Capitolo 6

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Mi soffermo ad ammirare il paesaggio che scorre veloce dal finestrino .
Case, gente, macchine, diventano punti di luce che colorano il panorama .
Mi chiedo dove corrano tutti e se qualcun'altro e' nella mia medesima situazione.
Cosa sarebbe successo se Rider non fosse entrato a riportarmi la borsa che avevo lasciato nella sua macchina ?Me ne sono accorta perche' prima di andarcene l' ho visto riprenderla.
Sarei fuggita lo stesso poco ma sicuro.
Non mi sarei mai potuta sposare per convenienza.
-Dove stiamo andando ?- Chiedo riportando l'attenzione verso il mio nuovo compagno di avventura.
Per tutto il tempo e' rimasto in silenzio concentrato nella guida .
-Avevi detto che non aveva importanza - dice lanciandomi un occhiata fugace .
-Non ne ha infatti, grazie a mio padre non niente ne ha piu' - mormoro piu'a me stessa che non a lui .
-Forza, non ti abbattere cenerentola, sono sicuro che qualcuno la fuori sara disposto a darti una mano- mi rincuora.
Lascio scorrere il nomignolo che mi ha appena affibiato, non ho voglia di una discussione.
-Me lo auguro- rispondo spostando lo sguardo al finestrino .
Il mio sguardo cattura un bancomat -Potresti fermarti, perfavore ?- quasi strillo.
Lui mi lancia un'occhiata ma si ferma.
Scendo di corsa afferrando la borsa, estraggo il portafoglio e inserisco la carta di credito nell'apposita macchinetta.
Con mani che tremano digito il codice.
Se sono fortunata non dovro' restare senza soldi .
Me ne bastano pochi solo il giusto per poter sopravvivere fino a che non trovo un lavoro .
Passano pochi secondi che a me sembrano un' eternita'.
Una scritta lampeggia.
Carta rifiutata.
Un groppo in gola, spegne l'ultima speranza che avevo .
Mio padre e' stato piu' svelto di me .
Riprovo ma ho il medesimo risultato.
Mi soffermo qualche secondo per digerire la notizia.
Non ho piu' nulla .
Mi volto sperando che Rider non si sia dileguato nel frattempo.
Lo vedo appoggiato alla macchina con le braccia incrociate.
Decido di raggiungerlo con il cuore pesante.
-Nessuna fortuna ?-chiede quando sono a pochi passi da lui
Scuoto la testa energicamente.
Nessuna fortuna .
Lui si sposta aprendo la portiera -Forza sali!-dice in tono che non ammette repliche.
Eseguo il suo ordine, troppo stanca per proferire parola.
Richiude la portiera .
Fa il giro della macchina e sale -Hai amiche che possano aiutarti?- chiede .
Un barlume di speranza si accende.
Dana .
Lei e' l'unica a cui posso chiedere aiuto .
Non ho mai avuto grandi amicizie.
Solo Will, ma lui chissa dov'e'.
Una scintilla di speranza torna .
Se ne dev'essere accorto perche' dice
- chiamala- .
Estraggo il telefono, sperando risponda.
Al quarto squillo la sua voce impastata mi giunge - Pronto?- mormora infastidita .
-Dana, sono Scarlett, scusa per l'ora volevo chiederti un favore - chiedo impacciata.
-Scarlett hai idea di che ore siano? - ribatte infastidita.
Gia', e' l' una passata .
-Perdonami. Credimi non ti avrei disturbata se non avessi avuto una reale necessita'- tento con apprensione.
-Spara- dice
-Mi servirebbe un posto in cui stare per qualche tempo, ho avuto un'accesa discussione con mio padre. Mi ritrovo senza soldi e senza tetto - ammetto.
Posso sentire lo sguardo di Rider bruciarmi addosso .
-Scarlett- mi interrompe sospirando.
Brutto segno .
-Vorrei aiutarti, ma tra poche ore devo partire. Ma se ti servono soldi puoi passare a prenderli -dice in tono dispiaciuto.
Mordo il labbro nervosa, prima di fare un bel respiro e dire - No, grazie me la cavero'- la consapevolezza di essere sola al mondo entra prepotente -grazie lo stesso- mormoro .
Stacco il telefono senza aggiungere altro .
-Lasciami pure qui - dico voltandomi verso Rider .
Non ha senso fargli perdere tempo .
Non ho altre vie d'uscita .
