un M4A1 per l'esattezza e viene utilizzato dalle forze speciali, ha fuoco automatico e canna che previene il surriscaldamento, l'ho trovato su un cadavere. Devi sapere che degli agenti erano venuti per limitare i danni ma purtroppo sono diventati anche loro delle vittime, il caos creato dalla gente infatti non ha permesso loro di aprire il fuoco.''

-''Come fai a sapere tutte queste cose?''

-''Come guardia mi avevano imposto di mantenere calmi i clienti ma è stato impossibile. Ero al corrente di tutto ma non potevo mai immaginare una cosa del genere, mi avevano detto che c'erano state parecchie risse fuori dall'area ristoro e che i vandali si stavano introducendo all'interno ma quando sono andato nella sala della videosorveglianza ho visto quei cosi divorare le persone. Ci ho creduto solo quando uno dei miei colleghi ha provato a mordermi, l'ho ucciso a colpi di tastiera.''

Infection #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora