28.La famiglia che odio.

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Sentivo il mio corpo vibrare.
Sentivo gocce di pioggia colpire qualcosa.
Sentivo una stoffa che mi copriva dal freddo, mentre il freddo che sentivo non proveniva da fuori...ma da dentro.
Sentivo la paura che mi tormentava.

<<Ti sei svegliata?>> sentì una voce famigliare.
Così famigliare che lo riconoscerei fra mille.

Quella voce che per me era stata la luce quando c'era il buio totale.

<<Forse.>> risposi solo.

<<Ti avevo detto di stare lontana da quel bastardo! Ma tu non mi hai ascoltata!>> mi urlò contro.

Strinsi i pugni infilando le unghie nella mia pelle e assottigliai le labbra.
<<Io non ho fatto niente! L'ho trovato a casa mia ubriaco!>> ribatti.

Sentì i suoi bugni colpire il volante della macchina e imprecare di rabbia.
<<Quel figlio di puttana!Io lo ammazzo!>>

<<Zack.Dove mi stai portando?>> chiesi con la voce tremante sperando che la sua risposta non fosse quello che sto pensando.

<<A casa.Domani ci sarà una festa di tutta la famiglia.>> disse calmo come se fosse la cosa più normale del mondo.Ma so che dentro di lui, lo odia anche lui questa idea.
Io e mio fratello pensiamo la stessa cosa.Ma lui è rimasto tranquillo senza fare niente, mentre io mi sono ribellata.

<<So che non ti piacerà la mia idea.Ma tu starai alla nostra casa per un bel po', non permetteró che quel bastardo ti tocchi di nuovo.>> aveva la voce che esprimeva rabbia.
Ma non era questo che mi faceva paura.Era quello che aveva detto ad avermi messa timore.

Aprì subito gli occhi e guardai i suoi.Qui occhi così diversi dai miei e il suo volto che aveva preso tutto dal uomo che odiavo.
Ma non gli davo la colpa per avere preso il volto di quel essere.
Invece io ho preso tutto da quella donna che tanto tempo fa chiamavo 'madre'.

<<No! Ti prego Zack! Tutto ma tranne questo! Non in quel prigione!>> urlai con gli occhi che mi bruciavano.

Lui si voltò a guardarmi.Vedevo nei suoi occhi che provava compassione per me.
<<Ti prego, non farlo.>> avevo la voce tremante, come il mio corpo. Strinsi il suo braccio per convincerlo.
<<Io non ti voglio lasciare da sola Emily!>> mi disse serio stringendo il volante.
<<Vieni con me a casa mia! Solo per un breve periodo! Richard mi aveva detto che sarebbe restato solo per 3 giorni.Poi se ne sarebbe tornato!>>

Non rispose per almeno 1minuto.
E alla fine sospirò.
<<Va bene.M promettimi che se succede qualcosa di brutto, chiamami.Sono tuo fratello maggiore, e io ti voglio proteggere.>> la sua voce si addolcì e mi diede un sorriso sincero.

<<Va bene.>> gli diedi un bacio nella guancia e me ne tornai nel mio posto guardando fuori dalla finestra.
Guardando ogni goccia che cadeva e si scontrava contro la finestra della macchina.
Il cielo era grigio e il vento soffiava forte.
E con questo vento, invece di soffiare quello che era successo con Richard, mi riportava i ricordi dolorosi che erano rinchiusi in quella casa ma che mi tormentavano lo stesso.

Chiusi gli occhi come prima.Ero stanca di continuare a vedere.
Continuare a vedere cose che so' che m tormenteranno per tutta la vita.
Con Richard ... si è aggiunto un'altro peso nel mio cuore.
Merito davvero tutto questo?

<<Emy... siamo arrivati.>> mi disse Zack con delicatezza.
Ma anche se quelle fossero detti da un angelo, resterebbero le frasi che odierei di più al mondo.
Mio fratello scese per primo, vedendo che non scendevo venne ad aprire la mia porta e prendermi per mano per alzarmi.
Scivolai fuori dalla macchina e mi fermai a fissare la casa di fronte a me.La casa era grandissima di colore bianco puro, ma in quella casa non c'era niente di puro.
Dentro quella casa ogni cosa è marcio.

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