Capitolo 16 | I know you hear me now

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Soundtrack: Alesso - Heroes

Ahahah... L'ho fatto un'altra volta. Scusate. Giuro che non è da me perché per le altre cose sono sempre puntuale... Ok, basta. Vi lascio leggere.

***

<<Sveglia bella addormentata>> mi disse quella maledetta voce.

Sollevai leggermente le palpebre e le sbattei un paio di volte, accecata dalla luce bianca. No, non ero morta, ma semplicemente nella mia testa. E io che pensavo che la mia mente fosse incasinata, mentre non c'era assolutamente nulla. <<Perché mi hai portata di nuovo qui?>> le chiesi tirandomi su a sedere.

Questa volta lei era già di fronte a me, seduta a gambe incrociate e con la schiena innaturalmente dritta. Mi accorsi solo allora che indossava un abito lungo fino a metà polpaccio, la cui gonna bianca aveva uno spacco su entrambe le gambe, mentre la parte superiore era nera e aderiva alla perfezione al suo busto, finendo con un girocollo.

<<Non potevo avere semplicemente voglia di rivedere il mio adorato barattolino?>> disse con fare teatrale.

<<No, non potevi. Cosa vuoi questa volta?>> risposi. Diretta e aggressiva, così magari riusciva a capire che non avevo nessuna voglia di scherzare. Non con lei almeno.

Lei sbuffò e si alzò in piedi senza nemmeno aiutarsi con le mani. Doveva essere agile come un gatto, e la sua scioltezza mi fece tornare in mente uno spettacolo di contorsionisti che avevo visto in televisione con mia nonna. Inutile dire che, da bambina paurosa qual ero, non ero riuscita a dormire nemmeno rannicchiata tra le sue braccia confortanti.

<<Quanto sei noiosa. Comunque, per risponderti, vorrei fare un patto con te.>>

<<Patto?>>

<<Tu mi fai stare nel tuo mondo...>>

<<Scordatelo.>>

<<... e io non ti darò più fastidio.>>

La specialità dei demoni erano ingannare e ammaliare con le loro parole, se mi ricordavo bene, e in quel momento ne avevo una conferma vivente proprio davanti ai miei occhi. Con un semplice frase aveva già fatto in modo che io ripensassi a quella proposta con più attenzione. Però non mi sarei fatta ingannare così facilmente. Prima avrei considerato tutti i pro e i contro, e solo dopo avrei preso una vera decisione. <<In che senso darmi fastidio?>> le chiesi.

Il demone sorrise furbescamente cominciando a fare avanti e indietro come una di quelle guardie reali che facevano sempre vedere in televisione. <<Ti ricordi quel gatto del bar?>>

Certo che me lo ricordavo, e stavo iniziando persino a pensare che lei fosse l'animale, in quanto rispondeva alle mie domande con altre domande, esattamente come aveva fatto lui. All'improvviso davanti a me comparve il gatto che mi aveva parlato, ma adesso stava camminando tranquillamente sul ciglio di una strada, quindi lo vidi saltare su un muretto e cominciò a mordicchiare le foglie di un albero dagli enormi fiori rosa scuro che non mi era nuovo. Ed ecco che la domestica della mia vicina di casa uscì dalla porta suo retro della casa e brandì una scopa di saggina contro il povero animale, che non aspettò un secondo avvertimento per scappare dall'altro lato della strada, entrando nel mio giardino.

<<Ma cosa...>> cominciai.

<<Il mio patto è questo>> riprese il demone attraversando l'immagine, che si dissolse nell'aria come fumo. <<Tu mi permetti di prendere il controllo del corpo del gatto, e io in cambio smetterò di farti avere incubi e di torturarti in quel modo.>>

Daughter Of Flames (SOSPESO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora