Capitolo 1

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"Si dice che per amore si è disposti a tutto" e io stavo per scoprire quanto fossero vere quelle parole.

"Troverò la soluzione, credimi" ammiro l'ultimo messaggio che terminerà una conversazione che, per troppo tempo mi sta mandando fuori di testa. Premo invio e appena le spunte mi avvertono che è stato ricevuto spengo il telefono.
So già quale saranno le parole di risposta, sono stanca di doverle sentire.
Faccio un bel respiro e mi guardo intorno.
Trovo il mio obbiettivo e non lo perdo di vista.
Oggi è il giorno di far avverare le mie promesse, che per parecchi mesi sono state parole gettate al vento .

Tiro fuori dalla borsetta uno specchietto e mentre ritocco il rossetto, ammiro la mia immagine.

Il mio riflesso mi mostra una ragazza con zigomi alti, labbra piene, capelli lunghi castano scuro e due occhi color nocciola che tendono al verde.
L'unica cosa che stona in tutto cio' e' che da un po' di tempo il mio sguardo ha perso la luce della gioia.
Esattamente quando tutto casino è iniziato.
Ripongo lo specchietto nella borsa, sbuffando, sistemo la mia camicetta rosa antico e tolgo piege immaginarie dalla gonna.
Sono pronta.
Una sistemata alla borsetta e mi incammino verso la mia meta.
Un gruppo di ragazzi, di cui tre maschi e due ragazze, mi si para di fronte .
Tocco la spalla di uno dei giovani, "Dereck ", mi pare di ricordare sia il suo nome.
Tutti i presenti mi osservano quasi meravigliati.
Non mi stupisco.
Infondo non sono parte del loro gruppo, facciamo parte di un differente circolo sociale.

Il giovane, alto, capelli biondi e occhi color del cielo, mi guarda perso per un attimo .
-Dereck giusto?- chiedo titubante e alla sua conferma con un cenno del capo, mi faccio coraggio - Potrei parlarti in privato, per favore?- chiedo con premura.
Le ragazze lì presenti scoppiano in una sonora risata, sembra che le due non abbiano mai sentito chiedere con educazione una domanda .
Le ignoro, implorando il ragazzo di fronte a me con lo sguardo.
-Certo -risponde grattandosi la nuca, in imbarazzo.

Ci scostiamo dal gruppo di incivili e solo quando ho trovato un posto isolato e mi giro per parlare.
Posso ancora sentire i suoi amici fischiare alle nostre spalle.
Che irritanti.
-Ho bisogno di un favore - chiedo senza giri di parole.
Lui mi guarda come se mi fosse spuntata una seconda testa, ma col capo mi incoraggia a parlare .
-Ho sentito delle gare che prendono parte illegalmente e vorrei partecipare ad una di queste.-chiedo.
Meglio arrivare subito al sodo senza titubanze.
-Non so di cosa tu stia parlando, mi dispiace!- mi ferma poco propenso a collaborare.
-Conosco la loro esistenza, mi serve solo essere accompagnata. Ti prego! -dico portando le mani in posizione preghiera .
-Ammesso che esistano queste "cosidette gare"; Non vedo per quale motivo una ragazza come te, voglia partecipare. - dice facendo le virgolette con le dita e finire con il darmi un'occhiata dalla testa ai piedi.
Già perché una ragazza come me dovrebbe partecipare?
-Sono una fans delle corse in macchina e vorrei poter assistere ad una di essa.  -mento sperando se la beva.
I suoi occhi mi scrutano, il suo sguardo si fa incerto.
Non sa se credermi oppure no .
-Una fans eh? -chiede alzando un sopracciglio .
Ecco non mi crede!
-Ok, non sono una fan. Ma sono curiosa di assistere ad una gara. Non ho mai partecipato ad un evento tanto elettrizzante. -mezza verità e mezza bugia.
Lui si appoggia al muretto e con una gamba si sostiene al muro.
-Cosa ci guadagnerei a portarti ad un "evento tanto eletrizzante"?- chiede facendomi il verso.
Rifletto bene quanto possa valere la sua corruzione e ribatto -Trecento dollari - dico soddisfatta.

Mi sembra una ragionevole somma.

I suoi occhi percorrono il mio corpo per l'ennesima volta.

-Cinquecento. -rialza portando il mento in alto.
Cavolo conosce il fatto suo.
Mezza paga settimanale!
Non posso rifiutarmi è la mia grande opportunità.
-Vada per cinquecento! Ma ad una condizione, dovrai stare al mio fianco e darmi tutte le informazioni che vorrò. -ribatto, per nulla contenta.
-Cosa sei uno sbirro? Per quale motivo vuoi informazioni?-chiede scostandosi dal muro e portando le braccia incrociate al petto,
segno di essere poco incline alla mia richiesta.
-Non sono uno sbirro, sono solo molto curiosa -mi affretto a rispondere .
-Curiosa eh?-chiede facendo un sorriso derisorio.
-Curiosa! Voglio sapere le macchine che ci saranno e i loro guidatori, voglio farmi una cultura. Se non vuoi aiutarmi tu, chiederò a qualcun altro. -rispondo infastidita .
Anche se dentro di me spero che accetti. Lui è l' unico che conosco per sentito parlare, oltre il fatto che sembra essere un ragazzo normale, al contrario dei suoi amici che sono tatuati e con facce poco raccomandabili.
-Ok, affare fatto! Dimmi solo dove vuoi che ti passi a prendere? Fatti trovare pronta per le sette e porta  con te i soldi che mi devi! - dice sfoderando un sorriso .
-In questo piazzale va più che bene. -rispondo con un sorriso sincero mentre lui si prepara ad andarsene.
-Aspetta come mi devo vestire?-chiedo ricordandomi che non ho la piu' pallida idea di cosa si indossi ad una serata cosi'.
Spero solo che non dica, jeans strappati e t-shirt di gruppi musicali, il vestiario dei suoi amici, per intenderci .
Ne va della mia sanità mentale .

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