-Non ci penso minimamente. Ho promesso a quella donna di prendermi cura di te .Mantengo sempre le promesse - dice guardandomi per qualche secondo .
- Non capisci? Non ho piu' nessuno che possa aiutarmi e non voglio essere un peso per nessuno - enfatizzo.
-Smetti di agitarti, ti porto in un posto e insieme valutiamo il da farsi- ribatte serio .
-Quale sarebbe questo posto ?- chiedo scettica.
-Vedrai ti piacera'- mormora con un sorriso sornione.
Mi sistemo meglio sul sedile dell' auto, il suo sorriso mi ha appena fatto saltare un battito .
La macchina raggiunge una strada che apre su un boschetto.
Sono a disagio e se volesse farmi del male ?
Infondo non ha una buona nomina.
Potrebbe ammazzarmi e sepellirmi sotto un'albero.
Risolverebbe il problema di entrambi .
Non mi dovrei piu' preoccupare di un tetto sulla testa e lui si sfilerebbe dal compito di prendersi cura di me .
-Muoviti vieni- dice aprendo la portiera .
Non mi ero accorta che avesse di gia' parcheggiato e spento il motore .
Non ho altre alternative se non seguirlo .
Cammino nella fitta boscaglia restando qualche passo indietro .
Cerco di spegnere i brutti pensieri .
Mi trovo a dovermi fidare di un perfetto sconosciuto .
Si ferma e si volta -Questo e' il mio angolo di paradiso - dice allargando le braccia e ruotando su se stesso .
Il boschetto ci ha condotti davanti un lago artificiale.
Rimango estasiata dalla visione davanti ai miei occhi .
La luna fa' risplendere l'acqua dandogli un tocco di magia.
Sembra un dipinto talmente e' bello e perfetto .
-Bello vero?- legge il mio pensiero .
-Da togliere il fiato - mormoro estasiata .
- Vieni avviciniamoci - mi invita con un sorriso .
Quando raggiungiamo il bordo di quell'acqua che risplente baciata dai raggi lunari, trattengo il respiro .
Alle mie spalle sento un brusio.
Mi volto, scoprendo Rider intento a slacciarsi i pantaloni.
La maglietta giace a terra .
La luce della luna bacia la sua pelle, mostrandomi un corpo marmoreo, forte e giovane, arricchito da molti tatuaggi che disegnano e si intrecciano sul corpo .
Uno in particolare attrae la mia attenzione .Una rosa blu sul petto .
Modellata e perfetta si congiunge e si intreccia con tutti gli altri .
Sotto una sola parola "Spotlight" scritta con maestria ed eleganza.
Rimango incantata a guardare quel tatuaggio talmente tanto, che non mi accorgo che sto fissando con insistenza.
-Pensi di stare li' a contemplarmi tutto il tempo, oppure ti unisci a me nel farti un bagno?-il suo sorrisetto canzonatorio la dice lunga .
Mi ha beccata.
Le mie guance si tingono di porpora.
-No vai pure io resto qui-dico voltandomi dall'altra parte, mentre le sue mani sfilano i jeans, lasciandolo in boxer neri.
Lo sento ridere divertito alle mie spalle .
Di corsa mi sorpassa tuffandosi nell'acque del laghetto.
Mi sistemo in ginocchio sull'erba umida a godermi lo spettacolo .
Rido divertita del suo gioco infantile .
A guardarlo cosi' non si sospetterebbe mai che il suo soprannome sia Reaper .
Lo guardo nuotare e sparire sott'acqua subito dopo.
Riemerge, guardandomi -Non sai cosa ti perdi- dice sorridendo .
La luce alle sue spalle crea l'immagine perfetta rendendolo piu' affascinante.

La luce alle sue spalle crea l'immagine perfetta rendendolo piu' affascinante

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Lo vedo tirarsi su' e uscire da quell' acqua scura .
Mi viene incontro togliendo con le mani l'eccesso di acqua .
Trattengo il respiro .
Puo'essere che fino ad ora non mi ero accorta di quanto bello fosse ?
Perfetto oserei dire .
Unica pecca tutti quei tatuaggi che ricoprono un fisico pazzesco.
Guardo le gocce d'acqua percorrere il petto ampio.
Seguo il loro tragitto su addominali marcati.
Proseguono su linea V perfetta, fino ad arrivare alle gambe muscolose e sode.
Deglutisco accaldata.
Un vero delirio di piacere al solo guardarlo .
Mi ritrovo imbarazzata dei miei stessi pensieri .
Cosa vai a pensare Scarlett? Lui e' offlimits.
Mi schiaffeggio mentalmente .
-Ho avuto modo di riflettere - mette a tacere i miei pensieri perversi .
Rialzo lo sguardo ad incontrare i suoi bellissimi occhi da felino, verdi .
Anche il particolare che fossero cosi' soggioganti anch'essi, mi era sfuggito.
Aspetto paziente che continui .
- Non posso lasciarti sola. Non riuscirei a perdonarmelo.Una come te non sopravviverebbe un secondo in questa jungla chiamata "vita" .Sei troppo abituata ad avere tutto su un piatto d'argento.Non c'e' la faresti a vivere nel vero mondo, dove per avere, devi guadagnarti con lavoro e fatica piccole briciole.Ti aiutero' a metterti in careggiata e quando sarai autosufficente potrai andartene -spiega serio .
Ora capisco perche' non avessi notato nessun particolare interessante in lui .
La sua arroganza e odiosita' tendono a coprire la bellezza .
Chi si crede d'essere.
Una come me, mi ha umiliata.
-No- rispondo risoluta.
-Che significa no .Non mi pare tu abbia altre alternative- dice quasi con rabbia .
-Lo so .Ma come ti ho gia' spiegato non voglio essere un peso per nessuno .-chiarifico.
-Non essere stupida.Non hai un soldo.Non hai un tetto .Non puoi permetterti di fare l'altezzosa e rifiutare la mia offerta - puntualizza.
- E' vero non ho nulla, ma non voglio essere in debito con nessuno -ribatto prontamente.
Mi sta facendo alterare.
Perche' non vuole capire che ne va' della mia dignita'.
-Non sarai in debito con me, potresti prenderti cura della casa per sdebitarti e magari fare qualche cena commestibile ogni tanto .Ammesso che tu sappia cucinare ovvio - trattiene a stento una risata .
Maschilista insopportabile.
-No grazie -ribatto cocciuta .
-Dove vorresti stare ?-chiede perdendo la pazienza, calciando l'erba.
-Potrei stare qui - rispondo sconsolata.
-Non essere stupida .Qui ? Siamo a chilometri di distanza dalla civilta', non hai mezzi di sopravvivenza.Rifletti prima di parlare- frustrato inizia a passeggiare.
-Non avrei niente comunque - ribatto oltraggiata per lo schiaffo morale che mi sta dando .
Non lo conosco come puo' pretendere che vada a vivere con lui .
Si inginocchia al mio fianco .
-Ascolta, non sarai un peso perche' ti aiutero' a trovare un lavoro .Avrai un tetto, ma lavorerai per tenerlo.Non ti sto facendo l'elemosina.Sarai autonoma e ripagherai la mia offerta quando sarai in grado di farlo .Tutto qui- dice in tono pacato.
-Perche'?- chiedo non capacitandomi della sua gentile offerta.
-Perche', cosa?- chiede aggrottando le sopracciglie.
-Perche' vuoi aiutarmi ?- chiedo creando un contatto visivo.
-Perche' se fossi nella tua medesima situazione vorrei lo stesso aiuto -risponde spostando lo sguardo e passandosi una mano tra i capelli .
I suoi gesti rivelano che c'e' piu' di quello che non vuole rivelare .
-Rispetterai la mia privacy ?-chiedo con un sospiro .
-Certo, per chi mi hai preso .Come tu rispetterai la mia-dice con un sorriso sincero .
-Non cercherai di infilarti nel mio letto giusto?-meglio mettere le cose in chiaro prima .
-Stai scherzando vero?- chiede offeso - Le donne che dividono il mio letto sono consenzienti e comunque tu non mi interessi in quel senso, quindi si' puoi stare tranquilla .Ho gia' chi si occupa dei miei bisogni - dice rialzandosi e offrendomi la mano .
Le sue parole dovrebbero confortarmi e allora perche' sono state un pugno sullo stomaco?
Perche' per lui non sono interessante, grida il mio io interiore.
E' solo questione di vanita', non mi interessa interessargli, cerco di autoconvincermi.
Ma piu' guardo quegli occhi verdi e piu' fatico a crederlo.
Dovro' fare molta attenzione e ricordarmi chi e' lui .
Accetto la mano offerta, devo solo avere controllo della mente .
Ce la posso fare, sospiro .

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