Riscattarsi

481 35 5
                                    

Caitlin era in terapia intensiva così come Joe,li credevamo morti,ma erano ancora vivi anche se le loro condizioni erano gravissime e non sapevamo se ce l'avrebbero fatta.
Ero disperato,mi trovavo davanti alla porta dell'acceleratore di particelle,lì ero solo ed ero libero di poter piangere senza che nessuno mi vedesse.
Odiavo piangere e odiavo ancora di più farlo in pubblico.
"Barry..."la voce di Iris mi fece bloccare all'istante"Ho parlato con i medici.."
"E allora?"risposi asciugandomi le lacrime
"Mio padre è fuori pericolo,ma comunque è grave,mentre Caitlin... lei..."
"È ancora grave vero?"
"..Sì,mi dispiace cosi tanto"disse mettendomi le mani sulle spalle
"È colpa mia,dovevo aspettarmelo,dovevo proteggerla..."
"Non è colpa tua"
"Sì invece."mi alzai e andai via,lasciando Iris da sola senza nemmeno guardarla in faccia.

Stavo raggiungendo l'ospedale quando mi arrivò un messaggio:
Sconosciuto:
"Ehi Bar! Non c'è bisogno che ti dica chi sono tanto lo sai. Adoro questa Terra sai? È così allegra e piena di vita. Che ne dici se ci vediamo al porto tipo tra....mhh...adesso?"
Non finii nemmeno di leggere che raggiunsi il posto stabilito e Stefan era seduto su un container con il cellulare in mano
"Veloce,come sempre"
"Perché lo fai?"
"Credo che tu lo sappia bene"
"Sì,ma non è un reale motivo!"
"Sì che lo è."
"Come hai fatto a convincere il dottor Wells?"
"Ho le mie carte da giocare,se te le dicessi non ci sarebbe il divertimento, giusto? Piuttosto come sta tua moglie?"
Non potevo credere che me lo stesso chiedendo davvero,era sul serio così bastardo da chiedermelo?!
"Come vuoi che stia?! Le hanno tagliato la gola."dissi stringendo i pugni dalla rabbia
"Oh e dai,su con la vita."
"Su con la vita?! Su con la vita?! Stai scherzando vero?!"
"No,sono serissimo"
"Adesso mi sta davvero stancando"
"Uhuuh e che vuoi fare? Minacciarmi? Darmi un pugno? Rinchiudermi in cella?"
Stefan continuava a prendermi in giro,elencando tutta una serie di cose ridicole che avrei fatto,ma non era esattamente quello che avevo in mente.
Preso dalla rabbia e dal dolore non mi accorsi nemmeno che ce l'avevo fatta,avevo scagliato un fulmine contro di lui,così potente che aveva mandato in corto circuito i fili elettrici del porto e aveva mandato K.O. Stefan,o almeno così sembrava.
Mi avvicinai a lui,lentamente,ormai erano minuti che non si alzava e quando vidi la sua faccia notai che il fulmine gli aveva lasciato una cicatrice profonda che ricopriva tutta la guancia sinistra e arrivava fin sotto l'occhio.
Provai a spostarlo con la gamba ma continuava a non muoversi,era morto? Era finita davvero? O magari era solo un suo piano come l'ultima volta?
Non mi fidavo di lui,ma non l'avrei lasciato lì,così lo presi di peso e lo portai agli S.T.A.R. labs dove,questa volta,avrei fatto di tutto per farlo confessare.

Under Control.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora