The man with the iron mask

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Pov. Eddie
Mi trovavo in una grande stanza,circondata da vetri che si affacciavano su una bellissima e verde foresta.
Doveva essere per forza uno studio aggiudicando dall'enorme libreria,la scrivania in ciliegio e il computer.
Provai ad alzarmi,ma ero incatenato alla sedia di pelle.
"Salve." disse una voce
"Tu. Liberami" ordinai
"Non essere così scortese su,sei in casa mia adesso,sii più gentile"
"Casa tua?! Siamo su Terra 2?!"
"Eh sì biondino,iniziamo con le prestazioni,io sono Stefan Allen il..il Barry Allen della tua Terra"
"So chi sei tu,un mostro che sta facendo del male ad un sacco di gente"
"Oh e dai,ti ho appena detto di essere più carino. Piuttosto tu,come fai ad essere vivo? Credevo fossi morto"
"Non lo so,lo credevo anch'io"
"Mh...devo trovare una soluzione per te"
"Una che? C-che cosa vuoi fare?"
"Semplice,rimarrai qui. Sei molto prezioso al momento,una pedina che non ho intenzione di rivelare,per non parlare del tuo potere,è qualcosa di meraviglioso. Sei fortissimo e inarrestabile,voglio prenderti questo potere a qualunque costo."
"Non ci riuscirai."
"Sì che ci riuscirò"concluse ridendo e uscì dalla stanza.

Dovevo liberarmi,qualunque cosa volesse farmi Stefan non credo sarebbe stata delicata ed io..io non volevo morire di nuovo.
Anche se,certe volte mi sentivo come se fossi ancora morto.
Provai a dimenarmi con tutta la forza che avevo e,al decimo tentativo riuscii a spezzare una vite delle catene e pian piano riuscii ad allargarle.
Finalmente dopo un tempo infinito riuscii a liberarmi ed aprii la porta per andare via.
Mi trovavo al secondo piano di un'enorme villa: delle scale maestose portavano al piano terra,dove un grande portico attirava l'attenzione,c'erano molte stanze e quadri appesi ai muri.
Scesi giù e un rumore proveniente da quella che sembrava la cucina mi fece sobbalzare.
Camminai il più silenziosamente possibile,il minimo rumore e Stefan si sarebbe accorto di me.
Aprii la porta d'ingresso e corsi via senza nemmeno chiuderla.
Mi trovavo in mezzo al nulla e non sapevo dove stessi andando.
Correvo fra gli alberi di quella bellissima e grande foresta come se non ci fosse un domani.
Quando credetti di essere abbastanza lontano mi fermai e mi voltai indietro,niente. Nessuno mi stava seguendo.
Mi arrampicai su un albero per cercare di capire dove fossi,con un'agilità che sorprese persino me.
Appena raggiunsi la cima notai solo alberi e colline per chilometri,l'unica via per la civiltà dove si intravedeva Central City era nella direzione da dove ero venuto,verso la casa di Stefan.
Non potevo correre il rischio di farmi catturare,lui era disposto a tutto ed io volevo solo tornare sulla mia Terra.

Passai la notte nel bosco e il giorno dopo ripresi a camminare.
Ad un tratto sentii una risata inquietante.
"Sei patetico biondino,perché non torni indietro e la facciamo finita?"
"No,non sono di certo stupido."
"Okay io ti ho avvertito" disse e poi silenzio.
Un silenzio tombale per una manciata di minuti,poi qualcosa mi colpì in pieno e svenni.

Quando riaprii gli occhi mi ritrovai in una cella dal 'vetro' trasparente.
Provai a romperla,ma era tutto inutile,il materiale resisteva.
"Ciao biondino"disse Stefan entrando nella stanza
"Dove sono? Cos'è questo posto?"
"Una volta era un bellissimo laboratorio,ma poi è stato abbandonato e io lo uso come 'covo' per così dire"
"Perché mi tieni qui dentro?"
"Ora lo vedrai. Ah,ti avverto,non provare ad uscire perché sprechi solo tempo,è tutto inutile."
Andò verso un bancone e tornò con una maschera di ferro in mano.
"Sai cos'è questa?"
"C-che vuoi fare?"chiesi intuendo le sue intenzioni
"Questa maschera speciale che ho creato serve a bloccare i tuoi poteri,però ti avverto che fa un po' male. Si attacca alla pelle quindi sentirai un po' di dolore,non preoccuparti ci farai l'abitudine"
Con molta velocità oltrepassò la parete per mettermi quella 'cosa',mentre io cercavo di dimenarmi.
Ovviamente fu tutto inutile e non appena mi mise la maschera un dolore allucinante mi percorse la faccia.
Le piccole lame taglienti al suo interno facevano malissimo e sentivo le forze allontanarmi,non potevo parlare e me ne accorsi dall'espressione divertita di Stefan.
"Te l'avevo detto che faceva male" rideva
Avrei tanto voluto dirgli di smetterla e di togliermela,però non potevo.
Mi abbandonai al dolore chiudendo gli occhi.

Under Control.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora