Capitolo 5

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La macchina sfreccia nella direzione in cui le volanti stanno arrivando.
Una di queste c'e' la troviamo sulla nostra rotta.
-Ma sei impazzito ?-urlo mentre lui mi ignora e preme ancora di piu' l'acceleratore.
Cerco di mettere la cintura ma non riesco a staccare gli occhi dal parabrezza.
L'istinto mi fa' afferrare il tieni mano sulla portiera come fosse la mia ancora di salvezza -Metti la cintura !- urla senza togliere lo sguardo dalla strada .
E io riprovo a tastoni mentre vedo l'auto avvicinarsi maggiormente .
Trattengo il respiro bloccando ogni movimento, tranne quello dei piedi che puntano nei tappetini.
La scansa girando il volante all'ultimo secondo, mentre rilascio l' aria trattenuta.
Finisco con l'essere sballottolata .
-Metti quella cazzo di cintura, prima che sia io a farlo - ribatte per la seconda volta .
-Ci sto provando ! Tieni le mani sul volante la sto mettendo - dico mentre un'altra macchina ci supera .
E proprio in quel momento con mani tremanti riesco a inserirla.
La macchina che ci ha superati inchioda, sterza e parte all'inseguimento alle nostre calcagne.
Altre tre macchine ci superano ma proseguono dritte.
-Brutto figlio di puttana -sento Rider dire tra i denti.
Cambia marcia con furia, tenendo sempre il pedale a tavoletta.
Pochi metri e possiamo uscire lasciandoci alle spalle tutto .
Svoltiamo sullo stradone con la parte posteriore della macchina che slitta leggermente, mentre l'ambulanza ci sfiora entrando dall'uscita che abbiamo appena preso, bloccando nel mentre la macchina che ci da' la caccia.
Rilascio un bel sospiro.
C'e' l'abbiamo fatta .
Non ho mai avuto cosi' tanta paura in vita mia come questa sera.
Non rallenta neanche un secondo cambiando stradine e vicoli sovente, senza mai togliere gli occhi dalla strada e specchietto .
Ci fermiamo soltanto quando siamo nei pressi di un'officina -Scendi -dice parcheggiando la macchina .
Le mie gambe tremano in maniera convulsiva, sono cariche di adrenalina.
Lo guardo entrare per uscire qualche secondo dopo accompagnato da un'uomo brizzolato e baffi.
L'uomo rimane colpito trovandomi li'.
Mi studia con uno sguardo incredulo, poi vedo apparire un sorriso .
Si abbassano entrambi a guardare la fiancata dell'auto leggermente graffiata.
Si rialzano -Prendi la mia auto Kiddo e porta questa bella donzella a casa .- dice lanciandogli le chiavi che Rider afferra al volo.
-Si be grazie -risponde in imbarazzo lo scellerato.
Faccio un passo avanti -La ringrazio di cuore Signor?- dico dandogli la mano .
Infondo sta mettendo in uso la sua auto per il mio trasporto a casa .
-Niente Signor, sono solo John e tu sei?-chiede con un sorriso genuino accettando la mano.
Sento gli occhi di Rider bruciarmi addosso -Sono Scarlett, solo Scarlett -rispondo .
-Molto lieto Scarlett - risponde .
-Bisogna far sparire la macchina - ci interrompe mrs impertinente .
-Me ne occupo io, andate e fate attenzione- ci libera, girandosi
-Kiddo?- lo richiama- Vacci piano con l'acceleratore e' ancora in rodaggio - dice continuando a camminare.
Mi invita a seguirlo con un -Vieni-
Saliamo su un fuoristrada vecchio e sporco.Ma non mi lamento questo almeno mi condurra a casa senza intoppi .
-Scommetto che non sei mai salita su una macchina cosi' sporca - chiede leggendomi in faccia .
-Non e' la macchina di per se' a darmi fastidio, bensi' il conducente - non riesco a fermarmi dal dare una risposta tagliente.
-Non e' la macchina e' il conducente - mima in falsetto -Figlia di papa' - aggiunge .
Urggg si puo' essere piu' insopportabili.
-Il mio nome e' Scarlett so che l' hai sentito e gradirei se gentilmente lo tenessi presente - sbuffo infastidita.
-Come preferisci "Scarlett" - ride divertito .
-Non mi conosci non puoi giudicare-dico in tono triste prima di spostare lo sguardo al finestrino .
Sento i suoi occhi studiarmi e pochi secondi dopo mettere in moto la macchina .
Chiede dove vivo e dopo averglielo spiegato parte, silenzioso.
-Perche' ti trovavi a quella gara?- dalla voce e' sparito il sarcasmo di poco prima .
-Cercavo di capire il tuo mondo - mezza bugia .
Mi serviva conoscerlo solo per arrivare a lui .
Ma questo e' meglio che non lo sappia.
-Lo hai capito ?- chiede curioso.
-Penso di si'. Non siamo tanto differenti, siamo spinti da causa di forza maggiore a voler vivere a fondo, siamo spinti tutti da un buon motivo - dico dopo un'attimo di riflessione.
Lui sembra stupito della mia dichiarazione sposta lo sguardo a guardarmi per qualche secondo, tornando a concentrarsi sulla guida.
Il resto del tragitto persi nei nostri pensieri.
Percorriamo il viale della villa in cui vivo in completo silenzio .
-Grazie mille, ci si vede - dico scendendo dall'auto di corsa .
-Scarlett, un consiglio fai attenzione ai luoghi che vuoi esplorare - dice lasciandomi un sorriso bellissimo .
-Ci provero'- dico prima di salire le gradinate di casa mia .
La porta si spalanca mio padre e' sull'uscio con un'espressione furente.
Guarda male Rider prima di seguirmi all'interno.
Lascia l'uscio aperto prima di accanirsi su di me -Cosa ti passa per la testa ora ti metti a frequentare gentaglia?- urla rosso in viso .
-Non ti permettere non lo conosci neppure -ribatto decisa .
-Ti devi sposare tra qualche tempo e tu ti fai vedere in giro con tipi cosi'- sbraita indicando la porta .
-Abbiamo gia' discusso su questo non sposero' mai Lucas, mettitelo in testa.Decido io sulla mia vita - lo lincio con la mia risposta .
-Tu lo sposerai invece- dice tra i denti avvicinandosi .
-Mai preferisco morire anziche' passare la vita in un matrimonio combinato - sibilo.
Alza il braccio e mi colpisce con potenza incredibile al volto .
La forza d'urto mi fa' cadere a terra.
Il labbro si spacca iniziando a sanguinare.
Rimango sconvolta .
L'uomo con capelli e occhi del mio medesimo colore di fronte a me non puo' essere mio padre. Mio padre non mi avrebbe mai alzato un dito .
-Tu lo sposerai fine discussione - urla isterico, mentre i miei occhi si riempiono di lacrime .
-Non lo faro' mai, preferisco perdere tutto -dico con il cuore a pezzi, asciugando le lacrime copiose .
Si inginocchia davanti al mio viso stringe nei pugni il mio vestito .
-Non hai altre alternative - sputa con cattiveria.
La porta alle nostre spalle viene spalancata.
E mio padre viene sdradicato con forza lontano da me .
Il volto di Rider è dura, emana puro odio .
Vedo Rider salirgli addosso e caricare un pugno allo stomaco di quest'ultimo .
Facendolo annaspare per l'aria .
Lo vedo afferrare la maglia che porta l'uomo che ha contribuito alla mia nascita .
Oh cielo lo colpirà nuovamente.
Mi alzo immediatamente, cercando di bloccare il secondo pronto .
-Ti prego non lo fare - dico tra i singhiozzi.
Lui si volta guardandomi .
Si rialza lentamente spostando lo sguardo su mio padre .
-Ti voglio fuori da questa casa. Non meriti nulla da me e non avrai nulla .Quando tornerai sara' per sposare Lucas fino ad allora ti voglio fuori da qui .Non avrai le carte di credito con cui sperperare denaro, non avrai un tetto sotto cui stare .Vedremo quanto durerai prima di strisciare per avere il mio perdono.- vomita tutto con una cattiveria che non gli e' mai appartenuta.
Abbiamo discusso spesso per questa ragione, spesso i toni erano coloriti, ma questo va oltre tutto .
Affianco Rider con la voce che esce poco piu' di un sussurro dico-Potresti accompagnarmi lontano da qui?- mi sento distrutta dal dolore.
Come puo' mio padre gettarmi in mezzo ad una strada ?
Rider conferma con la testa e insieme ci allontaniamo -Addio papa' - dico prima di uscire dalla porta di casa in cui sono cresciuta.
Maria la trovo sulla gradinata mi guarda asciugandosi le lacrime che le percorrono il viso stanco .
-Tesoro mio - mi accoglie tra le sue braccia.
-Ti voglio bene Maria - dico stringendola con forza .
Mi rilascia guardando Raider che e' rimasto qualche passo indietro per lasciarci il nostro spazio .
-Prenditi cura della mia piccola- sussurra fraintendendo.
Lui la guarda e muove la testa su e giu' prima che possa dire nulla .
Lo guardo mormorando con il labbiale "Grazie" .
Mi avvio sentendo ancora il pianto della persona a me piu' cara, dopo mio padre .
Saliamo in macchina in pieno silenzio .
Sulla soglia di casa vedo mio padre con le mani in tasca e l'espressione del viso dura.
Sono rimasta sola .
Non ho piu' niente, ne nessuno.
-Dove vuoi andare?- chiede Rider al mio fianco .
Uno sconosciuto che non ha esitato a difendermi.
Forse aveva ragione .
Diceva sempre che avesse un cuore buono e gentile .
-Non ha importanza, non ho piu' nulla -dico mentre nuove lacrime scendono.
Il motore si accende portandomi verso l'ignoto.

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