Capitolo 44

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I suoi occhi incollati ai miei cercano una qualche verità.
Con le nocche lascia una lieve carezza al mio viso .
Abbasso lo sguardo non in grado di reggere quello sguardo che sembra volermi leggere dentro .
-Sei cambiata - constata portandomi a rialzarli.
Non dovrei stupirmi per il suo modo di leggermi, ne è sempre stato in grado, eppure mi sembra che un secchio di acqua fredda mi abbia appena risvegliata .
-La vita ti cambia - rispondo facendo un passo indietro, sottraendomi alla lieve carezza .
-Vero .Ma non mi riferisco a questo .- risponde portando la mano nella tasca frontale dei jeans .
-A cosa allora ?- chiedo aggrottando le sopracciglia, sperando non abbia capito .
-Prima non ti sottraevi alle mie carezze e neppure avresti rifiutato che restassi a darti conforto - mi spiega iniziando a dondolare sui talloni .
La sua non è un'accusa, ma la percepisco come tale .
-Non sono più la stessa .Sono successe troppe cose - ammetto guardandomi le scarpe .
-Lo immagino . E ne parleremo . Ma non ora . Prima andremo a mangiare un boccone, non voglio che i nostri discorsi spezzino il nostro apetito. Cosa che so avverrebbe - mi lascia un sorriso rassicurante .
-Sì, forse è meglio . Dammi solo un'attimo per prepararmi e poi possiamo andare - colgo al balzo l'opportunità di rimandare .
So che dopo non ci saranno scuse, ma un po' di tempo in più per prepararmi non guasta .
-Vai allora . Ti aspetto qui . - mi dimette con gentilezza .
Mi avvio verso il bagno per poter darmi una rinfrescata quando la sua voce mi porta a fermarmi nuovamente. - Scarly, che fine ha fatto la tua auto ?- non mi volto per rispondere .
-Non c'è più. Come tutto il resto d'altronde - stringo gli occhi per scacciare il dolore che le mie stesse parole mi procurano .
-Lasciami indovinare . Tuo padre ti ha portato via anche quella ?- domanda nuovamente .
Sospiro prima di riaprire gli occhi .
-No, la macchina è un discorso a parte - rispondo con il cuore nello stomaco .
-Immagino essere collegato a tutto - non chiede, sta ragionando con se stesso .
-Esatto - rispondo prontamente .
-Rimanderemo tutto a dopo - mi licenzia nuovamente .
-A dopo - confermo continuando il mio cammino .
Sono così tante le cose di cui dovremo parlare che non so bene da dove dovremo iniziare .

Circa un quarto d'ora dopo lo raggiungo nuovamente, lavata e vestita con uno dei vestitini regalati da Rider di color crema.

Ho immaginato che non ci aspetta una cena in un ristorante di lusso quindi ho evitato di truccarmi alzando i capelli freschi di shampoo in una semplice coda .
Una volta pronta lo raggiungo nuovamente in salotto dove mi attende seduto sul divano mentre finisce una birra .
Non sono mai state molte le volte che l'ho visto bere, ma a quanto pare le cose sono cambiate anche per lui .
-Possiamo andare - lo sprono ad alzarsi .
Non se lo fa ripetere .
Appoggia la bottiglia sul tavolino in plastica e si tira su'.
-Constato con piacere che alcuni cambiamenti siano stati un'ottimo beneficio .- si sta riferendo al mio essermi preparata in poco tempo .
Prima avevo un'etichetta da mantenere, ora no .
-Non abituarti troppo, sotto sotto resto sempre io - gli do un'occhiata da oltre le spalle avviandomi alla porta .
- Non immagini neppure che piacere mi faccia saperlo - mi raggiunge aprendomi la porta .
Appare sollevato dalla mia ammissione .
Usciamo dall'apartamento nell'esatto momento in cui quello di fronte spalanca la porta .
Un signore vestito di tutto punto esce sorridendo a qualcuno oltre le sue spalle .
Pochi attimi dopo vedo una bella donna in desabiglie' chinarsi per lasciare sulle labbra dell'uomo un bacio .
A scioccarmi parecchio non è solo il suo abigliamento vedo o non vedo.
È appunto ciò che i miei occhi catturano a farmi sgranare gli occhi .
Sotto il velo che copre la sua biancheria spicca senza pudore una protuberanza che non dovrebbe essere lì.
Ciò che credevo a primo impatto una donna si rivela essere un'uomo dalla cinta in giù.
Saluta Will con la mano mentre mantiene lo sguardo incuriosito su di me .
Io, daltro canto, non mi rendo conto di essere rimasta pietrificata nel corridoio a fissarla.
Will mi prende la mano e con uno scossone cerca di allontanarmi.
L'ultima cosa che vedo è l'uomo ben vestito prendere le natiche della donna mentre la tiene stretta e quest'ultima che mi manda un bacio volante .
Non emetto suono fino all' uscita dello stabile, neppure al tanfo  ho prestato attenzione .
-Lei ... Lei ... Lui - mormoro dopo che una ventata di aria pulita mi sferza con grande sollievo .
-Già... Roberto all'anagrafe e Sammy per la clientela - scoppia a ridere .
Sono ancora ferma a chiedermi dove sono finita quando aggiunge - Una delle poche persone vere qui .Mai giudicare il libro dalla copertina- lasciandomi a riflettere sulle sue parole . Se quel personaggio, una persona che ama camuffarsi in una  che non lo è ancora, risulta essere la più vera ... Mi chiedo come da chi possa essere abitato questo quartiere .
-Oh cielo, non dirmi che sei stato parte delle sue conquiste !- non riesco a trattenermi dal dire.  So che è sempre stato etero ma forse il suo cambiamento arriva con una rivelazione sconvolgente .
-Non dire fesserie- mi colpisce il tono duro che usa . Ora mi pento per la mia pensata . Non avrebbe mai potuto, uomo o donna che sia, il ricordo non glielo avrebbe mai permesso .
-Scusa - chino il capo, sentendomi una persona orribile .
-Sali - sospira pesantemente .
Poi vedendo che non mi muovo aggiunge con un sorriso tirato - Diciamo che ha qualcosa in più che non è nei miei gusti.- mi sento sollevata, primo perché non ha fatto un cambiamento radicale e secondo perché se ci scherza vuol dire che ha capito che la mia voleva essere una battuta .
Non avrebbe fatto nessuna differenza se i suoi orizzonti fossero stati orientati in un'altra isola .
Mi avrebbe solo stupito parecchio, da che lo conosco ha sempre avuto un numero considerevole di donne, certo questo prima .
La macchina si arresta di fronte ad un fastfood, dove ordiniamo un burger a testa con patatine e cocacola.
Proseguiamo fino ad un parcheggio dove arresta l'auto per poter mangiare tranquillamente .
-Seguimi - mi invita recuperando la busta con la nostra cena .
Ci fermiamo davanti ad una panchina di fronte ad un grande prato . Il panorama di fronte è da infarto .
Si riesce a vedere la città scorrere sotto di noi, mentre l'orizzonte sfuma in colori caldi che vanno dall'oro all'arancione tenue .
-Bello vero ?- domanda sedendosi .
-Da togliere il fiato - concordo sedendomi accanto a lui .
La cena viene consumata in silenzio, troppo intenti a contemplare la tranquillità che emana questo posto .
Non ci sono altre persone in giro, solo noi .
Mi ricorda la pace del laghetto, anche se per me qui non ha lo stesso valore emotivo e sentimentale che ha quel luogo magico dove tutto a preso inizio. Non è nulla se messo a confronto .
-Allora ti va di raccontarmi cosa è successo ?- spezza l'incanto non appena terminato di mangiare .
Metto via il restante del mio panino, la sua domanda ha spazzato via il briciolo di fame che avevo .

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