Mi chiamo Emily Evarens , ho 17 anni... e miei genitori mi hanno appena mandata lontani da loro.
Ora vi state chiedendo il perché.
E io so la risposta.
Ero la loro disgrazia.
Noi eravamo una famiglia perfetta: padre perfetto, madre perfetta, fratello maggiore perfetto ed era anche un modello.
Oltre a essere perfetti eravamo ricchi e vivevamo in una villa.
Ma poi un giorno... qualcosa in me si spense.
Ho capito che essere perfetti non era il massimo : amici finti , vita finta...era tutto finto.Essere perfetti non mi dava la vera felicità che volevo.
Per la prima volta nella mia vita, capii che che volevo essere libera, la libertà che non ho mai avuto.
Per tutta la mia vita, non ho potuto scegliere quello che volevo fare per davvero, prima lo facevano sempre e solo i miei genitori.
Persi la voglia di fare ogni cosa, anche a scuola.
Furono sempre loro a scegliere la scuola che avrei frequentato: il linguistico.
Ma avevo sempre sognato di fare la scuola di disegno.
Ero sempre stata brava a dipingere.
Il motivo era perché disegnare , dipingere , creare ... erano i miei mezzi per trasformare qualcosa di astratto in qualcosa di reale e concreto .
Prendere un telo e metterci tutto il mio amore , rabbia ... tutti i miei sentimenti .
Vale lo stesso per quando cucino qualcosa , suono il pianoforte o il violino, canto...
Tutti questi sono i miei unici mezzi per esprimere quello che provo.Prendevo ogni giorno brutti voti e in quei giorni iniziarono i miei guai. Frequentare la scuola linguistica non mi piaceva affatto.
La voce che un Evarens era diventata una inutilità si sparse velocemente e i miei genitori si incazzarono con me.
Ehh...non li biasimo.
Avere una figlia inutile come me non è una cosa bella ... ma almeno speravo che mi difendessero almeno un po'.Finalmente iniziarono le vacanze e la faccenda si calmò un po'.
"Mamma , Papà ... vorrei provare a vivere da sola e andare in una scuola diversa"
Erano le parole che mi uscirono di bocca il giorno che finì la scuola.
Non esitarono di dire "Si!" e in quel momento mi si spezzò il cuore.
Non avevano tentato di fermarmi.... ma per fortuna c'erano mio fratello Zack e Chiara , la mia migliore amica, che mi restavano vicini.I miei genitori sapevano dove mandarmi : avevano un amico che era il preside di una scuola di disegno e così mi trasferì in un condominio non poco lontano da lì.
I miei genitori dissero anche che in quella scuola non sarei più Emily Evarens ma ben sì : Emily Karens.
Così che non sapessero chi fossi veramente.Tsk! Non sapevo che i miei genitori mi odiassero fino a quel punto.
Come la mia vita... loro erano finti.
Mi è rimasto solo Zack che ha deciso di restare a casa con i miei 'genitori', perché la scuola in cui sta andando ora é vicina, e poi ora starà con i suoi amici per tutta l'estate.
E i genitori di Chiara non volevano che la loro figlia se ne andasse così lontano.
Perché io andrò in California ...e loro si trovano a New York.I miei genitori mi manderanno soldi ogni mese così che io possa mantenermi ma , comunque dovrò trovarmi un lavoro.
Mi trovo dentro un taxi per andare proprio alla mia nuova casa.
Mentre mi rilasso sul sedile prendo il mio telefono e riguardo gli ultimi messaggi che mi aveva mandato il mio ragazzo , che oramai è diventato il mio ex-ragazzo.
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Io : Richard... come hai potuto tradirmi con quella puttana di Sarah?Perché l'hai baciata?Richard: Amore...non è successo niente di grave ! È lei che ha baciato me ,non io.
Io : Non chiamarmi 'amore' !! Lasciamoci! è la cosa migliore.
Richard : No! Ti prego! Io ti amo!
...
Richard : Ti prego rispondimi.
Richard : Mi farò perdonare.
Richard : È da 9 giorni che mi eviti. Perché fai così?
Richard : Mi dispiace. Ti amo ancora.
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Non risposi più ai suoi messaggi né alle sue chiamate.
Se lui stava con me ... gli avrei solo fatto del male.
Lo amo ancora ma lo deluderei come gli altri, e questo sarebbe l'ultima cosa che vorrei fare nella vita.
Guardo l'anello che si trova nel mio dito annullare .
Era di color bianco con un cristallo azzurro a forma di cuore non tanto piccolo...era il suo regalo per me quando si era dichiarato a me.Quando l'ho lasciato...ho deciso di tenermi l'anello, dopotutto , lo amo ancora."Signorina siamo arrivati!" Disse il taxista rivolgendosi a me e liberandomi dai miei pensieri.
Guardai fuori dal finestrino e mi ritrovai davanti ad un palazzo bellissimo.
Guardai il taxista che stava ancora aspettando che gli dessi i soldi, così prendo i soldi dal mio portafoglio e lo porsi alla sua mano.
Uscì dal Taxi con la mia borsetta.
Fortuna che mio padre ha già mandato tutto alla mia nuova casa.
Quando sentii che il Taxi se ne era già andato via mi girai e vedi che proprio davanti al condominio c'era un parco giochi per bambini, e da lontano vidi anche il mare azzurro.
Rivolsi di nuovo i miei occhi verso la porta d'ingresso del palazzo .
Presi le chiavi nella mia borsetta nera e cominciai ad avvicinarmi , strinsi più forte possibile le mie chiavi . Il cuore mi batteva forte e le mie gambe iniziarono a tremare.
Entrare attraverso questa porta cambierà la mia vita.Aprì la porta e prima di entrare sbirciai , non c'era nessuno.
Mi rilassai e andai verso l'ascensore e premetti il pulsante 3 e aspettai che la porta si aprisse.Quando si riapri intravidi subito il numero della mia stanza : 22.
Mi avvicinai e girai la chiave e lo apri.
Rimasi impalata per la bellezza di questa stanza, rimasi ancora fuori dalla mia stanza.
Sentii le porte dell'ascensore aprirsi e guardai chi fosse.Era un ragazzo ... credo un po' più grande di me ma sempre attorno alla mia età, aveva i capelli neri bagnati , forse era andato al mare .
Mi accorsi subito cha nella sua mano sinistra teneva una tavola da surf e nella mano destra aveva un telefono che fissava, infatti non si era accorto di me.
Aveva una corporatura da schianto!
Lineamenti perfetti , pelle un po' abbronzata. Era magnifico .Finalmente alzò la testa ... e in fine si accorse di me e mi fissò anche lui. Vedo il suo magnifico viso.
Era fighissimo!
Ma non era questo ad avermi incantata.
Erano stati i suoi occhi azzurri come il cielo ad avermi incantata.
I suoi occhi erano così ... freddi , profondi e si poteva sentire anche la tristezza e la malinconia che emanava.
Mi accorsi che era da prima che lo fissavo così distolsi lo sguardo da lui e entrai alla mia stanza e chiusi lentamente la porta .
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Verso la libertà.
Novela JuvenilLui era stato l'inizio di tutto. Mi aveva dato quella piccola libertà che non avevo mai avuto. Mi aveva mostrato il vero senso di vivere e mi aveva fatto scoprire nuovi sentimenti. Ma questa non è la vera storia, questa non è il vere inizio. È solo...